Ma le cavolate che scrivete…Stavano tutti fumando compresa la giornalista di Repubblica e l’ex assessore al personale in un’area esterna alla bouvette prima fumatori e poi chiusa dai 5S. Tutti pigiati dietro enormi condizionatori per non essere beccati. Li ho fatti uscire da lì. https://t.co/WMdHMf6EyU
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) November 5, 2021
Marina de Ghantuz Cubbe per roma.repubblica.it
Il cartello che segnala il divieto di fumo nella Buvette del Campidoglio giace tra le piante. Carlo Calenda ieri, primo giorno da consigliere e sigaretta in bocca per spezzare le cinque ore di Consiglio comunale andate avanti senza sosta, lo ha abbattuto. Il rettangolo di plastica inviso ai tabagisti era appeso in bella vista sul muro, ma il leader di Azione lo ha occultato ribellandosi.
I fumatori (consiglieri, giornalisti, insomma chiunque passi al bar per una breve pausa), si riappropriano di quell'angolino, l'unico all'aperto, interdetto dal Movimento 5 Stelle durante la scorsa consiliatura. L'epoca del salutismo di Daniele Diaco, promotore del divieto, è finita in minoranza.
Ma la regola resta in vigore, almeno per ora, e il primo blitz dell'ex ministro in Campidoglio fa discutere vigili e fumatori: "Ma il cartello lo ha tolto Calenda", si difende chi viene beccato con la sigaretta in bocca dai pizzardoni che invitano a rispettare il divieto, basiti per la ribellione in atto. "Fa lo stesso, non si può fumare", rispondono i controllori ricordando che la pena è una verbalizzazione punitiva. Così qualcuno batte in ritirata. Non i fumatori incalliti.
carlo calenda e il nuovo simbolo di azione