IL CASO SCURATI - VIGNETTA BY VUKIC
1. DAGOREPORT LA PAROLA D’ORDINE TRA I PRETORIANI DI TELE-MELONI È: SOPIRE E TRONCARE. ANZI, INSABBIARE – PER LO SCURATI-GATE NON PAGHERÀ NESSUNO
2. GIORNALISTI RAI IN SCIOPERO IL 6 MAGGIO
Comunicato stampa dell’Usigrai
L'incontro di raffreddamento con l’azienda si è risolto con un nulla di fatto, motivo per cui confermiamo il nostro stato d’agitazione. Sentita la commissione garanzia, è stato proclamato uno sciopero di 24 ore, con astensione dal lavoro dalle 5.30 di lunedì 6 maggio alle 5.30 di martedì 7.
Nel rispetto delle regole fissate dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, non potranno aderire i giornalisti del Giornale Radio Rai che già saranno impegnati in uno sciopero sabato 27 aprile contro l'ipotesi di accorpamento del Gr Sport con Rai Sport e di Gr Parlamento con Rai Parlamento che svuoterebbe Radio1 della sua vocazione all news senza alcun vantaggio per la testata e l'azienda.
Nei giorni precedenti verranno messe in atto una serie di iniziative sindacali come da mandato dell’assemblea dei cdr, dello scorso 17 aprile.
Questi i motivi della protesta:
Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari.
serena bortone legge il monologo di antonio scurati 4
Esecutivo Usigrai
3. ORA SULLA CENSURA A SCURATI L’AD SERGIO FA RETROMARCIA MA A MELONI NON BASTA E PENSA A UN “COMMISSARIO”
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
«L’unica certezza che ho è che non c’è stata alcuna censura». Prima ancora d’aver completato l’indagine interna da lui stesso avviata al grido di «chi ha sbagliato paga », l’ad Roberto Sergio si rimangia la linea dura — tutti i «provvedimenti drastici» annunciati ai giornali amici — e assolve i dirigenti meloniani della Rai: nessuno avrebbe impedito ad Antonio Scurati di partecipare al programma di Serena Bortone su Rai3 per declamare il suo monologo sul 25 Aprile.
L ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES SUL CASO SCURATI
Devono avergli fatto capire che non poteva più continuare a chiamarsi fuori: «Non sapevo nulla, non sono stato informato, si doveva agire diversamente, io di sicuro non lo avrei censurato », s’era sfogato a caldo il capo azienda in un colloquio mai smentito con la Stampa.
Una retromarcia inevitabile: dalle carte dell’istruttoria risulterebbe infatti che, alla vigilia della messa in onda di Chesarà, il suo staff era stato avvertito del tentativo di boicottaggio ai danni dello scrittore. Sergio, quindi, non poteva non sapere. Per cui insistere a recitare la parte del Torquemada non gli sarebbe convenuto.
[…] alla sua prima uscita pubblica dopo due giorni trascorsi rintanato in casa, l’ad ha scagionato ufficialmente tutti gli indiziati, a cominciare dal direttore degli Approfondimenti Paolo Corsini, il luogotenente di FdI accusato di aver cucito il bavaglio a misura di Scurati.
Alleggerendo pure la posizione di Bortone che aveva fatto deflagrare il caso sul suo profilo Instagram: «Mai parlato di sanzioni disciplinari, stiamo aspettando una relazione e sulla base di quella si valuterà». E pazienza se la relazione ce l’ha in mano già da lunedì. La tesi difensiva è pronta: «Siamo stati sommersi da valanghe di polemiche strumentali. Non dirò chi sta facendo male alla Rai, ma trovo tutto questo inaccettabile », sbotta a margine della mostra su Guglielmo Marconi.
Eccola la narrazione cucinata nel forno di Viale Mazzini, che nessuno può permettersi di disturbare. Tant’è che quando il Pd […] chiede alla presidente della Vigilanza di inserire nel calendario delle audizioni — oltre ai vertici Rai — anche i due principali protagonisti della vicenda, Corsini e Bortone, il centrodestra fa muro.
antonio scurati - presentazione libro di paolo berizzi
Bocciando sia la proposta di sentirli prima dell’ 8 maggio, data di convocazione in commissione dell’ad e del dg Giampaolo Rossi, sia dopo.
[…] la contromossa allo studio in queste ore a Palazzo Chigi. Dove starebbe prendendo corpo un’ipotesi ardita. Nominare ai vertici del servizio radiotelevisivo, in occasione del rinnovo del Cda ormai alle porte, un manager esterno, di alto profilo, in grado di far scomparire il marchio di TeleMeloni dal segnale Rai. Magari non come ad, […]. Ma, almeno, come direttore generale. Una sorta di affiancamento, che sarebbe in realtà un commissariamento dei “fratellini”.
E non solo il profilo, pure il nome sarebbe stato già individuato: Riccardo Pugnalin, un passato in Fininvest, transitato poi a Sky Italia, direttore degli Affari esterni di Vodafone prima di andare a guidare le Relazioni istituzionali di Autostrade. Dopo la vittoria alle politiche, Meloni lo avrebbe voluto a capo del suo gabinetto, ma il cerchio magico capitanato da Giambattista Fazzolari si mise di traverso e non se ne fece nulla. Ora però c’è un’emergenza. E Pugnalin potrebbe risolverla.
POST DI GIORGIA MELONI SUL CASO SCURATI ANTONIO SCURATI A LA REPUBBLICA DELLE IDEE antonio scurati TG1 - LETTURA COMUNICATO USIGRAI SUL CASO SCURATI GIAMPAOLO ROSSI - PAOLO CORSINI - ANGELO MELLONE - GIAN MARCO CHIOCCI