Dagoreport
"E' il mercato, bellezza". Anche Matteo Renzi, adesso, ne sta prendendo atto. Il premier, e buona detta del Partito democratico, stanno apparecchiando una operazione societaria che fa discutere: si tratta di Ancitel, la spa attiva nei servizi informatici per la pubblica amministrazione, un giocattolino di proprietà dell'Associazione dei sindaci (Anci) e da oltre 20 milioni di euro di fatturato l'anno, che i renziani vorrebbero vendere a Datamanagement, azienda di imprenditori ritenuti assai vicini all'inquilino di palazzo Chigi e ai parlamentari democrat.
MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSEUn'operazione finita anche nel mirino del Movimento Cinque Stelle con il vicepresidente della Camera, il grillino Luigi Di Maio, che ha presentato a Montecitorio una durissima interrogazione parlamentare, finora rimasta senza risposta.
Il nodo imprevisto per il Pd si chiama Engineering, colosso Usa dell'information technology che avrebbe un vivo interesse per Ancitel. Interesse che prende le mosse da un consulente interno, Nicola Melideo, che vanta un passato come top manager Ancitel e perciò consapevole delle potenzialità di business.
MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSESi è di fatto aperta una gara che non solo rompe le uova nel paniere al Pd e all'Anci, ma che mette in dubbio tutto il deal. Come si fa a sostenere che l'azienda non sta in piedi e che rischia la liquidazione se sul mercato c'è un appetito non irrilevante? Quello di Engineering (che a breve potrebbe formalizzare un'offerta d'acquisto per la controllata Anci, in ogni caso, non è l'unico ostacolo che il nuovo amministratore delegato Ancitel, Gianna Marini, deve affrontare in questi giorni.
Parlando con i dirigenti interni, Marini confessa di aver accettato l'incarico, formalizzato dall'assemblea societario lo scorso 30 aprile, non senza un travaglio interno: "Nun ce dormo la notte" diceva l'ad nei giorni scorsi lasciando intendere che avrebbe detto sì a Fassino come se il nuovo ruolo fosse una sorta di missione.
Gianna MariniMai Marini, in passato una candidatura alle regionali per il Lazio nel 2013 con appena 1.300 voti, avrebbe pensato di dover affrontare un percorso impervio. C'è un dossier riservato - in effetti - che tiene alta la tensione a via dell'Arco di Travertino, a Roma. I bene informati sostengono cheì ora qualche poltrona potrebbe addirittura saltare nel salotto hi tech dei sindaci. Visto il caos, all'Anci - l'associazione dei comuni - hanno deciso di passare al setaccio i bilanci Ancitel, approfittando della due diligence in corso e portata avanti dagli esperti contabili di Ernst & Young.
La verifica di fatto blocca le procedure volte a far entrare Datamanagement nel capitale Ancitel, attraverso la fusione per incorporazione di Ancidata, una srl che nel 2011 era stata creata fifty-fifty tra Ancitel e Datamanagemet ma mai messa in condizione di operare. I cervelloni della major americana avrebbero acceso un faro su spese per rimborsi spese, subappalti e acquisti di beni e servizi.
LUIGI DI MAIO Osvaldo NapoliIn particolare, pare sia finito sulla scrivania del sindaco di Torino e presidente Anci, Piero Fassino, un elenco di Iphone e Ipad della Apple, acquistati da dirigenti e funzionari dell'Ancitel per ragioni non precisate. Pochi i quattrini in ballo, ma Fassino vuole vederci chiaro lo stesso. La questione preoccupa anche Osvaldo Napoli, appena confronto come presidente di Ancitel in quota Forza Italia con un emolumento annuo di 80mila euro lordi, molto meno rispetto ai 220mila garantiti all'ad.