Andrea Ducci per il “Corriere della Sera”
Il piglio e la rapidità evocano quelli del premier Matteo Renzi. La giornata di ieri al ministero dello Sviluppo economico restituisce la velocità che il neo ministro, Carlo Calenda, intende imprimere alla struttura di via Veneto. All' indomani del giuramento nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il ministro ha convocato il capo di gabinetto Vito Cozzoli e, poi, ha contattato il consigliere diplomatico Mario Cospito.
Due figure chiave nella struttura del ministero, ma pure due uomini che hanno contrassegnato il mandato di chi ha preceduto Calenda, ossia Federica Guidi, l'ex ministro costretto alle dimissioni per i fatti emersi dall' indagine della procura di Potenza. Le conversazioni tra Calenda e i due commis si sono esaurite in pochi minuti. Cozzoli è stato il primo a saperlo: il ministro non intende più avvalersi della sua collaborazione. Analoga sorte è toccata a Cospito. Probabile che nel caso del capo di gabinetto pesi il fatto di essere finito al centro degli accertamenti dell' inchiesta di Potenza. Nei prossimi giorni Calenda indicherà i successori.
federica guidi e gianluca gemelli
Intanto ieri la procura di Potenza ha chiuso il filone di indagine su Tempa Rossa, preparandosi a chiedere il giudizio per 70 indagati. Tra questi figura anche l' Eni, che ora «confida di poter dimostrare, nella nuova fase processuale che si apre, la assoluta correttezza». Non c' è invece Gianluca Gemelli. Il compagno dell' ex ministro Guidi è, del resto, il cardine di un altro filone di inchiesta relativo all' associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze. Archiviazione, invece, per il sottosegretario Vito De Filippo .