Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
matteo salvini luca zaia pontida 2022
Umberto Bossi, colui che per primo ha calpestato il sacro pratone più di trent’anni fa facendone il luogo iconico del leghismo, non ci sarà. L’ultima volta fu nel 2017, al Senatur fu impedito di parlare dal palco e da allora non s’è più fatto vedere. Ed è un fatto che ormai quasi non fa più notizia.
[…] Marine Le Pen domani segnerà una svolta a suo modo storica perché mai nessuno che non fosse leghista aveva violato il sacro suolo. Dopo l’addio al Sole delle Alpi, alle camicie verdi, al rito del Monviso, al Nord nel nome e nel simbolo, Matteo Salvini supera un altro caposaldo del partito nato sotto le insegne di Alberto da Giussano.
Una scelta non obbligata, che scontenta gli ormai sparuti bossiani rimasti e alcuni esponenti veneti fedeli alle istanze autonomiste della prima ora, ma che il vicepremier compie per rilanciare la Lega di battaglia, quella che conta sulle Europee del prossimo anno per riequilibrare i rapporti con Fratelli d’Italia e guadagnare più peso nelle scelte del governo guidato da Giorgia Meloni.
marine le pen matteo salvini meme by edoardo baraldi
L’invito a Marine Le Pen, poco apprezzata se non invisa agli alleati della coalizione di centrodestra, è una chiara provocazione a chi in Europa cerca di uscire dall’angolo e prova a giocare le sue carte accanto, se non dentro, la maggioranza formata da Partito popolare e socialisti.
Salvini non l’ha solo invitata ma le concederà, prima del suo comizio conclusivo di fronte a 20-30 mila militanti (ma ci si augura di arrivare a 50 mila), di intervenire direttamente dalla tribuna. Parallelamente, il leader leghista da qualche giorno ha accantonato i toni moderati e i modi pragmatici del «ministro del fare» per tornare alla postura di lotta. Quella che gli valse nel 2019 un mai più raggiunto 34% alle Europee e che ora ripropone cavalcando come allora il tema degli sbarchi incontrollati sulle coste italiane.
LEGHISTI A PONTIDA MEJO DI JAKE ANGELI
[…] Facile immaginare che a Pontida, luogo ideale per gridare all’invasore perché qui giurarono i Comuni lombardi contro il Barbarossa, il tema migranti sarà il comun denominatore di quasi tutti gli interventi. A cui faranno da contorno il vecchio cavallo di battaglia dell’Autonomia e quello nuovo del Ponte sullo Stretto.
marine le pen ballottaggio elezioni legislative
Ma risuoneranno anche le critiche all’Europa, alle banche, alle multinazionali, alla sinistra. Tutti gli argomenti, insomma, di una campagna elettorale lunghissima che vedrà la Lega cercare di conciliare il lavoro al governo con le altre forze di centrodestra insieme ad una concorrenza che si gioca inevitabilmente all’interno del medesimo perimetro politico. Pontida dirà quanto questo esercizio di equilibrio sarà sostenibile.
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