TIM ROBBINS, HARRIS PRESIDENTE? CHIEDETELO A DETENUTI CALIFORNIA
L'ATTORE AL MAGNA GRECIA, SONO IN PENSIONE, NON MI SCHIERO
(ANSA) - Tim Robbins si dichiara in pensione per quanto riguarda endorsement in favore dei candidati alle presidenziali Usa e così più volte sollecitato su Kamala Harris sceglie il 'no comment' dicendo solo: "Per quanto riguarda lei andate a chiedere ai detenuti in California la loro opinione a riguardo. E poi se vogliamo dirla tutta c'è un terzo candidato di cui nessuno parla".
Così oggi l'attore-regista al Magna Grecia Festival glissa, ma non troppo, la domanda sulla candidatura di Kamala Harris alla presidenza degli Stati Uniti. Tim Robbins, da sempre impegnato nelle carceri anche con il suo teatro, fa probabilmente riferimento ai detenuti della California riguardo un intervento dell'allora procuratrice generale dello stato della California che nel 2011 contrastò più volte una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che stabiliva la riduzione del sovraffollamento nelle carceri della California.
NELLA CHAT DEI "WHITE DUDES" PER KAMALA COL GRANDE LEBOWSKI E LUKE SKYWALKER
Estratto dell’articolo di Simona Siri per “la Stampa”
Le prime ad organizzarsi sono state le donne nere, già il giorno dopo l'annuncio di Biden che rinunciava alla candidatura. Nella conferenza via Zoom tenuta pochi giorni dopo, più di 44 mila donne di colore hanno raccolto 1.5 milioni di dollari per far eleggere Kamala Harris.
Sul successo di questa iniziativa sono arrivate le donne bianche (con la raccolta record di 8 milioni di dollari), gli uomini neri, quelli asiatici e quelli latini. Poi, lunedì sera, è toccato agli uomini bianchi, anzi ai "white dudes" come si chiama il gruppo fondato da due attivisti Ross Morales Rocketto e Brad Bauman e che non è affiliato con la campagna della vice presidente.
È stato un successo: oltre 160 uomini bianchi si sono collegati via Zoom e insieme hanno aiutato a raccogliere oltre quattro milioni di dollari.
Nei giorni precedenti, nel gruppo WhatsApp che aveva dato origine al tutto, c'era stata qualche discussione sulla scelta del temine "dudes". «Lo capisco», ha detto Rocketto dando l'avvio ai lavori e spiegando anche il senso di questa iniziativa. «Storicamente quando gli uomini bianchi si sono riuniti lo hanno fatto per riaffermare la loro superiorità in quanto bianchi. Quello che vogliamo fare qui è coinvolgere di nuovo uomini che negli ultimi anni si sono sentiti ignorati, perché non rappresentati dal movimento Maga».
Nel 2016 il 75% dei maschi bianchi votò Donald Trump e da allora c'è stata quasi una cooptazione da parte dei trumpiani del termine «maschio bianco» diventato simbolo e quasi sinonimo della base repubblicana. Non solo, secondo Rocketto il movimento Maga si è anche impossessato di una certa idea di mascolinità per cui parlare di crisi del maschio bianco significa riferirsi a una determinata classe sociale e politica.
COMIZIO DI KAMALA HARRIS A MILWAUKEE
E tutti gli altri? Relegati sullo sfondo. «Biden ha vinto il 32% del voto dei maschi bianchi. Se con iniziative come questa riuscissimo anche solo a salire al 35% per Harris, sarebbe già un enorme risultato». Nelle tre ore e passa di durata della conferenza via Zoom la parata di maschi bianchi è stata piuttosto variopinta o, come ha detto l'attore Bradley Whitford, protagonista di West Wing, uno dei primi a parlare «un arcobaleno di beige». Altri ospiti sono stati il governatore del Minnesota Tim Waltz, molto quotato come possibile vice di Kamala Harris; il segretario dei Trasporti Pete Buttigieg; i cantanti Josh Groban e Lance Bass; gli attori Mark Ruffalo, Joseph Gordon-Levitt e Mark Hamill, il Luke Skywalker di Guerre Stellari.
A sorpresa, all'inizio, ha fatto anche la sua comparsa video anche Jeff Bridges, il "dude" per eccellenza, dal nome del personaggio che interpreta ne Il Grande Lebowski.
Alla fine, raccolta fondi a parte, i messaggi che escono da questa iniziativa sono due. Primo, è che gli uomini bianchi americani si sono stufati e vogliono riappropriarsi della loro identità dichiarando a piena voce che Donald Trump non ha la proprietà dei voti di questa classe demografica tanto meno parla per essa.
KAMALA HARRIS ALLA CONFERENZA PER LA SICUREZZA DI MONACO
Secondo, che non è più possibile per gli uomini bianchi tacere di fronte al razzismo e al sessismo che sta già caratterizzando gli attacchi repubblicani contro Kamala Harris e che anzi, faranno di tutto per farla eleggere. Terzo, che è imperativo per Harris stessa centrare il suo messaggio non sugli attacchi a Trump, ma piuttosto su quale idea di America e futuro vuole presentare. […]
jeff bridges in il grande lebowski jeff bridges the old man jeff bridges jeff bridges1 jeff bridges 2 KAMALA HARRIS MEME BY OSHO