HARRIS NON SAPEVA DELLA DECISIONE DI BIDEN FINO A OGGI'
(ANSA) - WASHINGTON, 21 LUG - Kamala Harris non ha saputo della decisione di Joe Biden fino ad oggi, quando si sono sentiti al telefono "diverse volte" nel corso della giornata. Lo riferiscono fonti alla Cnn. "Farò tutto ciò che è in mio potere per unire il partito democratico e unire la nostra nazione per sconfiggere Donald Trump e la sua agenda estremista", si legge nella nota di Harris, che si dice "onorata di essere stata la vice presidente di Joe Biden" ed elogia "il suo gesto generoso e patriottico". "Abbiamo 107 giorni da qui alle elezioni, uniamoci e vinciamo!", esorta la vice presidente.
KAMALA HARRIS - ILLUSTRAZIONE DI SLATE
KAMALA HARRIS ALLA BATTAGLIA DELLA VITA, 'SONO ONORATA'
(di Serena Di Ronza) (ANSA) - NEW YORK, 21 LUG - "Sono onorata". Kamala Harris accetta l'investitura di Joe Biden. Il commander in chief ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca e appoggiato la sua numero due per la nomination, aprendole la strada alla possibilità di diventare la prima presidente donna e di colore, dopo aver toccato questo soffitto di cristallo come vicepresidente.
"Mi guadagnerò la nomination e batterò Trump", assicura Harris in un post in cui allega il link per le donazioni, dando già ufficialmente il via alla sua corsa presidenziale. Con l'endorsement di Bill e Hillary Clinton, e di decine di delegati ed ex delegati alla convention democrati. In caso invece di mini primarie, come auspicato nei giorni scorsi dall'ex speaker della Camera Nancy Pelosi e ora da Barack Obama, potrebbero scendere in campo alcuni governatori, nomi che eventualmente potrebbero anche fare da vice a Harris: Josh Shapiro (Pennsylvania), J.B. Pritzker (Illinois), Tony Evers (Wisconsin) e Andy Beshear (Kentucky).
Più improbabili il governatore della California Gawin Newsom (considerato troppo liberal e di uno Stato già saldamente dem) e la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer, pare perché non vorrebbe bruciarsi le chance di correre nel 2028. Non è da escludere neppure il segretario ai Trasporti Pete Buttigieg. Nata nel 1964 a Oakland, in California, Kamala Harris non ha brillato nei panni di vice, deludendo probabilmente chi si aspettava molto di più da lei.
Laureata alla prestigiosa università Howard, era stata salutata forse un po' troppo semplicisticamente come 'l'Obama donna' per la sua capacità oratoria e di trascinare le folle, almeno fino a qualche tempo fa. Prima di conquistare un seggio al Senato nel 2016 è stata procuratrice di San Francisco, quindi della California. Barack Obama la definì goffamente "la più bella procuratrice del Paese", per poi scusarsi.
joe biden con kamala harris festa del 4 luglio
All'ex presidente la lega comunque un'amicizia di vecchia data e una stima reciproca. Proprio l'amministrazione Obama infatti la valutò come possibile giudice della Corte Suprema. Come senatrice, Harris ha subito dichiarato guerra a Donald Trump e si è imposta sul palcoscenico nazionale con i suoi interrogatori all'ex ministro della Giustizia Jeff Sessions, che sono sono diventati virali e l'hanno accreditata davanti al pubblico democratico a caccia di volti nuovi per il partito.
kamala harris alla commemorazione dell attacco alle torri gemelle
Da qui la decisione di provare a correre per la Casa Bianca: un tentativo che non ha avuto successo, anche se si era imposta come una delle rivali più agguerrite di Biden nel corso delle primarie. E' rimasto negli annali l'aspro confronto fra i due nel corso di uno dei dibattiti, durante il quale Harris rinfacciò al suo futuro capo di essersi compiaciuto della collaborazione con due senatori segregazionisti negli anni '70.
jill e joe biden con kamala harris e douglash emhoff
Non contenta, Kamala continuò raccontando di conoscere una ragazzina nera che per fortuna ebbe la possibilità di andare in una scuola migliore grazie al servizio di scuolabus istituito per le minoranze che vivevano nei quartieri più disagiati, servizio al quale - ricordò - il senatore Biden si era opposto: "Quella ragazzina ero io". Nonostante lo scontro, fu scelta poi come numero due nel ticket dem. Non è mai uscita dall'ombra di Biden e non ha mai bucato lo schermo, ma sta recuperando terreno e immagine su alcuni temi, come quello chiave dell'aborto.
E con i suoi 59 anni e la sua fermezza dietro un sorriso abbagliante potrebbe funzionare come antitesi a Trump, facendolo apparire vecchio e iroso. Collezionista di sneaker Converse, Harris si sveglia di solito alle 6 del mattino e si allena per mezz'ora. Fra i suoi libri preferiti ci sono 'Native Son' di Richard Wright e 'The Lion, the Witch and the Wardrobe' di C.S. Lewis. Il suo motto è un monito che la madre le rivolgeva quando era ragazzina: 'Potrai essere la prima, ma assicurati di non essere l'ultima'. Da allora Harris di tabù ne ha infranti molti, aprendo la strada e diventando un modello per molte donne. Ora ha l'occasione della vita.
SOCIAL SCATENATI PER HARRIS, DA #MAMALA2024 A #MADAM PRESIDENT
(ANSA) - WASHINGTON, 21 LUG - #Mamala2024 e #Madam President sono due degli hashtag che spopolano in rete dopo che Joe Biden si è ritirato dalla corsa dando il suo endorsement a Kamala Harris, conosciuta anche come Mamala, come la chiamano i figli del marito, una crasi tra "mom" (mamma) e il suo primo nome "Kamala".
"Abbiamo bisogno che tu sia la Mamala del nostro Paese", ha scritto un'utente su X. La testata sportiva Deadspin ha ritratto Harris come se fosse Edwin Diaz della squadra di baseball dei Mets che scende in campo per salvare la partita.
Ma i meme più' divertenti sono sul suo possibile numero due, con una scelta che pare obbligata (uomo bianco del Midwest) per bilanciare il ticket e difendere il 'Blue Wall': il programma satirico Daily Show la ritrae mentre telefona e chiede "Hello, parlo con l'emporio commerciale dei tizi bianchi del Midwest?" Un altro comico pubblica il menu di Kamala per il suo potenziale VP: una lista di soli vini bianchi.
HARRIS LANCIA LA SUA CAMPAGNA, DONAZIONI E TELEFONATE AI DEM
(ANSA) - WASHINGTON, 21 LUG - Kamala Harris comincia subito la sua corsa presidenziale per la Casa Bianca. Nel post su X dove afferma che si guadagnerà la nomination ha allegato un link per le donazioni, lanciando così sui social il suo fundraising. La vice di Biden ha anche cominciato a chiamare senatori, governatori e dirigenti chiave del partito per ottenere sostegno. Tra loro il senatore Mark Kelly dell'Arizona, indicato tra i suoi possibili vice nella gara per la Casa Bianca.