M.Fv. per “la Repubblica”
«Non c' è dubbio che ci sia stata un' organizzazione e una regia precisa per screditarmi e farmi cadere quando ero sindaco, a cominciare dalla vicenda della Panda rossa». Ignazio Marino risponde a 7.000 km di distanza da Roma, dalla Thomas Jefferson University di Philadelphia dove lavora e dove l' equipe medica, racconta, in questi mesi ha assistito «più di 15 mila pazienti col Covid».
Tornare ai fatti di 6-7 anni fa che lo videro protagonista suo malgrado gli strappa un sorriso amaro. C' erano i vigili dietro il caso della sua auto parcheggiata davanti al Senato?
«Non sono in grado di rivolgere accuse specifiche ma sicuramente venne orchestrata la panzana del sindaco senza permesso. Ma le pare possibile? Davanti a Palazzo Madama ci sono i dissuasori mobili, io parcheggiavo lì la mia Panda, accanto alla postazione dei carabinieri, per disposizione del prefetto poiché avevo rinunciato alla scorta».
Eppure quella storia tenne banco a lungo, anche politicamente.
«Ma come può venire in mente a qualcuno che il sindaco di Roma non abbia il permesso di circolare in città?».
Report ha mostrato un' intercettazione inedita tra i fratelli Marra in cui si parla di un tentativo di screditarla ordito con la complicità dei vigili: ha mai percepito "attenzioni particolari" da parte di chi lavorava con lei?
«Se quello che dicono i fratelli Marra, due figure apicali del Comune, fosse vero sarebbe molto grave: il Pd avrebbe lavorato con un gruppo di vigili per costruire dossier falsi contro il sindaco e arrivare alla sua rimozione».
ignazio marino in bici visto da spinoza
Ne ha mai avuto contezza?
«Sono sempre stato convinto che quel sabotaggio nascesse dall' interno. Le racconto un episodio: quando venni chiamato dall' Economist a Londra a discutere con gli altri sindaci delle capitali europee di investimenti, ricevetti la telefonata del capogruppo del Pd che mi invitava a rientrare a Roma con l' ultimo volo della sera a riferire in Aula sulla Panda rossa, perché altrimenti i lavori dell' assemblea capitolina non sarebbero potuti proseguire. Una richiesta che arrivava dal principale partito della mia maggioranza che, così, aiutava a creare lo scandalo».
Era tutto orchestrato?
«Sì e lo conferma il fatto che "Roma Golpe Capitale" un documentario che racconta in modo articolato quegli episodi è stato finora sempre rifiutato da tutte le tv italiane».
Torniamo ai vigili: Roma si può governare senza l' appoggio della polizia municipale?
«In quel corpo c' erano e ci sono delle irregolarità e delle responsabilità: quando venni eletto mi posi tra i primi obiettivi quello di rendere sicure le piazze più importanti della città.
ignazio marino presenta il suo libro 8
Tra queste c' è piazza Navona che andava presidiata nelle sue 9 vie d' accesso con due vigili per ogni entrata dall' alba a mezzanotte per impedire l' ingresso dei venditori di merce contraffatta. Dopo il primo mese mi resi conto che c' erano delle uscite rilevanti per straordinari e scoprii che per i vigili lo straordinario notturno scattava dalle 16. Fu per questo che avviai un' interlocuzione costruttiva per arrivare anche alla rotazione dei vigili. La rotazione non era un mio capriccio, è prevista dalla legge».
La stessa che ha provato a chiedere Raggi a Napoli provocando le sue dimissioni. Ha consigli da dare alla sindaca sulla ricerca del prossimo comandante?
«Nessun consiglio. Posso dire quello che feci io quando nominai Raffaele Clemente che arrivava dalla polizia: una ricerca di curricula all' altezza del compito e una selezione seria».
ignazio marino presenta il suo libro 7 raggi marra frongia romeo RAGGI MARRA VIRGINIA RAGGI E RAFFAELE MARRA ignazio marino presenta il suo libro 11 IGNAZIO MARINO 2 IGNAZIO MARINO 1 IGNAZIO MARINO PRIMA DELLA TINTA IGNAZIO MARINO DOPO LA TINTA IGNAZIO MARINO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO marino ignazio IGNAZIO MARINO ignazio marino