Da Corriere.it
«In privato tutti mi dicono: Matteo, stai buono, ti facciamo fare il candidato premier. Stai buono, che poi tocca a te. Insomma: un bambino bizzoso cui si promette la caramella se non piange. Signori, conosco il giochino: i capicorrente romani prediligono lo sport del tiro al piccione. E io sinceramente non ho molta voglia di fare il piccione». Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi si sfoga tornando a scrivere le sue E-news.
«Ho l'impressione che non mi conoscano un granché. Io faccio una battaglia se voglio affermare un'idea, non se devo ambire ad una poltrona. La poltrona al massimo è strumentale alla realizzazione dell'idea, non è il contrario», ha assicurato.
«HO GRANDE AUTOSTIMA MA I PROBLEMI SONO ALTRI»
«Il Pd deve affrontare i problemi degli italiani, non giocare con le alchimie delle regole (che peraltro ci sono già, basta applicarle!)», scrive ancora Renzi. «Sembra che il principale problema del centrosinistra sia sapere se mi candido alla guida del Pd o meno - continua il sindaco di Firenze - Interessante notare come il Corriere della Sera, ad esempio, schieri due firme prestigiose e autorevoli sullo stesso argomento con opinioni antitetiche (Angelo Panebianco ed Ernesto Galli della Loggia)».
Poi aggiunge: «Ho grande autostima, ma continuo a pensare che ci siano problemi un po' più seri del mio futuro. Specie in un momento come questo, in cui la politica ha il dovere di dare risposte concrete, nette, verificabili». Infine l'appello ai dirigenti del Pd: «Non preoccupatevi delle mie mosse ma datevi voi una mossa».