Dagoreport
stefano sannino e santiago mondragon
L'ambasciatore Stefano Sannino, grande esperto di faccende europee, torna a Bruxelles. Josep Borrell, alto rappresentante della politica estera dell'Unione, lo ha infatti nominato Segretario Generale di EEAS - European External Action Service- cioè' il servizio europeo per le relazioni esterne.
E' un'ottima notizia per l'Italia, uno dei nostri funzionari migliori torna negli ovattati corridoi di quel potere, quel potere che c'è ma non si vede, e ci rientra con una posizione di rango. Sannino, in forza alla diplomazia italiana dal 1986, era già stato Direttore Generale alla Commissione Europea, sezione allargamento. Fu rimosso inaspettatamente da Enrico Letta e nominato rappresentante permanente d'Italia presso la UE.
Letta aveva buone intenzioni, lo voleva promuovere, ma fu un “epic fail”. Rimuovere Sannino dal suo incarico di Direttore Generale in Commissione fu un grosso errore. Ambasciatori ce ne sono tanti, direttori generali italiani in Commissione no. Abbiamo talmente pochi dei nostri in posizioni apicali a Bruxelles, che levarne uno che ha raggiunto le vette più' alte è un po' come tagliarsi l’augello per fare dispetto alla moglie.
LA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI
Si vocifera poi che Sannino non fosse simpatico a Matteo Renzi, che venne dopo Enrico Letta. Pare che Matteuccio da Rignano non apprezzasse il suo modo di gestire i dossier. Non entusiasmò neanche la sua omosessualità dichiarata e impegnata nelle battaglie Lgbt. Lo rimosse da ambasciatore a Bruxelles e lo spedì a Madrid. Sannino e' uomo di Prodi, fu parte del suo gabinetto quando era presidente della Commissione. Fece anche il consigliere diplomatico quando Prodi era a palazzo Chigi, per poi rientrare a Bruxelles nel 2008, quando a Prodi succedette Berlusconi. Per fortuna l'alto rappresentante Borrell ha rimediato agli errori dei nostri…