1. IMPARATE A VOTARE PER IL “SI”: ISTRUZIONI PER IL VOTO ALL’ESTERO
Sta generando qualche polemica la lettera inviata dal premier Matteo Renzi agli italiani all’estero dal premier Matteo Renzi sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Della missiva, che contiene indicazioni e istruzioni sulle modalità di voto e le ragioni del ‘Sì’, parla oggi Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano, sollevando un interrogativo sulla tutela dei dati personali degli oltre 4 milioni di destinatari:
Oltre ai 150 milioni di euro stanziati nella legge di Stabilità, Matteo Renzi ha appena spedito una lettera – con lo stemma tricolore del comitato “Basta un sì”, un refuso a piè di pagina e una carrellata di fotografie al fianco di Merkel, Obama, Hollande e colleghi – proprio ai 4 milioni e 23 mila italiani chiamati a votare da domenica 20 novembre.
Il ministro Boschi ha precisato che la missiva del presidente arriverà “in contemporanea”, ma non “assieme” al plico per il voto. In effetti, allegare l’appello di “Basta un Sì” alla scheda elettorale sembrava eccessivo. Ma il Partito democratico, a differenza degli oppositori, è riuscito a ottenere l’elenco degli indirizzi e farà propaganda a domicilio senza chiedere il consenso.
2. MENTANA CONTRO RENZI: «LA LETTERA FALSA IL REFERENDUM»
L’iniziativa del comitato per il ‘Sì’ alla riforma Boschi, che – va precisato – riguarda Renzi in veste di leader politico e non di capo del governo, non è piaciuta al direttore del Tg di La7 Enrico Mentana, che ha dichiarato:
«La partita è cruciale. Ma questa è un partita che si gioca sul filo delle migliaia di voti, come nel 2006. Non si può rischiare di falsare questa consultazione cercando un rapporto unilaterale, che è possibile soltanto a chi guida l’istituzione governativa nei confronti degli italiani all’estero».
E ancora: «Teoricamente e seriamente ci vorrebbe una lettera, anzi una busta con dentro due lettere: le ragioni del ‘Sì’ e le ragioni del ‘No’. Poter raggiungere gli italiani all’estero solo da un lato è elemento di rischio veramente forte di avere qualcuno che nel dibattito referendario fa la parte del leone