Schlein: "Giorgia Meloni stiamo arrivando" #elezionieuropee pic.twitter.com/3QZ1Xi53lk
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) June 10, 2024
Maria Teresa Meli per corriere.it - Estratti
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«Andiamo avanti così, il solco è stato tracciato. Siamo andati benone e abbiamo accorciato le distanze con Meloni. Siamo il perno dell’alternativa. Abbiamo fatto delle liste competitive e questo è il risultato»: Elly Schlein è al Nazareno e c’è aria di festa. La segretaria abbraccia e bacia Bonaccini. Ci sono quasi tutti. La segretaria e il sindaco di Roma Gualtieri improvvisano un duetto. Entrambi amano la musica. La leader è arrivata con la chitarra in mano. Il Pd è il secondo partito. È abbondantemente sopra il 20 per cento (con Enrico Letta prese il 19). Ha doppiato i 5 Stelle.
Certo, la partita per la leadership del centrosinistra non è risolta. Conte lo ha già detto: «Non saranno le Europee a decidere chi guiderà la coalizione». Ma Schlein non vuole litigare con l’alleato riottoso, tanto più che l’ex premier in Europa vuole entrare nel fronte progressista. «Io sono la leader dell’opposizione e ho il dovere di creare le condizioni per l’alleanza», dice. Propositiva da una parte, definitiva da un’altra: dirsi la «leader dell’opposizione» fotografa bene il percorso futuro che la segretaria pd si immagina.
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Ora proprio Zingaretti punta a capeggiare la pattuglia dei dem all’Europarlamento, in lizza ci sono anche Stefano Bonaccini e Antonio Decaro. È notte, per il conto delle preferenze è ancora presto. E comunque non è affatto detto che Schlein rinunci all’idea di affidare quell’incarico a una donna. Magari a Camilla Laureti, l’unica europarlamentare uscente che si era schierata con la segretaria e che si è ricandidata.
La segretaria del Pd intanto guarda gli exit poll e le prime proiezioni ed è soddisfatta. La «polarizzazione tra me e Meloni» ha pagato, dice ai suoi. Ma non è solo o, meglio, non è tanto questo a indurre Schlein a fare un sorriso. Nonostante «l’onda nera» che «si propaga in Europa» e che la preoccupa. «Quello che dovevo fare l’ho fatto»: non ha da rimproverarsi niente, la segretaria del Pd. Anzi. Ha preso un partito che, come dice lei senza troppi giri di parole, «tutti davano per morto» e lo ha portato sopra la soglia del 20 per cento.
«Sono stata eletta per invertire la rotta», dice Schlein. E aggiunge: «Abbiamo finalmente dato un’identità al partito e siamo riusciti a cambiare certe tendenze. C’è ancora della strada da fare, ma siamo in cammino e nessuno ci fermerà. Io sto qui per mandare in porto questo progetto e certo non mi tiro indietro. L’importante è restare uniti e compatti come lo siamo stati in questa campagna elettorale».
Ma il Pd sarà unito e compatto anche quando si tratterà di accettare l’appello di Manfred Weber che ha chiesto alle forze democratiche del Parlamento europeo di votare, magari insieme a Giorgia Meloni, la candidatura del Ppe alla guida della Commissione?
stefano bonaccini bacia elly schlein
paola belloni ed elly schlein vanno a votare schlein elly schlein attraversa lo stretto di messina 9 schlein meloni ELLY SCHLEIN VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2024 elly schlein felice dopo le europee 3