HAMAS, 'NOSTRA DELEGAZIONE NON PARTECIPERÀ A NEGOZIATI'
(ANSA-AFP) - Un funzionario di Hamas ha dichiarato all'agenzia di stampa Afp che la delegazione del movimento islamista palestinese, attualmente in viaggio verso il Cairo per i colloqui sulla tregua a Gaza, non parteciperà ai colloqui stessi. "La delegazione incontrerà alti funzionari dell'intelligence egiziana per essere informata sugli ultimi sviluppi dei negoziati in corso... Questo non significa che Hamas prenderà parte a questi negoziati", ha dichiarato il funzionario, che ha voluto mantenere l'anonimato.
MEDIA, 'DELEGAZIONE DI HAMAS AL CAIRO PER I NEGOZIATI'
(ANSA) - Una delegazione di Hamas andrà oggi al Cairo per i colloqui con i negoziatori dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza e sul rilascio degli ostaggi. Lo riferisce Al Jazeera.
Ieri l'Egitto avrebbe trasmesso al gruppo islamista che governa Gaza le parti modificate del progetto ponte dell'accordo, gli aggiornamenti riguardano in particolare il ;;valico di frontiera di Rafah e il corridoio Filadelfia, la zona cuscinetto tra la Striscia e il deserto egiziano. Il pressing internazionale sulle due parti, Israele e Hamas, è al massimo livello in queste settimane per chiudere l'accordo per liberare gli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre e mettere fine ai combattimenti a Gaza.
Nel mentre gli attacchi di rappresaglia contro Israele da parte dell'Iran e di Hezbollah sono stati sospesi in attesa dell'esito dei negoziati. Secondo fonti di intelligence israeliane, 105 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre sono ancora a Gaza, compresi i corpi di 34 persone la cui morte è stata confermata dall'Idf. I negoziati si sono arenati da novembre, quando Hamas ha rilasciato 105 civili durante una tregua di una settimana in cambio del rilascio di detenuti palestinesi. Quattro ostaggi sono stati liberati prima di novembre, mentre altri sette sono stati tratti in salvo dalle truppe. Sono stati recuperati anche i corpi di 30 ostaggi, tra cui tre uccisi per errore dall'Idf mentre cercavano di sfuggire ai loro rapitori.
TREGUA, AL CAIRO ALMENO IL NEGOZIATO REGGE NELL'ACCORDO SPUNTANO ANCHE L'ONU E LA UE
Estratto dell’articolo di Anna Maria Brogi per “Avvenire”
[…] L’offerta è sul tavolo. Ed è il compromesso tra l’irremovibilità israeliana sulla presenza militare nelle aree strategiche a Gaza e la richiesta di Hamas di un ritiro completo dell’esercito dalla Striscia. La mappa consegnata ai mediatori al Cairo dagli israeliani prevede […] contingenti dell’Onu stanziati in alcuni punti dei 14 chilometri del Corridoio Filadelfia, che separa la Striscia dall’Egitto, e una presenza targata Unione Europea sul versante palestinese del valico di Rafah.
ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU
Militari che arriverebbero in aggiunta, non in alternativa, alle forze di difesa dello Stato ebraico il cui ritiro sarebbe «graduale ». E sul significato di questa parola potrebbe aprirsi una nuova trattativa. Il presidente americano Joe Biden avrebbe chiesto al premier Benjamin Netanyahu, rivela il sito Axios, di arretrare da almeno 1 o 2 chilometri dell’asse Filadelfia.
In attesa della risposta da Gaza del leader di Hamas, Yahya Sinwar, il dirigente Osama Badran ha detto all’agenzia Afp che il gruppo non accetterebbe «niente di meno che il ritiro delle forze di occupazione, anche dall’asse Filadelfia», in linea con il piano che era stato presentato a fine maggio da Biden e che l’Onu aveva appoggiato. Il governo israeliano ha detto nei giorni scorsi al Segretario di Stato americano Antony Blinken di accettare una «proposta ponte» che però Hamas non considera in linea con quanto concordato in precedenza […].
Per il momento si sarebbe ammorbidita […] la posizione egiziana sulla presenza dei soldati con la stella di David nell’asse Filadelfia, lungo il proprio confine, e al valico di Rafah […]. Secondo i media israeliani, Il Cairo avrebbe dato via libera alla mappa con il posizionamento delle truppe israeliane e internazionali consegnata dai direttori del Mossad, David Barnea, e dello Shin Bet, Ronen Bar.
[…] Se i colloqui non andranno a buon fine, le Forze di difesa israeliane ritengono che dal Libano potrebbe scattare la minacciata rappresaglia di Hezbollah per l’uccisione, a fine luglio, del capo militare Fuad Shukr. L’allerta è massima. In un colloquio telefonico, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il suo omologo americano Lloyd Austin hanno discusso dei rischi di un’escalation da parte dell’Iran e delle milizie che Teheran sostiene.
Tra gli scenari più inquietanti, quello evocato dall’emittente israeliana Canale 12 che cita fonti palestinesi: Hamas vorrebbe vendicare l’assassinio del capo politico Ismail Haniyeh, il 31 luglio a Teheran, colpendo i cittadini di Israele all’estero. Una strategia mai messa in atto finora da quello che si definisce movimento di resistenza palestinese.
ostaggi nelle mani di hamas 1 il video del sequestro delle soldatesse israeliane da parte dei terroristi di hamas il 7 ottobre il video del sequestro delle soldatesse israeliane da parte dei terroristi di hamas il 7 ottobre benjamin netanyahu BENJAMIN NETANYAHU IN COPERTINA SU TIME
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