Emilio Pucci per "il Messaggero"
L' appuntamento è per mercoledì prossimo, al Senato e alla Camera si voterà sulla relazione dello stato della giustizia e Renzi ha già avvertito anche i più dubbiosi: «Mai più delega in bianco a Bonafede. Chi non vuole attenersi alla linea è libero di fare quello che vuole».
Sarà quella per il leader di Iv la prova del nove, l' asse con il centrodestra per colpire il Guardasigilli. E del resto a palazzo Madama la maggioranza già sta lavorando a sminare la bomba ad orologeria, punta ad accelerare la formazione di un nuovo gruppo. Il governo fa professione di ottimismo e palazzo Chigi assicura: abbiamo i numeri.
E la maggioranza prova a svuotare Italia viva facendo pressioni sui governisti. Grimani ha promesso di non lasciare, Conzatti è infastidita dalle telefonate che arrivano ogni giorno («Mi hanno cercato in tre», diceva ieri), Vono ha promesso che non tornerà indietro.
Ma l' ala che spinge per evitare la rottura con il Pd si farà sentire.
Chiederà all' ex premier di siglare un patto di non belligeranza con i rosso-gialli, di trattare sulle riforme, di arrivare al semestre bianco senza ulteriori strappi. «Si può continuare a dialogare, c' è spazio per ricucire», la linea di quattro cinque senatori e altrettanti deputati. «Se Iv va all' opposizione io non me la sento», allarga le braccia Comincini, molto legato sul piano affettivo al senatore di Rignano.
LE POSIZIONI
MATTEO RENZI ALLA LEOPOLDA CON NENCINI
L' intenzione è quella di convincere Renzi a frenare ma non c' è riuscito nessuno quando dal premier Conte era arrivata l' offerta di un ampio rimpastone. In quell' occasione, con al fianco le ministre Bellanova e Bonetti, Renzi aveva deciso tutto da solo. «Avrebbe dovuto congelare quel passaggio», il refrain di chi non ha condiviso la strategia fino in fondo. Ma ormai ufficialmente Italia viva si è posizionata sul fronte dell' opposizione.
LA STORIA CONTRO RENZI PUBBLICATA NEL PROFILO UFFICIALE DI GIUSEPPE CONTE
«Ricordo dice un senatore che Nencini fu l' unico a votare la sfiducia a Bonafede». La convinzione è che nelle commissioni non possa passare neanche uno spillo, che tra una settimana l' operazione responsabili si sgonfierà.
E per tenere tutti uniti «a forma di testuggine», come ama ripetere, Renzi ha usato una formula morbida nella sua e-news: «Noi siamo sempre impegnati per l' interesse del Paese e sempre pronti a dare una mano facendo sentire in Aula il peso della nostra presenza».
L' ex presidente del Consiglio ritiene che il Pd si sia schiacciato sulle posizioni di M5s, che Conte sia «dimezzato» e stia cercando di imbarcare persone solo per mantenere palazzo Chigi, anteponendo il suo ruolo ai bisogni del Paese.
«Quello che dà più fastidio è questa sua mancanza di dignità. Non andremo con il cappello in mano», promette l' ex ministra Bellanova. «Il governo ha le ore contate», rilancia il renzianissimo Nobili.
ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE
Ma se Renzi decidesse di andare avanti con la linea barricadera il rischio è che perda dei pezzi per strada. «Tra poco spiega un deputato si aprirà la discussione se restare in maggioranza o andare all' opposizione. Ci sono tanti modi per fare il bene del Paese, non certo quello di andare sulle barricate o di far cadere l' esecutivo».
Renzi si muove su un sentiero stretto, ma lui la linea l' ha decisa da tempo. E non prevede sconti a nessuno. Neanche ai dem, considerato anche che il senatore di Rignano aveva lavorato per portare a palazzo Chigi Franceschini e c' era l' ok anche di Forza Italia.
L' ex presidente del Consiglio ha comunque chiesto ai suoi di non avventurarsi in mosse azzardate.
MATTEO RENZI BONAFEDE STAI SERENO BY ANNETTA BAUSETTI
«Non conviene andare dall' altra parte. Tanto appena il Pd capirà che non è questa la strada farà retromarcia», il suo ragionamento. Ma è un auspicio più che altro, perché in diversi nei gruppi sono consapevoli che i responsabili usciranno fuori uno alla volta. E si torna a mercoledì prossimo. Renzi si morde ancora le mani per aver salvato una volta il Guardasigilli. «Io dice il renziano Cucca che parlerà in Aula non dico mai no a priori, non opero con la logica del lanciafiamme ma è chiaro che non diremo più sì alle porcate come abbiamo fatto prima». «La partita con Conte non è ancora finita», promettono in Iv.
MASSIMO DALEMA E MATTEO RENZI giuseppe conte alfonso bonafede MATTEO RENZI ARRIVA AL SENATO PER IL VOTO SU BONAFEDE matteo renzi al senato