ROMANZO QUIRINALE - IL PIANO DEI GRILLINI PER IL COLLE: VETO SUI NOMI PD, TOCCA A UNA DONNA - IL M5S NON ESCLUDE UN MATTARELLA BIS DELLA DURATA DI UN ANNO. FINO, CIOÈ, ALLE PROSSIME ELEZIONI LEGISLATIVE. ANCHE A RISCHIO DI CONSEGNARE LA SCELTA ALLE DESTRE, SE USCIRANNO VINCENTI DALLE URNE. TUTTO A PATTO CHE MATTARELLA ACCETTI IL SACRIFICIO, COSA CHE AL MOMENTO NON APPARE COSÌ SCONTATA...

-

Condividi questo articolo


Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

giuseppe conte e luigi di maio giuseppe conte e luigi di maio

«Innovazione o continuità». La scelta per il prossimo Capo dello Stato passa da queste due parole che il capo politico in uscita Vito Crimi ha pronunciato nei giorni scorsi proprio mentre teneva a battesimo gli Stati Generali del M5S. O un nome di rottura, o un secondo mandato - ma a tempo - di Sergio Mattarella.

 

Chiacchierando con i colleghi, Crimi abbozza uno scenario, condiviso con il gruppo dirigente grillino, che parte da una premessa: «Il Movimento ha ancora la stragrande maggioranza dei parlamentari, alla Camera e al Senato. Quindi senza di noi non si elegge il Presidente della Repubblica. E non esiste che noi diremo sì a uno dei nomi del Pd che si fanno in questi giorni».

 

giuseppe conte sergio mattarella giuseppe conte sergio mattarella

Anche se manca un anno e due mesi alla scelta del successore di Sergio Mattarella, la partita si è già aperta politicamente e al momento i 5 Stelle sembrano categorici. I nomi su cui cala il veto sono: il commissario europeo Paolo Gentiloni, il ministro della Cultura e capodelegazione dei dem Dario Franceschini, il presidente dell' Europarlamento David Sassoli, il primo segretario storico del Pd Walter Veltroni e il padre nobile Romano Prodi, nonostante quest' ultimo fosse nella short list dei candidati al Colle indicati dalla base grillina nel 2013. A sentire Crimi nessuno di loro avrebbe una chance. E spiega perché.

sergio mattarella in visita al cimitero di castegnato 3 sergio mattarella in visita al cimitero di castegnato 3

 

Perché di fronte a sé il M5S vede solo due strade, sintetizzate nella doppia formula iniziale. «Innovazione» vuol dire che i 5 stelle intendono far pesare il proprio imponente pacchetto di voti in Parlamento per lasciare un marchio sull' elezione del prossimo inquilino del Quirinale. Una scelta che sia di rottura rispetto alle consuetudini degli ultimi 70 anni.

 

Una donna, per esempio: è il primo ambizioso obiettivo.

 

In tutta onestà, nomi non se ne fanno, e viene escluso possa essere Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale, anche se non se ne capisce il motivo, se non un cortocircuito giuridico con Giuseppe Conte risalente ai primi Dpcm sul Covid. Nel concetto di «innovazione», agli occhi dei 5 Stelle, non rientra nemmeno Mario Draghi, sebbene l' ex numero uno della Banca centrale europea venga considerato, persino in alcune frange grilline più realiste, uno dei più papabili.

 

sergio mattarella mostra dante 700 di massimo sestini sergio mattarella mostra dante 700 di massimo sestini

Anche se non è vissuta come un limite, al vertice del Movimento c' è la consapevolezza di scontare una mancanza di personale d' eccellenza da cui poter attingere per orientare la scelta del Colle. Infatti, o prima o dopo, si torna sempre a Conte. Qualcuno, anche a Palazzo Chigi, accarezza l' idea di poterlo vedere al Quirinale, dove, dicono, eserciterebbe al meglio le sue doti di giurista e infaticabile mediatore, ma il grosso dei dirigenti grillini lo preferirebbe alla testa del M5S, per risollevarne le sorti in vista del voto del 2023.

sergio mattarella riceve il governo sergio mattarella riceve il governo

 

Nei suoi colloqui, però, Crimi tiene di riserva un piano B, più articolato. Se non si dovesse trovare una sintesi con gli alleati del Pd, e nemmeno con l' opposizione, i 5 Stelle non ostacolerebbero un bis di Mattarella. Ipotesi, quest' ultima, circolata nelle scorse settimane. A una condizione, però, che appare alquanto curiosa.

 

Come avvenne nell' unico caso precedente della storia repubblicana, quello di Giorgio Napolitano, il secondo mandato dovrebbe avere una scadenza predeterminata. A Mattarella verrebbe chiesto un sacrificio di un anno e poco più. Fino, cioè, alle prossime elezioni legislative.

 

CARTABIA CARTABIA

Guiderebbe la transizione tra il vecchio parlamento e il nuovo, di 600 deputati e senatori, sancito dal referendum sul taglio dei parlamentari. Per allineare le formazioni delle due istituzioni della Repubblica, si lascerebbe alle future Camere il compito di decretare il successore di Mattarella. Anche a rischio di consegnare la scelta alle destre, se usciranno vincenti dalle urne.

 

Un rischio che i grillini, inspiegabilmente, sarebbero pronti a correre e che vanificherebbe il senso con cui era stata fatta nascere la coalizione giallorossa (cioè contro l' ascesa sovranista di Matteo Salvini). Sempre che Mattarella accetti il sacrificio, cosa che al momento non appare così scontata.

giuseppe conte sergio mattarella 1 giuseppe conte sergio mattarella 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...