Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per “Sette – Corriere della Sera”
GIANLUCA IANNONE DI CASAPOUND A CENA CON MATTEO SALVINI
Vanno d'accordo gli alleati del nostro governo? Mica tanto. Ormai la vedono diversamente, e litigano […] Prendiamo il caso di Andrea Joly, il cronista de La Stampa pestato a sangue dai camerati torinesi di CasaPound. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, fondatore di Fratelli d'Italia, noto collezionista di busti del Duce («Però, adesso, li conserva mia sorella»), condanna l'episodio con i suoi soliti, discutibili, distinguo.
Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, è invece molto netto: «Quello subito dal giornalista Joly è un atto criminale. Sciogliere CasaPound? È una decisione che spetta ai pm. Io non avrei problemi, ovviamente». E la Lega? Cosa pensa Matteo Salvini di un eventuale scioglimento dell'organizzazione di estrema destra? Ma Salvini tace. Perché?
Forse […] perché con i «fascisti del terzo millennio», come si definiscono i militanti di CasaPound, il Capitano leghista ha avuto rapporti solidi, di profonda e strategica intimità politica. Me lo ricordo una sera di qualche anno fa, a Roma, sul palco del teatro Brancaccio, che i camerati avevano addobbato tutto per lui, in suo onore, tra bandiere nere e drappi tricolore (più qualche vessillo russo).
C'era un'atmosfera tetra. Ad un certo punto, entra un tipo sui cinquanta, basso, tarchiato: «Gerarca Casotti, a noi!». Risate grasse, teste rasate, bicipiti tatuati con scritte tipo: "Credere obbedire combattere", o "Me ne frego". Salvini sale tra braccia tese nel saluto romano e cori tipo: «Duce! Duce! Duce!».
SALVINI E L INCONTRO CON CASAPOUND
[…] alle ultime Europee, ha scelto il generale Vannacci come suo nuovo pupillo. Un tipo così sopraffino che anche i "patrioti" dell'Europarlamento giudicano eccessivo: «Le sue posizioni sono troppo omofobe». […] La domanda era: Salvini la chiuderebbe CasaPound?
SALVINI DI STEFANO CASAPOUND SALVINI CASAPOUND BRANCACCIO MATTEO SALVINI A CENA CON I LEADER DI CASAPOUND E FRANCESCO POLACCHI