Aggiornamenti crisi Russia-Ucraina da corriere.it
Via subito da ambasciata Usa
Gli Stati Uniti hanno ordinato a quasi tutti i 200 dipendenti dello staff dell’ambasciata in Ucraina di lasciare subito il Paese. Da domani saranno sospesi tutti i servizi consolari a Kiev. Resterà soltanto un piccolo contingente diplomatico nella città di Leopoli, verso il confine occidentale, per «gestire le emergenze». Lo fa sapere il Dipartimento di Stato Usa.
L’Unione europea sostiene Kiev
La Ue e i suoi partner sono uniti nel sostenere l’Ucraina. Lo ha scritto l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, in un messaggio su Twitter. Borrell ha reso noto di aver avuto ieri sera una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Saremo risoluti e decisi nell’agire in caso di ulteriore aggressione da parte della Russia», ha scritto Borrell.
Londra: tutti a casa
La Gran Bretagna ritirerà tutti i suoi militari ancora presenti in Ucraina entro domenica, di fronte al timore di un’imminente invasione russa. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Difesa James Heappey. Tutti i cittadini britannici presenti in Ucraina sono invitati a lasciare immediatamente il Paese, perché la Russia è nella posizione di poter «sferrare un attacco senza preavviso».
L’affondo della portavoce Zakharova
«L’isteria della Casa Bianca parla chiaro: gli anglosassoni hanno bisogno di una guerra. Ad ogni costo. Provocazioni, disinformazione e minacce sono il loro metodo preferito per risolvere i problemi» interni. Lo dice la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova. Senti chi parla.
Esercitazioni della Marina russa
Proseguono nel Mar Nero le esercitazioni su larga scala avviate questa mattina dalla Marina russa, che ha mosso 30 navi da Sebastopoli e Novorossijsk. Il ministero della Difesa di Mosca sostiene che lo scopo «è difendere la costa della penisola di Crimea, le basi del Mar Nero e l’economia del Paese da possibili minacce militari».
L’invito della Farnesina agli italiani in Ucraina
Il ministero degli Esteri italiano invita i connazionali presenti in Ucraina a registrarsi presso l’ambasciata per essere rintracciabili, ma non chiede loro di lasciare il Paese. La Farnesina, attraverso la propria Unità di Crisi e l’Ambasciata a Kiev, che resta pienamente operativa, mantiene un costante monitoraggio della situazione in Ucraina e vaglia ora per ora l’evoluzione della situazione nel Paese, anche in coordinamento con i partner Ue. Ai connazionali presenti a vario titolo in Ucraina si ricordat la possibilità di registrarsi sul sito www.dovesiamonelmondo.it , che consente di indicare la propria abitazione su una mappa.
tensione alle stelle tra russia ucraina
Il Cremlino: l’Occidente vuole sottomettere la Russia
«L’Europa, la nostra casa comune, sarebbe oggi più stabile e sicura se l’Occidente non fosse stato ossessionato dall’idea di sottomettere la Russia al suo volere». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, all’agenzia di stampa Sputnik.
Altri soldati americani in Polonia
Gli Stati Uniti invieranno altri 3 mila soldati in Polonia: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak
Blinken: segnali molto preoccupanti
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha confermato, dalle Fiji, che oggi parlerà con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Ancora nessuna indicazione per il colloquio atteso per le prossime tra Joe Biden e Vladimir Putin. «Continuiamo a vedere segnali molto preoccupanti dell’escalation russa, comprese nuove forze che arrivano al confine ucraino — fa sapere Blinken — Siamo in una fase in cui un’invasione potrebbe iniziare in qualsiasi momento».
Il sindaco di Kiev: «Riserve di combustibile»
I servizi della città» di Kiev «stanno lavorando per prevenire una situazione d’emergenza di natura militare. Il sindaco della capitale, Vitaly Klichko, ha parlato di «riserve di combustibile» e «generatori elettrici installati per operare ininterrottamente in una situazione di emergenza».
I dipendenti della missione diplomatica russa in Ucraina hanno iniziato a lasciare il Paese. Lo riporta Ria Novosti, citando una «fonte informata». «I diplomatici e i funzionari consolari in Ucraina hanno iniziato a tornare in Russia», scrive l’agenzia russa, secondo la quale sullo sfondo degli allarmi lanciati dai Paesi occidentali ai propri cittadini, «Mosca ha deciso d’intraprendere la stessa strada». Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, aveva accennato alla possibilità di uno scenario del genere durante la conferenza stampa seguita ai colloqui, questa settimana, con l’omologa britannica Liz Truss a Mosca.
Fuggi fuggi. Il presidente americano Joe Biden ha lanciato l’avvertimento che un’invasione russa potrebbe iniziare la prossima settimana. Secondo la Cia, i servizi segreti Usa, la data dell’attacco sarebbe il 16 febbraio. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno chiesto ai loro cittadini di lasciare il Paese entro 48 ore. Un attacco da parte degli oltre 100.000 soldati russi (secondo i servizi segreti norvegesi sono ormai 150 mila), «potrebbe verificarsi da un giorno all’altro», ha detto ai giornalisti Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca.
Gli Stati Uniti annunceranno oggi l’evacuazione di tutto il personale della loro ambasciata a Kiev. Lo riporta l’agenzia Associated Press, secondo la quale il Dipartimento di stato americano farà l’annuncio in giornata. Un piccolo numero di funzionari potrebbe rimanere nella capitale ucraina, ma la gran parte dei quasi 200 americani che lavorano alla rappresentanza diplomatica verranno fatti uscire dal Paese o trasferiti nelle zone occidentali, vicino al confine polacco, in modo da mantenere una presenza diplomatica. Washington aveva già ordinato alle famiglie dello staff dell’ambasciata americana di lasciare Kiev.
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