Estratto dell’articolo di Marco Grasso per “il Fatto quotidiano”
Matteo Renzi aveva fondato un’impresa per la sua nuova attività: quella di procacciatore d’affari insieme all’amico Marco Carrai. Una pratica vietata ai parlamentari di molti Paesi, non in Italia, che però pone enormi questioni di opportunità e ha attirato l’attenzione del Copasir.
Nel maggio del 2019 in uno studio di commercialisti di Firenze viene fondata la Digistart srl, capitale sociale 10mila euro, socio e amministratore unico Renzi. L’avventura ha vita breve: la ditta viene aperta e chiusa in pochi mesi, senza spiegare perché, dopo una fuga di notizie.
Il Fatto è oggi in grado di raccontare i retroscena di quella vicenda grazie al rapporto di 457 pagine che la Guardia di Finanza ha consegnato al Comitato di controllo sui servizi segreti, impensierito dal febbrile attivismo della coppia Renzi-Carrai alla corte di emiri, uomini d’affari e dignitari mediorientali e asiatici, ai quali proponevano investimenti in società del calibro di Autostrade per l’italia o Pirelli.
Digistart avrebbe dovuto incamerare soldi attraverso società di Carrai, sotto forma di “success-fee”: se un investimento fosse andato bene, gli intermediari Renzi e Carrai avrebbero preso una percentuale. La Digistart di Renzi avrebbe fatturato le prestazioni attraverso società di Carrai, come la Marzocco, il quale a sua volta avrebbe girato all’amico senatore parte delle provvigioni che riceveva come consulente del fondo Advent.
Ma c’è un’ulteriore chicca. Nell’autunno del 2019 la Finanza, impegnata nelle indagini sui presunti finanziamenti illeciti alla Fondazione renziana Open, sequestra vari documenti, tra i quali una mail riepilogativa redatta da Elena Solli, collaboratrice del commercialista Marco Fazzini: “M.R. ha anche chiesto di poter avere a disposizione ufficialmente una stanza nello studio, che è la sede legale della Digistart srl, per poter usufruire dei benefici di legge che ne deriverebbero in ragione della sua carica istituzionale”. In altre parole, Renzi voleva l’immunità parlamentare, che in caso di guai, avrebbe impedito perquisizioni. […]
Ma ecco il piano di Renzi e Carrai, spiegato nel carteggio tra commercialisti. È l’8 giugno 2019, lo scritto segue una riunione con i “clienti”, indicati con le iniziali: “M.C. è advisor di Advent; il suo contratto prevede una retribuzione fissa e una retribuzione a success fee. Lunedì concluderà un importante contratto con una società emiliana, maturando una success fee che vorrebbe fosse fatturata alla Digistart. I clienti si domandavano se ci sarebbero stati problemi in questo”.
La società interessata, secondo la Finanza, potrebbe essere la Ice (Industria chimica emiliana), appartenente alla famiglia Bartoli: nell’ottobre del 2019 viene acquisita da Advent per 700 milioni di euro.
“M.R. ha precisato più volte che vuole che la Digistart fatturi alla Advent e non a M.C. Il contratto di advisory di M.C. con la Advent è scaduto il 30 maggio 2019, a detta dello stesso non ci saranno problemi nel suo rinnovo, ma nel trattare il rinnovo vorrebbe inserire la possibilità di farsi pagare tramite la Digistart.
Digistart è la nuova società di M.R., che inizia con questa la sua attività d’imprenditore. Il capitale sociale e stato interamente versato da M.R. in via ufficiale, in realtà 5mila euro sono frutto di un esborso di M.R. mentre altri 5mila provengono da un prestito di M.C. a M.R”. Per la Finanza “la previsione di traslare alla Digistart di Renzi la contrattualità di Carrai con Advent, trova conferma in un promemoria manoscritto datato 8 giugno 2019, riconducibile a Fazzini”: “MC cessione contratti? Digistart presidente cda un terzo, contrattualità con Advent in compenso per la cessione: Marco dovrebbe già essere socio e Ad con mantenimento del fondo. Accordo di consulenza per la cessione di Ice”.
carrai cybersecurity renzi Marco Carrai con Matteo Renzi RENZI CARRAI BEVILACQUA RENZI E CARRAI LA REGISTRAZIONE DEL CONTRATTO DELLA CASA A VIA DEGLI ALFANI A FIRENZE carrai agnese renzi cybersecurity marco carrai agnese landini renzi RENZI E CARRAI carrai renzi cybersecurity 3