Estratto dell’articolo di Carlo Bertini per “la Stampa”
francesco boccia elly schlein funerali di silvio berlusconi
[…] Per evitare di farsi friggere come gli altri leader, Schlein tenta il rilancio con un'agenda fitta di iniziative, da condurre sia in parlamento che nel paese. «Su sanità, casa, lavoro e clima dobbiamo organizzare una serie di mobilitazioni», dirà oggi in Direzione.
La più delicata da quando si è insediata alla guida del partito, anche in virtù dei malumori dovuti al fatto che lei non abbia condannato l'uscita di Grillo sui passamontagna; e all'abbandono di Alessio D'Amato, già candidato alle regionali del Lazio, ultima di una (ormai lunga) serie.
Per capire perché ieri mattina la leader dem abbia inviiato ai suoi dirigenti l'input di esternare solo sull'Emilia alluvionata, basta sentire cosa dice sulle bordate di queste ore l'uomo forte del Pd tendenza Schlein, Francesco Boccia. Il capogruppo al Senato lascia intendere che la linea è di marcare «il profilo identitario del nuovo Pd», senza indugi. […]
Punto secondo, «non alimenteremo mai il chiacchiericcio di chi fatica ad accettare la leadership di Elly, che risponde a una domanda nuova di politica e che oggi guida il Partito Democratico». Insomma, chi non gradisce, se ne faccia una ragione: una postura che alimenta il sospetto dell'ala moderata dem che «qualcuno spinga Elly a promuovere una separazione consensuale, per farci uscire dal partito e seguire una linea più radicale».
Una voce alimentata anche da analisi di autorevoli commentatori e da suggerimenti che alcuni dei dirigenti a lei più vicini le starebbero consegnando: della serie, «non sarebbe un dramma se ci dividessimo tra sinistra e riformisti, tu Elly riusciresti ad essere più netta e forte nelle tue battaglie».
Ma i riformisti, allertati su questo rischio, non le faranno sconti, marcando il territorio: «Lo show di Grillo - ha postato su Facebook il responsabile Pnrr e riforme della segreteria, Alessandro Alfieri - è incompatibile con la storia del Pd, nei prossimi giorni ci sarà molto da discutere». L'avvertimento dell'uomo più vicino al presidente del Copasir, Lorenzo Guerini esprime il comune sentire di un'area che non ha digerito il vedere la segretaria sotto un palco dove si attaccavano gli Usa: dando l'impressione di un asse preferenziale con i grillini che possa indebolire la posizione pro-Ucraina. Un'area che oggi le chiederà come funziona il nuovo Pd, «se con una donna sola al comando o riconoscendo la legittimità di posizioni diverse». […]