A cura di Enrico Arosio e Paolo Forcellini per \"L\'espresso\"
Sandro Bondi1 - SAN GIACOMO A CINQUE STELLE ...
L\'hanno chiuso in un attimo il San Giacomo, il più antico ospedale di Roma, considerato un presidio sanitario anche per i parlamentari della Repubblica. Malgrado le voci di una sua possibile destinazione \"alla società\", come assicurato dal governatore del Lazio Piero Marrazzo, sembra difficile che la preziosa palazzina (vincolata dai Beni culturali, bisognosa di una pesante ristrutturazione, sita in zona centralissima, dove il metro quadro vale tra i 15 e i 20 mila euro) possa diventare un museo della storia della medicina. Più probabile la sua vendita: la sanità nel Lazio è una voragine senza fondo.
Il comitato Salviamo il San Giacomo, composto per lo più dai medici dell\'ormai ex ospedale, sta dando battaglia per riaprirlo e ha mandato un esperto in Vaticano alla ricerca del testamento del 1326 con cui il cardinale Salvati donò lo stabile alla città a patto che rimanesse per sempre un ospedale. Ma non funzionerà. Almeno due acquirenti si sarebbero già fatti avanti: Francesco Gaetano Caltagirone, che potrebbe trasformare i 32 mila metri quadri dell\'immobile in una residenza di lusso; e la famiglia Angelucci, che con la trasformazione del San Giacomo in una clinica a cinque stelle risparmierebbe ad Alemanno un sofferto cambio di destinazione d\'uso. La battaglia per il \'St James Resort\' o \'Clinic\' è appena cominciata. (S.N.)
Francesco Gaetano Caltagirone2 - MARCHESI: LA STORIA SONO IO...
Come Garibaldi, De Gasperi, Bettino Craxi? Lo chef Gualtiero Marchesi si sente parte della storia d\'Italia e non vuol più essere giudicato, magari con voti in ribasso, dalle guide gastronomiche. Ecco un suo recente comunicato: \"Ho deciso di rinunciare ai punteggi delle guide perché a una certa età, se hai contribuito a rinnovare la cucina italiana in modo che potesse confrontarsi con il resto del mondo, fai parte della storia di questo Paese. E per giudicare la storia è necessaria una certa distanza\". I critici sono avvertiti: rinunceranno spontaneamente a dargli un voto, o aspetteranno la diffida dell\'avvocato? (E.A.)
3 - SQUALO GENEROSO...
Al soprannome Lo Squalo Gianni De Gennaro è abituato da un buon decennio, almeno da quando diventò capo della Polizia. E ora che siede ai vertici del Dis, il dipartimento che coordina l\'attività dell\'intelligence italiana, De Gennaro non ha cambiato nomignolo. La settimana scorsa, però, ha ottenuto dall\'Aise il trasferimento alle proprie dirette dipendenze di uno degli uomini dell\'era Pollari-Mancini: Lorenzo Murgolo. Con Nicolò Pollari, De Gennaro ha combattuto una lunga guerra sotterranea, culminata con la disfatta dell\'ex generale della Finanza, scivolato sulla vicenda Abu Omar e sul presunto spionaggio di Pio Pompa e della Telecom di Tavaroli. Però il poliziotto Murgolo, ex capo della Digos di Bologna, non è stato soltanto il vice di Mancini nella stagione dei dossier illegali. Secondo la Procura di Genova, che ha chiesto il rinvio a giudizio di De Gennaro per i fatti del G8, l\'allora capo della Polizia avrebbe fatto pressione sul questore Francesco Colucci perché scaricasse la responsabilità del blitz alla caserma Diaz sul defunto Arnaldo La Barbera e sullo stesso Murgolo, già ampiamente prosciolto in istruttoria. (F.B.)
4 - RAI 5 IN RAMPA DI LANCIO...
Si parte a gennaio. Dopo Rai 4, a dimostrazione dell\'interesse per il digitale terrestre free, è sulla rampa di lancio Rai 5. Poiché non c\'è ancora un palinsesto, in una prima fase trasmetterà materiale d\'archivio conservato nelle Teche Rai \"per raccontare il passato guardando al futuro\", come si è espresso il vicedirettore generale Giancarlo Leone. Le due nuove reti avranno presto direzioni autonome, come le tre generaliste. A viale Mazzini aumentano le poltrone da riempire. (S.N.)
5 - BONDI E DELL\'UTRI: SE IL MINISTRO PASSA IL SEGNO...
Si chiama \'Passare il segno\' la mostra sugli anni caldi 1968-77 prevista per fine ottobre alla milanese Biblioteca di via Senato, il giocattolo culturale di Marcello Dell\'Utri. La notizia non è tanto che il senatore proponga gli anni Settanta visti un po\' da destra: perché no. La notizia è che il ministro Sandro Bondi conceda il patrocinio dei Beni culturali; e il sindaco Letizia Moratti quello del Comune. Non è il primo caso di aiutini tra amici; è accaduto e riaccadrà. E però giova ripeterlo: Dell\'Utri non è solo un senatore bibliofilo; ha avuto una condanna penale definitiva per frode fiscale (2 anni e 3 mesi) e un\'altra in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. È una figura illustre da patrocinare? Non sarà Bondi ad aver passato il segno? (E.A.)
6 - GAFFE PARLAMENTARI: TERRORISTA A CHI?...
