Da Italia Oggi
1 - DE LISE IMPARA L'ARTE...
Il presidente del Consiglio di stato Pasquale De Lise ieri sera ha festeggiato l'inaugurazione di una mostra d'arte nello studio romano dell'avvocato Gennaro Terracciano. Il padrone di casa è un amministrativista con il pallino dell'arte contemporanea, già consulente giuridico del presidente della regione Campania Antonio Bassolino, nominato commissario straordinario del gruppo Atr dall'ex ministro per lo Sviluppo Claudio Scajola, professore universitario.
Al quinto piano di largo Arenula, De Lise non era il solo volto noto: anche l'ex ministro della funzione pubblica Angelo Piazza ha ammirato le opere, lavori di tredici artisti che sono stati riuniti in un progetto curato da Giuliana Ippolito denominato «Divieto di affissione». (Sebastiano Luciani)
2 - LEGAMBIENTE, TROFEO CARONTE AI TRENI DELLA POLVERINI...
Renata Polverini come Caronte. La regione Lazio presieduta dall'ex sindacalista Ugl vanta i peggiori treni locali: così va alla Fr3 Viterbo-Roma il «Trofeo Caronte» di Legambiente, il poco ambito premio assegnato alla tratta delle ferrovie regionali per i pendolari, distintasi per le peggiori performance di viaggio. Sul podio, per questa sesta edizione, al secondo posto c'è la Fr2 Tivoli-Roma e al terzo appare la Fr8 Nettuno-Roma.
E la situazione per i pendolari è destinata a peggiorare, visto che nell'ultima finanziaria regionale i minori trasferimenti da parte del governo porteranno la regione a ridurre le risorse destinate ai trasporti. Per Cotral è previsto un taglio dell'11%, da 233 milioni a 208, per l'Atac da 305 milioni a 188, per le ferrovie ex concesse da 94 a 84 milioni, mentre si salva per ora il trasporto pubblico locale nei piccoli comuni. (Donato de' Bardi)
3 - RENZI BUSSA A SOLDI...
Chissà se Matteo Renzi, prima di bussare a cassa con la Regione Toscana, aveva letto l'anticipazione dell'intervista concessa dal governatore Enrico Rossi all'Espresso uscito venerdì. Al periodico del gruppo di Carlo De Benedetti, che la settimana scorsa l'aveva pubblicamente elogiato, Rossi ha, infatti, ripetuto la sua filippica contro il rottamatore. «È necessario puntare a una classe dirigente nuova», ha detto, «cosa diversa dalla rottamazione di Renzi che non condivido per nulla». Lui, ha proseguito, «gioca sul terreno della comunicazione e della personalizzazione e io punto al contrario».
Letta o meno la stilettata, il sindaco, nella stessa giornata, ha fatto sentire, tramite le agenzie, la sua voce: la Toscana riporti a Firenze i tanti soldi che, per effetto del Salva Italia, incasserà dai fiorentini. Il primo cittadino ha fatto due conti semplici. L'aumento previsto dal premier Monti per le addizionali Irpef regionali, trasferirà dalle tasche dei cittadini del capoluogo alle casse di Palazzo Sacrati Strozzi, sede della Regione, fra 23 e 25 milioni di euro. Una bella cifra a cui si devono aggiungere i milioni, da 3 a 5, che arriveranno dall'inasprimento dell'imposizione, stavolta deciso da Rossi e soci, sui redditi sopra i 75mila euro annuali.Un tesoretto fra 26 a 30 milioni che Renzi ha chiesto possa tornare al capoluogo sotto forma di servizi regionali.
«Se la Regione, grazie alla manovra Monti ha più soldi in tasca», ha detto il sindaco al Corriere Fiorentino, «è bene che li spenda in due settori fondamentali: trasporto locale e servizi sociali».
ENRICO ROSSIIl governatore ha preferito non replicare, forse in omaggio all'understatement che, come dimostra l'intervista, si appunta al petto come una medaglia. Della sua giunta però s'è premurato di replicare Riccardo Nencini, assessore al Bilancio e segretario del rinato, anche se tutt'ora gracile, Psi. L'uomo giusto, visto che ha il dente avvelenato con Renzi da quando quest'ultimo, un paio di mesi fa, ha giubilato l'unica socialista dalla giunta fiorentina.
«A Renzi regalerò un bignamino», ha commentato polemicamente, l'enfant prodige del craxismo fiorentino fine anni '80, ricordando che l'aumento del governo va integralmente a compensare il mancato taglio della Sanità, mentre la manovra toscana sull'Irpef, che avrà un gettito ben più alto, di 11 milioni, servirà proprio a garantire servizi pubblici essenziali, proprio nel trasporto pubblico e nel sociale, «e Firenze non subirà alcuna penalizzazione». (Guidobaldo Sestini)
4 - BIOMASSE? LE BRUCIAMO SUBITO...
Un inceneritore a biomasse? Lo bruciamo. È quello che ha pensato qualche ignoto attentatore a Orbetello nel Grossetano che, nella notte di mercoledì scorso, ha appiccato il fuoco a un capannone adibito allo stoccaggio delle alghe, di proprietà del Commissariato di governo per la laguna.
Nella zona, su progetto della precedente amministrazione di centrodestra, lo stesso Commissario di governo - che per inciso è l'ex-sindaco Rolando Di Vincenzo, ex-An legato ad Altero Matteoli - realizzerà un inceneritore a biomasse per il quale c'è un decreto del governo Berlusconi. La sindaca piddina Monica Paffetti, la stessa che fa le barricate per il passaggio dell'autostrada Tirrenica, è contrarissima. Un incendiario anonimo, l'altra notte, ha voluto superare il dibattito politico. O attizzarlo di nuovo.