SALVINI VUOLE RIFILARE UN CALCIO SUGLI STINCHI A MEDIASET E LA7 – IL CAPITONE TORNA AD AGITARE LO SPAURACCHIO DELLA RIDUZIONE DEL CANONE RAI, CHE PASSEREBBE DA 90 A 70 EURO ANNUI – UNA MOSSA CHE SAREBBE UNA MAZZATA PER IL BISCIONE VISTO CHE, PER COMPERSARE LE PERDITE, LA LEGA IPOTIZZA UN INNALZAMENTO DEL TETTO PUBBLICITARIO PER IL SERVIZIO PUBBLICO. E, DI CONSEGUENZA, UN’INEVITABILE RIDUZIONE DEGLI INTROITI PER BERLUSCONI E CAIRO…

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Estratto dell'articolo di Ugo Prati per www.lastampa.it

 

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[…] Matteo Salvini è tornato ad agitare con forza, dentro il governo e la maggioranza, lo spettro della riduzione del canone Rai, ricordando che l'azzeramento dell'obolo versato dai telespettatori all'azienda pubblica entro la fine della legislatura è in bella vista nel programma della Lega. 

 

Il Carroccio ha un'idea chiara in testa: la conferma della riduzione (da 90 a 70 euro) anche per il 2025 del canone, mantenendo l'assetto attuale e rendendolo strutturale in attesa di ulteriori tagli negli anni a venire. Il problema è che per riuscirci, se non si vuole attingere ad una nuova copertura pubblica di quasi 500 milioni, occorre un aumento del tetto pubblicitario fissato per legge: una operazione che toglierebbe fette di mercato a Mediaset. Una prospettiva che, manco a dirlo, è vista come una provocazione da Forza Italia.

matteo salvini matteo salvini

 

Insomma la Rai è al centro di un acceso scontro politico. Nella scorsa legge di Bilancio, come detto, il primo passo dell’operazione è andato in porto con la riduzione del canone da 90 a 70 euro. Ma per riuscirci il governo ha dovuto staccare un assegno di 430 milioni per permettere alla tv di Stato di coprire la perdita di gettito che, attualmente, vale circa 18 miliardi. Adesso, come detto, la Lega torna alla carica trovando però una certa freddezza tra gli alleati. […]

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Ma ora la manovra si avvicina e la Lega, come detto, non vuol sentire ragioni. Tanto che dal partito di Matteo Salvini è stata lanciata una proposta che, alle orecchie degli altri partiti della maggioranza suonata come un campanello d’allarme. Vale a dire: se i trasferimenti pubblici non bastano a compensare il calo del gettito conseguente al taglio del canone, consentiamo alla Rai di far salire di un punto il tetto della pubblicità, il cui introito si alzerebbe da 500 a 600 milioni. 

 

piersilvio berlusconi piersilvio berlusconi

La grana del canone Rai […] rischia di diventare un bel problema per le strategie finanziarie dei vertici Rai, alle prese con la realizzazione del piano industriale messo a punto nel gennaio scorso. Il progetto 2024-2026 prevede il potenziamento della trasformazione digitale e la valorizzazione delle risorse interne con investimenti per 225 milioni di euro nel prossimo triennio, grazie a risorse che arrivano in buona parte dalla cessione di una quota di minoranza di Rai Way. 

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Il piano, che prospetta una riduzione dell’indebitamento fino a 500 milioni di euro al 2026, prevede la cessione di una quota di circa il 15% di Rai Way, che alle quotazioni attuali vale poco meno di 200 milioni di euro, consentendo comunque a Viale Mazzini di mantenere il controllo con il 51%. […]

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