Da oggi.it
Romano Prodi commenta (anche) il trionfo di Donald Trump nei caucus dello Iowa, primo Stato in cui i Repubblicani erano chiamati a scegliere il loro candidato per elezioni del prossimo novembre alla Casa Bianca. E l’ex primo ministro italiano e presidente della Commissione europea ha le idee molto chiare. Su molti altri temi, come dimostra nell’intervista sul settimanale Oggi in edicola
«Che cosa succede se Trump vince le elezioni americane del prossimo novembre? Che forse l’Europa si sveglia», esordisce Romano Prodi nell’intervista su Oggi in edicola. «La posizione di Trump sull’Europa è nota e l’America diventerebbe nostra nemica, o almeno non amica.
La domanda è: in quel caso sapremmo reagire? Un’Europa che si sentisse sola avrebbe una maggiore spinta verso il rafforzamento delle proprie istituzioni, costruzione di una difesa e di una politica estera comuni? Il nostro futuro sarà indotto più dalla necessità di far fronte allo strapotere americano e cinese che dalla visione».
DONALD TRUMP - VITTORIA IN IOWA
L’ex Commissario Ue ed ex presidente del Consiglio parla di un’Europa che «non sta bene. Nel dramma della pandemia, avevamo colto un messaggio: solo l’Europa può salvarci. Poi siamo ricaduti nel “vizio” pre-Covid: il primato degli obiettivi nazionali su quelli europei». Un logoramento peggiorato dalla «frammentazione della democrazia, le coalizioni sono diventate necessarie ai governi, ma allo stesso tempo li rendono inefficaci. In Italia accade da molti anni… Abbiamo sempre anticipato i cambiamenti che hanno turbato la vita democratica: Mussolini è stato il maestro di Hitler, Berlusconi di Trump, i Cinquestelle maestri dei populismi».
Le elezioni di giugno porteranno cambiamenti? «Non credo assisteremo a grandi scossoni. Poi però, siccome la Storia abbonda di sfide, arriverà una crisi a mettere alla prova l’Europa.
Il tema è la lentezza di questo cammino: la vita umana è limitata e io avrei voluto vedere nella mia vita un completamento del progetto europeo». Sui saluti romani di Acca Larentia («all’estero quelle immagini hanno fatto un’impressione enorme e questo ci danneggia molto») e il silenzio di Giorgia Meloni, Prodi ha una spiegazione: «Perché quelli votano per lei e non sono pochi.
GIORGIA MELONI - GIULIANO CASTELLINO - ACCA LARENTIA
Resta in silenzio per non andare contro i suoi. Ma il funambolismo tra passato e presente potrà reggere finché la Storia non la porrà di fronte a un dilemma importante: arrivano sempre eventi che non possono essere ignorati e lì Meloni dovrà scegliere se perdere quei voti. Ma non so dirle se lo farà, non vuole nemici a destra».
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romano prodi fine anni 70 GIORGIA MELONI E IL CASO ACCA LARENTIA - VIGNETTA DI ELLEKAPPA GIORGIA MELONI - GIULIANO CASTELLINO - ACCA LARENTIA