1. GERMANIA, CONTI TRUCCATI
Estratto dell’articolo di Uski Audino per “La Stampa”
Olaf Scholz e Christian Lindner
È pesante la critica che arriva dalla Corte dei Conti tedesca alla bozza della legge di bilancio 2024 del governo di Berlino e tra poco in discussione al Bundestag. L'accusa […] è di aggirare deliberatamente la regola del "freno al debito" scritta in Costituzione e di nascondere il debito reale.
Il disavanzo effettivo in effetti sarebbe 5 volte più alto di quello presentato ufficialmente. Non i 16,6 miliardi di euro dichiarati ma 85,7 miliardi, si scrive nella "Analisi dello stato delle finanze federali" della Corte, anticipata per primo dal quotidiano Handelsblatt.
La spiegazione di questo tromp l'oeil contabile è che, dalla guerra in Ucraina passando per la crisi energetica, sono stati approvati una serie di "bilanci ombra", i cosiddetti "Sondervermoegen", che hanno in qualche modo nascosto sotto il tappeto l'indebitamento reale del Paese.
CONTI PUBBLICI E CRISI ECONOMICA DELLA GERMANIA - LA STAMPA
Questi fondi extra-bilancio - per la verità cominciati nel 2020 con l'emergenza Covid - si sono susseguiti ad ogni crisi. Tra i più noti c'è il fondo speciale per la Difesa da cento miliardi, approvato nel marzo 2022 per adeguare le Forze armate alla nuova situazione geopolitica, e il fondo per la Transizione e il Clima da oltre 211 miliardi di euro approvato nell'estate del 2022 per affrontare la transizione energetica
[…] Un'accusa non da poco. Il progetto di legge viene definito "unsolide" che vuol dire insoddisfacente ma anche inaffidabile. Un aggettivo – quest'ultimo - che non siamo soliti vedere associato alla Germania, e soprattutto ad un documento che esce dall'austero edificio della Wilhelmstrasse, la sede del ministero delle Finanze, fino a pochi anni fa tempio indiscusso del rigorismo e dello "Schwarze Null" (letteralmenre "zero nero" ma traducibile come "zero tondo" o "zero virgola zero") di Wolfgang Schaeuble.
olaf scholz e Christian Lindner
Ma a Berlino i sono una partita interna e una partita internazionale che si intrecciano. Il gioco che si svolge nel perimetro della coalizione "semaforo" (dai colori dei tre partiti di maggioranza) vede il ministro delle Finanze Christian Lindner dichiarare urbi et orbi che è ora di tornare al freno al debito previsto dalla Costituzione, in alternativa alla politica espansiva voluta dai suoi alleati di governo, socialdemocratici e verdi. Del resto questo è il mantra del partito liberale, il recinto da difendere.
olaf scholz con la benda sull occhio
[…] A livello internazionale Lindner difende l'idea di una Germania paladina di finanze solide, e nella partita sulla riforma del Patto di stabilità si dice scettico sulla possibilità di introdurre eccezioni al calcolo del deficit per alcuni investimenti, come richiesto da alcuni Paesi (fra cui l'Italia).
In questa partita doppia si inserisce la corte dei Conti tedesca che dice: il re è nudo.
[…] Il parere dei magistrati contabili però è obbligatorio prima della discussione parlamentare ma non vincolante. Il deficit tedesco nel prima metà anno viaggiava intorno al 2,1%, riferiscono i dati dell'Uficio federale di Statistica, ma secondo il report mensile della Bundesbank di agosto nella seconda metà dell'anno potrebbe salire molto di più.
2. I GIUDICI DI BERLINO AIUTANO LA MELONI: CONTI TEDESCHI FASULLI
Estratto dell’articolo di Mauro Bazzucchi per “La Verità”
OLF SCHOLZ - I CONTI DELLA GERMANIA TRUCCATI
Chi di rigore ferisce, di rigore perisce. Non stiamo parlando di calcio, bensì dell’economia della Germania, che una volta veniva considerata la locomotiva d’Europa e oggi invece arranca con un Pil in caduta libera e con un debito che non autorizza più sberleffi al nostro Paese.
[…] il governo di Berlino è stato accusato dalla Corte dei conti di ciò che per una nazione «rigorista» è considerato il peggiore dei peccati (che non a caso viene spesso dal Nord Europa attribuito all’Italia), e cioè di avere fatto il gioco delle tre carte sui conti pubblici. Nella fattispecie, di aver tentato di nascondere parte del debito con la finanza creativa, per evitare paradossalmente di incappare nei propri vincoli di bilancio.
Nel mirino dei magistrati contabili tedeschi, infatti, c’è il ministro delle Finanze Christian Lindner, che aveva solennemente promesso di riportare la barra dei conti celermente verso il pareggio di bilancio mettendo un brusco freno al debito.
La verità, però, secondo la Corte dei conti tedesca è tutt’altra: attraverso lo strumento dei cosiddetti «veicoli finanziari» Lindner avrebbe tentato di occultare 100 miliardi per le forze armate e 212 miliardi per la lotta ai cambiamenti climatici o la riconversione energetica, aggirando così quello che in Germania viene chiamato il «freno al debito».
L’operazione da furbetto di Lindner non solo è stata smascherata, ma è stata duramente censurata dalla Corte, la quale ha osservato che «le misure decise per il bilancio constano essenzialmente in uno spostamento di spese in “fondi speciali”, nella cancellazione di sussidi e in poste senza coperture».
Ma la cosa ancor più grave è che si tratta di una prassi ormai consolidata a Berlino da qualche anno e non una trovata estemporanea: «Attraverso varie misure decise dal 2020 - ha sentenziato la Corte - il freno al debito è stato progressivamente indebolito sempre di più nella sua efficacia».
Questo vuol dire non solo che le promesse del ministro sul ritorno al rigore non erano veritiere, ma che la curva del debito in realtà continuerà a salire: secondo le stime della Corte la spesa pubblica crescerà nel 2024 di 90 miliardi, col risultato che il deficit arriverà a 85,7 miliardi, ben cinque volte di più di quanto programmato, con un disavanzo del 2,4 per cento del Pil. Senza il trucco dei «fondi speciali», i numeri sono ancora più pesanti, con uno scostamento di 177 miliardi tra le intenzioni di Berlino e la realtà nel quinquennio 2019-2024.
Risulta dunque ancor più paradossale la pretesa di Berlino di porsi ancora una volta a capo del fronte rigorista in Europa, soprattutto in vista delle trattative per la riforma del Patto di stabilità, ovviamente in contrapposizione a quanto ai governi che chiedono maggiore flessibilità e spazio per gli investimenti, guidato in questo caso dall’Italia.
il ministro tedesco christian lindner nasconde orologio 6
La strategia tedesca e degli altri paesi che premono per il ritorno alla tagliola del Patto di stabilità è quella di mettere alle strette il nostro Paese con un accordo per una riforma di facciata, che non tocchi l’impianto delle vecchie regole. […]
il ministro tedesco christian lindner nasconde orologio 2 GIANCARLO GIORGETTI CHRISTIAN LINDNER olaf scholz in un bar di piazza di pietra a roma 6