Monica Guerzoni per corriere.it
Ettore Rosato, presidente di Italia viva. Perché al vertice di Palazzo Chigi avete bloccato l’Autonomia differenziata?
«Nessun blocco. Si vada avanti con la coesione necessaria in maggioranza. Dobbiamo tenere unito il Paese, valorizzando le autonomie regionali e la forza di uno Stato centrale che deve saper far sintesi tra i diversi bisogni».
Chi ha stoppato la verifica di governo?
«Il presidente Conte ci ha proposto una verifica sull’agenda. Mi sembra utile farla, per garantire stabilità e concretezza all’esecutivo».
Fate ballare Conte perché Italia viva non decolla?
«Il nostro interesse coincide con quello degli italiani, oggi c’è bisogno di un governo che faccia le cose e non litighi. Poi, non abbiamo paura di suonare l’allarme se vediamo un pericolo. Lo abbiamo fatto con l’Iva e le microtasse e avevamo ragione, nell’interesse del governo».
Lo avete voluto per fermare Salvini e ora Renzi apre «governissimo»?
scontro renzi salvini prima e dopo
«Fantasie. Salvini lo abbiamo mandato a casa mentre ballava al Papeete».
Allora perché volete sedervi al tavolo con lui?
«Perché c’è un interesse nazionale e sui temi istituzionali è bene che tutti i partiti trovino il modo di dialogare».
Non volete andare al voto anticipato col Rosatellum?
«Lavoriamo per governare, non per andare al voto. Quando eravamo in maggioranza approvammo la legge elettorale anche con le opposizioni, Lega compresa. E se si va verso un proporzionale, la soglia del 5% non ci spaventa».
Non puntate a defenestrare il premier Conte?
«Puntiamo a far funzionare il governo, dare risposte agli italiani e garantire stabilità, non al risiko della politica».
Come fate a stare al governo con il M5S, dopo gli attacchi su Banca Etruria?
«Resta l’ipocrisia di chi oggi mette un miliardo sulla Popolare di Bari per fare quello che noi facemmo su altre banche, senza denaro pubblico».
Lei teme la campagna acquisti della Lega nel M5S?
«Di Maio ha una bella fatica da affrontare. Riaccendere la polemica con Renzi è un’arma di distrazione, rispetto alle sue fibrillazioni interne».
Anche Italia Viva ha i suoi problemi. Quanti sono gli scissionisti pentiti?
«Italia viva è compatta e cresce, il resto è gossip da osteria».
La manovra è quel miracolo che dice Gualtieri?
«Un buon lavoro di squadra. Resta l’ombra di qualche errore che si poteva evitare».
Seminate mine, o siete gli artificieri?
«Se la manovra avesse aumentato le tasse, più che una mina sarebbe stata una bomba per l’autodistruzione».
ASSE RENZI-SALVINI SUL ROSATELLUM
A.Gen. per il Messaggero
Per Matteo Renzi «sono tutte stupidaggini» ed «emerite sciocchezze». Eppure, tra i dem e i grillini, montano i sospetti per «l'inciucio» tra il leader di Italia Viva e Matteo Salvini.
Nessuno esce allo scoperto, il veleno è dispensato dietro patti di anonimato, però sono in molti a temere che Renzi punti alle elezioni a breve per utilizzare l'attuale sistema elettorale. Esattamente come il capo della Lega.
Il Rosatellum, infatti, garantisce una soglia di sbarramento bassa (al 3%), utile ai renziani. E una quota maggioritaria del 37% in cui Salvini pensa di poter fare il pieno, imponendo per di più un vincolo di coalizione (e di sudditanza) a Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. In più, Salvini starebbe lavorando sottotraccia per bloccare il taglio dei 430 parlamentari e dunque «incentivare» senatori e deputati a guardare alle elezioni anticipate senza eccessive paure.
Come? «Sappiamo per certo», afferma un alto dirigente dem, «che il leader della Lega farà arrivare a inizio gennaio le firme necessarie, probabilmente anche di transfughi grillini, per indire il referendum confermativo. In questo modo avrà sei mesi in più di tempo per tentare la spallata e andare al voto anticipato».
Vero? Per saperlo bisogna attendere il 12 gennaio, quando scadrà il termine per la raccolta delle firme per il referendum confermativo del taglio dei parlamentari. Al momento ne mancano sette.
Nel frattempo va avanti la trattativa sulla nuova legge elettorale che deve, in base all'accordo di governo tra dem e grillini, disinnescare gli «effetti distorsivi sulla rappresentanza» che verrebbero prodotti dalla sforbiciata dei 430 parlamentari se restasse l'attuale meccanismo di voto, il Rosatellum.
Il Pd ha detto sì al sistema proporzionale spagnolo (collegi più piccoli in modo da ridurre la frammentazione) e in subordine è pronto ad accettare il proporzionale puro con sbarramento al 5%. I 5Stelle sono sulla stessa posizione. Renzi, invece, dice sì alla soglia del 5% e boccia il sistema spagnolo: «Non funziona, in Spagna ci sono state 4 elezioni in 4 anni perché non si riesce a fare un governo». Leu, infine, pone il veto sullo sbarramento al 5% e apre al meccanismo di voto iberico. Una situazione di stallo, insomma. Per di più rischiosa: uno strappo sulla legge elettorale, da cui dipende la vita o l'estinzione dei partiti più piccoli della maggioranza, innescherebbe una probabile crisi di governo.
SALVINI E LA SFIDA A PORTA A PORTA CON RENZI
L'ESPLORAZIONE In questo clima domani i rosso-gialli andranno a esplorare le opposizioni, secondo la regola (ultimamente disattesa) in base alla quale la legge elettorale non dovrebbe essere approvata a colpi di maggioranza. Al vertice, aperto ai rappresentanti di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, il Carroccio dovrebbe continuare a sostenere il sistema maggioritario: Salvini ha perfino promosso un referendum in questo senso.
Ma viene ricordato che Giancarlo Giorgetti ha aperto al proporzionale spagnolo.
La Meloni dovrebbe allinearsi ai leghisti, contando sul fatto che il maggioritario obbligherebbe Salvini (per poter vincere nei collegi) a stringere patti elettorali con gli alleati e dunque sarebbe costretto a garantire posti sicuri sia a Fdi che a Forza Italia. Berlusconi, invece, punterebbe al proporzionale per avere le mani libere e non doversi legare al capo della Lega.
Dopo aver annusato le opposizioni la palla tornerà nel campo della maggioranza per trovare quella che viene chiamata «una sintesi». Più facile a dirsi che a farla.
SALVINI - VESPA - RENZI SALVINI - VESPA - RENZI RENZI E LA SFIDA A PORTA A PORTA CON SALVINI LO SCONTRO SALVINI RENZI LO SCONTRO SALVINI RENZI ettore rosato (1) SALVINI E RENZI