SALGA A BOARD, CAZZO – CHI SARÀ IL SUCCESSORE DI FABIO PANETTA NEL COMITATO DIRETTIVO DELLA BCE? INNANZITUTTO, NON È DETTO CHE SIA UN ITALIANO - GIORGIA MELONI SI È MOSSA IN ANTICIPO PERCHÉ VUOLE USARE LA RATIFICA DEL MES COME MONETA DI SCAMBIO PER PIAZZARE QUALCUNO A LEI GRADITO -  CHRISTINE LAGARDE VUOLE UNA DONNA MA I CANDIDATI PREDILETTI DA SORA GIORGIA (CIPOLLONE, SIGNORINI, FRANCO) SONO UOMINI. TRA LE OPZIONI: ELENA CARLETTI, CONCETTA BRESCIA MORRA E ALESSANDRA PERRAZZELLI

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Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “il Messaggero”

 

FABIO PANETTA CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA CHRISTINE LAGARDE

[…] nella partita a poker che il governo di Giorgia Meloni conduce da mesi con Bruxelles sulla flessibilità dei fondi del Pnrr o sulla necessità di bilanciare la ratifica del Mes con le modifiche di Patto di stabilità, la nomina di Fabio Panetta a governatore della Banca d'Italia aggiunge un nuovo grado di difficoltà.

 

Fattore questo che […] sarebbe anche tra i motivi che hanno portato la scorsa settimana il ministero del Tesoro al tentativo «di imporre uno sprint» sulla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità con l'ormai nota lettera del capo di gabinetto di Giancarlo Giorgetti.

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Il posto liberato nel board della Banca centrale europea dall'economista romano infatti, mette oggi l'Italia nella condizione tutt'altro che semplice di dover lavorare affinché quella casella non finisca in mani diverse da quelle di palazzo Chigi. È una questione di prestigio internazionale ma soprattutto di "peso" all'interno della macchina Ue.

 

[…] non si tratta però della più semplice delle missioni. In primis perché non sarebbe una novità che un Paese - anche importante - salti il turno dato che è già accaduto alla Spagna, in secondo luogo perché l'ultima parola spetta al Consiglio europeo con voto a maggioranza qualificata. Non esattamente il miglior alleato di Roma sui dossier europei.

 

LAGARDALAND - MEME BY EMILIANO CARLI LAGARDALAND - MEME BY EMILIANO CARLI

A complicare il quadro anche il fatto che alcuni Paesi "più piccoli" sono ora convinti di meritare un maggiore spazio di rappresentanza […], che la Germania punta - ancora - ad accrescere la propria influenza e che […] Christine Lagarde ha caldeggiato fortemente la scelta di una donna.

 

Richiesta, quest'ultima, che qualora diventasse un imperativo spingerebbe Meloni e il ministero dell'Economia a dover rivedere i proprio piani. Fino a qualche giorno fa infatti il nome "buono" che palazzo Chigi pare avesse in mente di spendere per Francoforte era quello di Piero Cipollone.

 

PIERO CIPOLLONE PIERO CIPOLLONE

Le quotazioni del vicedirettore di Bankitalia però, oggi sarebbero in calo. Non solo per la spinta "rosa" chiesta dalla Bce, ma anche per i dubbi che una parte della maggioranza ravvede nell'aver ricoperto il ruolo di consigliere economico dell'allora premier Giuseppe Conte.

 

E così ecco che tra i nomi dei papabili, accanto a Luigi Federico Signorini (direttore generale della Banca d'Italia) e all'ex ministro draghiano e direttore generale di Bankitalia Daniele Franco, spuntano almeno tre donne.

 

Luigi Federico Signorini di bankitalia Luigi Federico Signorini di bankitalia

Al vaglio dell'esecutivo ci sarebbero infatti Elena Carletti, Concetta Brescia Morra e Alessandra Perrazzelli. […] La prima è […] professore ordinario di finanza all'Università Bocconi ed ex presidente dell'European Finance Association, oltre che ricercatrice alla Bundesbank e membro del panel di esperti sulla supervisione bancaria al Parlamento Ue.

 

CONCETTA BRESCIA MORRA CONCETTA BRESCIA MORRA

Morra invece, oltre che docente ordinario di Diritto dell'Economia dell'Università Roma Tre, è già presidente della Commissione amministrativa del riesame della Bce. Perrazzelli infine è vicedirettrice generale della Banca d'Italia e componente del Supervisory Board della Banca centrale europea. Nomi che per il governo sono sufficientemente autorevoli e di caratura europea perché Bruxelles non possa rigettarli senza configurare un braccio di ferro.

 

alessandra perrazzelli alessandra perrazzelli

[…] La nomina va definita non appena Panetta, da novembre, lascerà il proprio posto. Vale a dire che bisognerà arrivare a quel punto tenendo a bada la questione Mes […], evitando che lo scontro con gli altri ventisei Paesi che lo hanno già ratificato finisca con mettere Roma all'angolo.

 

Come se non bastasse tra dicembre e gennaio terminano sia il mandato a presidente della Banca europea per gli investimenti di Werner Hoyer che quello del presidente del Consiglio di vigilanza, Andrea Enria. Una carica quest'ultima che è considerata "sacrificabile" solo a patto di ottenerne un'altra.

 

CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA

La Bei appunto, che fa particolarmente gola all'Italia. Tant'è che Roma ha proposto lo stesso Franco, considerato «il nome più forte» secondo il Financial Times prima che si calasse nella contesa anche la commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager.

 

Ora, con una contendente all'altezza, qualunque eccesso nel gioco di pesi e contrappesi in corso potrebbe sfavorire l'Italia per una poltrona che viene considerata ai piani alti dell'esecutivo «determinante».

 

Per il più grande finanziatore multilaterale del mondo, con un bilancio di circa 550 miliardi di euro, passerà infatti anche una fetta enorme della ricostruzioni Ucraina.

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