Lavoriamo ogni giorno per mantenere gli impegni che abbiamo sottoscritto con voi, in ogni ambito, a partire dal ripristino della legalità e nel contrasto all’immigrazione illegale. pic.twitter.com/taHCjmNapy
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) September 15, 2023
Estratto dell’articolo di Maurizio Crippa per “Il Foglio”
C’è stata una difficilissima congiuntura (no complotto, è già un passo avanti). Colpi di stato, calamità naturali, la guerra del grano, il jihadismo. Manca l’invasione delle cavallette di John Belushi. Ma diverse decine di milioni di persone spinte a dover lasciare il proprio paese, fanno persino più paura.
Perché “è evidente che l’Italia e l’Europa non possono accoglierle”. Se doveva incutere sicurezza, di bianco vestita (non sono armocromista, ma per un videomessaggio alla nazione così allarmato e belligerante, non era la tinta) sembra però più spaurita di Carrie Fisher, la fidanzata dei Blues Brothers. Non ci siamo, comunicare emergenza, non chiedere ma prendersi i poteri per gestirla, esige di più.
Chiamare tutti gli altri “governi immigrazionisti” non è male, ma rivendicare come la migliore strategia la propria che fa più acqua di un barcone affondato, non è granché. “Azione navale”, “fermare i barconi”. Parole già perdenti.
Se Giorgia Meloni vuole fare spavento, chiedere poteri da guerra, trasformare la paura in forza […] dovrebbe usare altro tono, altre idee, non inseguire Salvini. […]
maurizio crippa maurizio crippa
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