RIECCOLO – BERLUSCONI EMERGE COME UN TAPPO PER LE SPACCATURE A SINISTRA E PER L’INSICUREZZA CHE TRASMETTE GRILLO – NAVIGA, CON GIANNI LETTA COME NOCCHIERO, TRA LE CORRENTI PD E LEGHISTE, COME HA FATTO PER UNA VITA. MA RIUSCIRA’ ANCHE A GOVERNARE?

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Giovanni Sabbatucci per la Stampa

 

renzi berlusconi renzi berlusconi

Dato più volte per politicamente spacciato nel corso della sua ormai lunga carriera politica, Silvio Berlusconi sta tornando al centro della scena pubblica. Non è detto che vi resti fino alle prossime elezioni. Ed è improbabile, con i numeri attuali, che riesca a trasformare il suo ritrovato protagonismo in una realistica ipotesi di governo.

 

Ma è un fatto che Forza Italia si trova oggi in una posizione di obiettivo vantaggio rispetto ai suoi due principali competitori: il Partito democratico e il Movimento Cinque stelle, il primo lacerato da divisioni interne e minacciato da nuove scissioni, il secondo fermo nell' attesa di una definitiva quanto improbabile spallata elettorale al sistema. Entrambi impossibilitati, al momento, a proporsi come fulcro di una qualsivoglia maggioranza.

 

renzi e berlusconi 2 2 renzi e berlusconi 2 2

Proprio la capacità di costruire coalizioni tra forze apparentemente eterogenee è invece da sempre la riconosciuta specialità di Berlusconi. L' operazione gli riuscì all' inizio della sua avventura politica con quel piccolo capolavoro di arte combinatoria che fu la doppia alleanza del 1994: con la Lega al Nord nel Polo della libertà, con il Msi-Alleanza nazionale al Sud nel Polo del buon governo (la prima volta l' esperimento durò poco, ma tornò utile nella successiva stagione di Berlusconi a Palazzo Chigi, fra il 2001 e il 2006).

 

RENZI BERLUSCONI COPIA ORIGINALE RENZI BERLUSCONI COPIA ORIGINALE

In realtà, ancora prima della sua discesa in campo, il Berlusconi imprenditore - futuro padre della Seconda repubblica ma figlio legittimo della Prima - aveva dato prova di notevole abilità nel manovrare per linee interne, nel tessere reti trasversali all' interno della complicata geografia correntizia su cui allora si fondava il sistema dei partiti, nel trovare amici o interlocutori in tutte le aree politiche rappresentate in Parlamento, e non solo nel Psi dell' alleato storico Bettino Craxi, senza disdegnare intese più o meno coperte con esponenti delle forze a lui più ostili.

 

La famosa legge del 1990 che riordinava il sistema radiotelevisivo nazionale e che fu dai suoi oppositori giudicata troppo favorevole agli interessi del «duopolio Rai-Fininvest» (si dimisero per questo dal governo Andreotti cinque ministri della sinistra Dc, fra cui Sergio Mattarella) portava la firma del ministro delle Poste e telecomunicazioni Oscar Mammì, esponente di un partito, il repubblicano, tutt' altro che tenero nei confronti di Berlusconi e di Craxi.

 

BERLUSCONI E RENZI IL SORPASSO BERLUSCONI E RENZI IL SORPASSO

Non dimentichiamo poi il ruolo svolto a fianco del cavaliere da Gianni Letta, uomo dai mille contatti e dalle mille amicizie, nel mondo politico come in quello giornalistico. Il modo di operare da allora non è cambiato della sostanza: il leader di Forza Italia continua a muoversi su diversi fronti, ben oltre i confini del suo partito e delle sua stessa coalizione. Non stupisce dunque sentir parlare di intese con il leghista Roberto Maroni, in funzione anti-Salvini, e persino di contatti con una parte (quella «franceschinana») della minoranza del Pd.

 

BERLUSCONI E SALVINI BERLUSCONI E SALVINI

Oggi Berlusconi si ripresenta come leader (o comunque come riferimento principale) di uno schieramento che ricorda molto quello del 1994: c' è naturalmente, Forza Italia, rivitalizzata dall' attivismo del suo leader; c' è una Lega cresciuta nei consensi e trasformata nei suoi tratti caratteristici; c' è una componente ancora legata all' eredità del neofascismo storico (Fratelli d' Italia); c' è infine un' area cattolico-moderata che potrebbe raccogliere i resti dei gruppi centristi in via di dissoluzione.

 

 

Ma diversa sarà la legge elettorale (senza la quale Forza Italia non avrebbe mai vinto le sue prime elezioni) e diversi sono i rapporti di forza. Berlusconi non è più il legittimatore e il traghettatore unico di venti e più anni fa. Dovrà contrastare la deriva lepenista della Lega, rintuzzare sul campo le aspirazioni alla leadership di Matteo Salvini, fare del centro-destra la prima forza politica italiana in termini di voti complessivi.

 

GOVERNO BERLUSCONI GIURA AL QUIRINALE GOVERNO BERLUSCONI GIURA AL QUIRINALE

Trovare una maggioranza per governare il Paese è altra e ben più complicata impresa, che oggi appare fuori della portata di qualsiasi forza politica. Ma la partita per aggiudicarsi il titolo, non solo simbolico, di primo partito italiano è ancora aperta. E Berlusconi ha tutte le intenzioni di giocarla.

 

 

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