Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”
matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato
Non era questo il governo che aveva in mente Matteo Renzi, quando ha lanciato l' idea di un' intesa con il Movimento 5 stelle per fermare le urne. Per fermare, soprattutto, l' ascesa di Matteo Salvini. Paradossalmente, l' ex premier e segretario pd era più d' accordo con l' idea lanciata dal blog di Beppe Grillo, ma subito ritrattata, di nomi terzi fuori dai partiti. Personalità come quel presidente dell' autorità anticorruzione Raffaele Cantone che tanto avrebbe voluto al posto di Conte.
LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI
Anche per questo, la compagine renziana non è ancora certa di entrare nel governo che sta per nascere. Non ci saranno gli esponenti del giglio magico, Maria Elena Boschi, Luca Lotti, sarebbe stato del resto impossibile visti i duelli all' ultimo sangue consumati in questi anni col mondo a 5 stelle. Ma è ancora incerto anche Ettore Rosato, proposto da alcuni per la Difesa. L' ex premier ai suoi ha spiegato: «Ministri di area renziana nel governo? Non me ne occupo, possiamo starne anche fuori».
Di certo, il senatore di Firenze nonostante le cose non stiano proprio andando come voleva lui - sta lanciando delle idee sul tavolo del segretario pd Zingaretti: la prima, è che in Europa- come esponente italiano della commissione guidata da Ursula von del Leyen - non vada il suo successore a Palazzo Chigi Paolo Gentiloni, ma il capogruppo pd alla Camera Graziano Delrio. Lasciando l' ex premier, un tempo fedelissimo, oggi avversario interno, nel ruolo che aveva proprio nel governo Renzi, quello di ministro degli Esteri.
Altre idee riguardano nomi tecnici da promuovere: Renato Mazzoncini, ex ad delle Ferrovie dello Stato, brutalmente rimosso dal M5S Danilo Toninelli. Per lui, si cerca un posto alle Infrastrutture, pur considerando il nome delcapogruppo del Movimento al Senato Stefano Patuanelli il migliore nell' altro campo. Poi Ernesto Maria Ruffini, che per primo, alla Leopolda, lanciò l' idea della fatturazione elettronica e dello scontrino elettronico, eredità dem su cui i 5S al ministero dell' Economia hanno puntato molto per evitare la procedura di infrazione europea e che intendono promuovere anche nel nuovo corso. Per l' economista, i renziani hanno in mente la guida dell' agenzia delle Entrate, perché ogni governo ha diritto a nuove nomine, il che apre scenari su molti fronti. Con buona pace della Lega.
LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI
Di certo la parte del Pd che fa capo a Renzi, quindi la maggioranza dei gruppi parlamentari, insisterà fino alla fine perché al posto di Salvini alla guida del Viminale vada il capo della polizia Franco Gabrielli. Un nome forte che possa fare da contraltare, anche mediatico, al leader della Lega.
Così come non mollerà sulla nomina dell' europarlamentare Roberto Gualtieri all' Economia: ha la stima di Mario Draghi, è il ragionamento, conosce i numeri alla perfezione, sarebbe l' uomo ideale per trattare in Europa la flessibilità che servirà al nuovo governo per non gonfiare le vele di Salvini sul tema tasse. Ed è proprio tra Strasburgo e Bruxelles, che il mondo politico appare rovesciato più che mai. Sandro Gozi, l' ex ministro pd entrato nel governo di Emmanuel Macron cui il leader M5S Di Maio voleva togliere la cittadinanza italiana, è diventato il miglior amico dei grillini.
Tanto da stare lavorando affinché i loro europarlamentari, rimasti senza casa, possano entrare in Renew Europe, il gruppo nato sulle spoglie dell' Aidee di cui fa parte l' En marche del presidente francese. Se si pensa che sei mesi fa Di Maio e Di Battista volavano a Parigi per cercare intese con i gilet gialli, si capisce quanto tutto stia cambiando vorticosamente. Il problema ora è la durata. In casa 5 stelle, tutti i favorevoli all' accordo temono il voto su Rousseau, che sarà il più possibile trasformato in un voto su Conte e sulla sua capacità di tutelare il Movimento. In casa pd, invece, il problema è proprio il premier.
MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI VICINI VICINI
Cantone avrebbe avuto molte più garanzie di durare, dicono compatti i renziani. Ma l' ex segretario lancia messaggi molto chiari: in media le legislature durano ormai cinque anni.
L' importante è arrivare al 2023, con questo governo o un altro poco importa. La democrazia parlamentare offre molte soluzioni. Tutte da piantare come ostacoli sulla strada dell' estrema destra di Matteo Salvini.
matteo renzi in senato MATTEO RENZI IN SENATO franco gabrielli e matteo salvini all'inaugurazione dell'hub di trenitalia a milano rogoredo