Strepitosa gaffe del deputato bolognese Fabio Garagnani, uomo di punta di Forza Italia nella Commissione Cultura della Camera. Si discute sul decreto Gelmini sulla scuola, tra maggioranza e opposizione parte qualche frecciata. Garagnani, tipino collerico, cacciatore di comunisti in servizio permanente (istituì un numero verde per chiedere agli studenti di denunciare anonimamente i professori di sinistra), lancia l\'accusa più pesante contro i colleghi del Pd: \"Siete amici dei terroristi!\". Sfortunatamente per lui, ad ascoltarlo ci sono Giovanni Bachelet e Sabina Rossa: deputati del Pd, figli del vicepresidente del Csm Vittorio Bachelet e dell\'operaio Guido Rossa. Vittime delle Brigate rosse. (T.M.)
7 - SPRECOPOLI: ABRUZZO SENZA FONDO...
In Abruzzo, regione con un deficit che supera il miliardo, per i Giochi del Mediterraneo-Pescara 2009 volano stipendi d\'oro. Il dg, Mario Di Marco, percepisce al mese 24 mila euro. Di Marco è stato presidente del Comitato di Eurobasket 2007, che registra un buco non ancora quantificato mentre si conosce l\'importo dei 14 assegni, 2,8 milioni, protestati, a firma di Umberto Aimola, legale rappresentante di Eurobasket e vicepresidente Pd della Provincia di Chieti. Il capo ufficio stampa dei Giochi, Marco Del Chiccolo, prende 114.260 mila euro per 20 mesi. Mentre Ligia Di Giulio, segretaria dell\'Ufficio del presidente, ne guadagna 6.422 netti. Totale consulenze: 2,85 milioni, compresa quella legale, 116.889 per 15 mesi, a Leo Nello Brocchi. Cene di gala a parte: l\'ultima sarebbe costata 95 mila euro. (S.A.)
8 - DAVERIO HA MOLTO CRÉDIT...
La globalizzazione? Meglio le nicchie. Danno più sicurezza. L\'idea è di Philippe Daverio, critico d\'arte e conduttore tv, che il 22 e 23 ottobre al Superstudio Più di Milano presenta 40 opere di 19 giovani artisti nella tappa italiana della tournée mondiale \'Art & Entrepreneurship\' organizzata da Crédit Suisse. La banca elvetica ha commissionato opere sui valori fondamentali dell\'impresa: visione, conoscenza, network, famiglia, responsabilità sociale. \"In momenti di difficoltà, meglio ancorarsi a valori fondamentali, meglio un\'arte che non punta alla speculazione ma allo sviluppo della creazione\", si legge nella mission dell\'iniziativa. L\'atto finale sarà un\'asta benefica a Londra il 23 novembre a favore di Room to Read, onlus a supporto della formazione scolastica nei paesi in via di sviluppo. Sarà vero? Riscoprire il valore reale nell\'arte contemporanea, dopo anni di allegre speculazioni su autori dalle quotazioni miliardarie? (A.F.)
9 - LUNARDI RINGRAZIA...
La Corte dei Conti del Lazio l\'aveva condannato a un risarcimento pesante: 2 milioni e 700 mila euro per le maxi liquidazioni e buonuscite (giudicate non dovute) del cda dell\'Anas con le quali Pietro Lunardi, l\'ex ministro alle Infrastrutture del governo Berlusconi, nel 2001 riuscì a mandare a casa i vertici aziendali. Presidente, all\'epoca, era Giuseppe D\'Angiolino, ex ufficiale della Guardia di finanza. Tra i due non correva buon sangue poiché D\'Angiolino aveva revocato alcuni incarichi all\'ingegnere non ancora ministro. Ad arrivare in soccorso a Lunardi, mentre la sentenza stava per essere depositata, è stato un articolo della Finanziaria 2005 del governo Berlusconi che prevedeva il pagamento di una cifra ridotta, compresa tra il 10 e il 20 per cento del risarcimento stabilito in primo grado. A Lunardi è andata di gran lusso: ha staccato un assegno di soli 614 mila euro. (M.Po.)
10 - SCRITTORI AL TOUR...
Mentre la sua unità politica scricchiola sotto i colpi dello tsunami finanziario, l\'Europa manda avanti gli scrittori per rilanciare il suo ideale. A Parigi comincia in questi giorni il Tour de France degli scrittori europei, iniziativa legata al semestre di presidenza francese dell\'Unione europea. Per tre mesi, una trentina di autori gireranno il paese per presentare le loro opere, ma anche per ribadire la loro fede nell\'identità del Vecchio continente. Come spesso accade a Bruxelles, ragioni nazionali e compromessi editoriali hanno però condizionato la scelta: accanto a nomi celebri come Ian McEwan, Imre Kertész, Daniel Kehlmann o Predrag Matvejevic, nella lista figura anche qualche illustre sconosciuto. Per l\'Italia saranno chiamati a pedalare Claudio Magris, Marcello Fois e Alberto Ongaro. Una squadra che al Tour non s\'è mai vista. (F.G.)
11 - CATANIA: FINANZA CREATIVA...
A rispettare la legge, neanche i 140 milioni promessi da Berlusconi e deliberati dal Cipe eviterebbero il dissesto del Comune di Catania. Il sindaco Raffaele Stancanelli gioca le sue carte, ma restano nascoste le pagine datate 28 luglio con cui l\'Istat inserisce Sviluppo e Patrimonio srl nella lista aggiornata delle amministrazioni pubbliche. Nata il 31 dicembre 2006, termine ultimo per coprire il disavanzo del 2003, la società portava 65 milioni (fittizi) nelle casse del Comune, soldi mai arrivati. Inoltre, se SeP è una società comunale, il Comune non può guadagnare cedendo a se stesso, tramite Sviluppo e Patrimonio, immobili per poi pagarne l\'affitto: finanza creativa ma fasulla. (A.Con.)