IN RAI DIVENTA UNO SCANDALO PURE IL PRESEPE - L’OPERA CHE DOVEVA ESSERE ESPOSTA IN VIALE MAZZINI È STATA POI CONSIDERATA TROPPO CARA, TRA LE POLEMICHE: SOLLEVATO DALL’INCARICO IL DIRETTORE DEI BENI ARTISTICI, NICOLA SINISI, CHE AVEVA ACCUSATO I VERTICI DELLA TV PUBBLICA DI AVER MENTITO DAVANTI ALLA VIGILANZA - DIVERSI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHIEDONO CHE L'AD SALINI VENGA CONVOCATO

-

Condividi questo articolo


Giuseppe Scarpa per “Il Messaggero

nicola sinisi dirigente rai nicola sinisi dirigente rai

 

L'escalation della guerra della Rai lascia sul terreno i primi caduti. Nicola Sinisi direttore di Canone e beni artistici è stato sollevato dall'incarico, gli è stato sospeso lo stipendio dalla stessa azienda pubblica. Insomma si tratterebbe dell'anticamera del licenziamento.

 

Un provvedimento disciplinare datato 24 giugno, due giorni dopo che Sinisi aveva accusato la governance della televisione pubblica di aver mentito di fronte alla Vigilanza. Ad autorizzare l'allontanamento è stato l'amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini.

 

nicola sinisi nicola sinisi

L'ormai ex direttore aveva puntato il dito proprio contro i vertici dell'azienda, li aveva accusati di aver scritto il falso in un documento alla Commissione parlamentare il 16 febbraio 2021 sul caso del presepe Luminoso dell'artista Marco Lodola.

 

LA CONTESA

L'opera doveva essere esposta lo scorso Natale a viale Mazzini ma, all'ultimo, non ha trovato spazio. Una questione economica forse? Il motivo per cui alla fine si scelse di non installare il presepe fa da sfondo alla controversia.

 

viale mazzini viale mazzini

Sinisi di fronte alla Vigilanza ha criticato i vertici delle televisione in due passaggi. Il primo: l'azienda avrebbe condiviso dal principio il presepe, salvo poi scaricare sulla Direzione beni artistici il progetto quando, per questioni di opportunità, si è deciso di non procedere più all’installazione.

 

Ma il passaggio più delicato è un altro. Quello in cui Sinisi ha sostenuto che «rispondere ad una interrogazione parlamentare con un chiaro falso è inammissibile». Ecco il passaggio conteso nella risposta data dai vertici Rai il 16 febbraio alla Commissione parlamentare: «In ordine all'errata notizia del 9 dicembre 2020 sull'inaugurazione dell'opera, è emerso che la Direzione beni artistici aveva comunicato al Gr che quel giorno si sarebbe svolta l'inaugurazione dell'opera a viale Mazzini, pregando di dare copertura all'evento. A seguito di ciò è stato deciso di realizzare un breve servizio, andato in onda nelle edizioni non principali del Gr».

 

FABRIZIO SALINI FABRIZIO SALINI

Ebbene, in base a ciò che Sinisi ha sostenuto il 22 giugno di fronte a deputati e senatori, questo passaggio sarebbe un fake, in quanto dalla sua direzione non sarebbe partita alcuna indicazione ai Gr in merito all'inaugurazione dell’opera.

 

Una mail sarebbe stata inviata, alle principali trasmissioni, il 27 novembre quando ancora il progetto del presepe luminoso era in fieri.

 

LA VIGILANZA

La sospensione di Sinisi, da parte della governance della televisione pubblica, non è andata giù a molti parlamentari della Commissione che adesso chiedono a gran voce che l'amministratore delegato venga sentito al più presto. Tra i più categorici c'è Andrea Romano del Pd che auspica «un faccia a faccia tra Sinisi e Salini di fronte alla Vigilanza». Ad ogni modo, anche se la data di una convocazione non è stata fissata, molti componenti della commissione parlamentare avrebbero ricevuto rassicurazioni dal presidente Alberto Barachini che avrebbe fatto sapere informalmente che chiamerà l'ad in una delle prossime sedute.

 

anzaldi anzaldi

«In questo quadro ciò che mi sconvolge è il silenzio delle istituzioni», attacca Michele Anzaldi deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza. «Ciò che ha detto Sinisi - prosegue - sul presepe ma anche sui furti dei quadri, dove ha indicato la presenza di un basista, è di una estrema gravità. Sinisi cosa poteva fare di più che una denuncia pubblica? Resto sorpreso per il mancato intervento e il totale silenzio da parte del presidente della Camera Roberto Fico e del Senato Elisabetta Alberti Casellati, così come del Mef».

 

«La Rai risponda in Vigilanza sulle accuse rivolte in audizione, il 22 giugno scorso, dal direttore canone e beni artistici Nicola Sinisi», taglia corto la capogruppo Pd in Commissione di Vigilanza Valeria Fedeli.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)