Estratto dell'articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”
Il giudice istruttore di Bruxelles, Michel Claise, ha ordinato il «sequestro e il blocco» del conto italiano della Ong fondata da Emma Bonino, «Non c’è pace senza giustizia». Il 22 febbraio la Guardia di finanza è scesa a Roma per interrogare come indagata per riciclaggio l’ex segretaria del Partito radicale Antonella Casu e tesoriera del comitato.
Il 3 febbraio, dopo la scarcerazione senza condizioni di Nicolò Figà-Talamanca, segretario generale (autosospeso) della Ong, quel filone sembrava essersi prosciugato. Ma nel secondo Ordine europeo di indagine (Oei, che La Verità ha visionato) inviato a fine gennaio dalle autorità belghe a quelle italiane, Claise dimostra di puntare ancora molto su questa pista. Per questo ha chiesto di procedere alla perquisizione della sede romana di «Non c’è pace senza giustizia» e dell’abitazione romana della Casu, di bloccare il conto e di recuperare «i documenti di apertura dei conti e gli ultimi estratti conto dall’1 gennaio 2021 a oggi».
ANTONELLA CASU - RADICALI ITALIANI
[…] Il motivo dell’attenzione? «Nell’ambito del fascicolo abbiamo svolto un’indagine finanziaria dalla quale è emerso il conto bancario di “Non c’è pace senza giustizia”», che sembrerebbe aver alimentato i rapporti bancari di alcune «asbl belghe» (associazioni senza scopo di lucro). Per questo, gli inquirenti di Bruxelles ritengono che «il finanziamento di questo conto potrebbe essere sospetto».
Nell’atto, eseguito dalla Guardia di finanza, si legge che «si deve prestare particolare attenzione a titoli, contanti, oro, orologi di valore ecc.; tutti i documenti relativi ai conti bancari in Italia e soprattutto all’estero; tutti i documenti relativi alla contabilità di questa società; tutte le apparecchiature informatiche e telefoniche devono essere portate via; tutti i documenti o altro in relazione alle persone sospette».
[…] L’avvocato Gianpaolo Catanzariti, legale della Casu, ieri sera ci ha spiegato: «Per quanto è a nostra conoscenza non vi è stato alcun blocco o sequestro del conto corrente intestato al comitato “Non c’è pace senza giustizia”, non essendoci stato notificato alcun provvedimento di sequestro specifico. […]
Ricordiamo che, a dicembre, Claise aveva chiesto e ottenuto il sequestro preventivo di un appartamento acquistato a Cervinia da Figà-Talamanca. L’ipotesi dell’accusa è che l’immobile possa essere stato acquistato con soldi provenienti dal Qatar.
Il gip di Aosta Giuseppe Colazingari nel suo decreto, firmato il 20 dicembre, aveva scritto: «Secondo le indagini svolte finora, la struttura criminale ha iniziato a far circolare molto denaro in contanti.
In seguito, la struttura si è organizzata meglio facendo circolare i fondi attraverso Ong e/o associazioni non profit gestite da Figà-Talamanca. In pratica vi sono Stati “corruttori” che versano denaro sul conto di società con sede all’estero e, successivamente, il denaro viene versato su uno dei conti di una Ong/Onp di Talamanca, il cui ruolo parrebbe essere quello di garantire che il denaro venga poi convogliato ai destinatari della corruzione».
ANTONELLA CASU - RADICALI ITALIANI
La Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo per riciclaggio per le attività della Equality consultancy Srl, attende le carte da Bruxelles per capire se le accuse messe a verbale da Panzeri in Belgio possano far aprire nuovi filoni d’inchiesta. In particolare, le dichiarazioni, citate in alcune riunioni tra magistrati e investigatori dei due Paesi, sull’ex segretario della Cgil Susanna Camusso, oggi senatrice del Pd (la quale ha smentito ogni coinvolgimento), a cui sarebbe stata finanziata la campagna elettorale per la Confederazione sindacale internazionale (così come era stata finanziata quella del segretario generale della stessa organizzazione, Luca Visentini) e sui soldi che sarebbero stati dati alla ex eurodeputata Lara Comi. […]
SEDE DELLE ONG DI PANZERI E FIGA' TALAMANCA A BRUXELLES no peace without justice IL PALAZZETTO DI BRUXELLES DOVE HANNO SEDE LE ONG DI PANZERI E FIGA' TALAMANCA