“SARO’ UN VECCHIO COGLIONE MA NON CAMBIO IDEA” - LORD MICHAEL HESELTINE GUIDA LA FRONDA ALLA CAMERA DEI LORD CONTRO IL GOVERNO E LA BREXIT: “OGNI PREMIER DEI TORIES CHE HO CONOSCIUTO MI HA SEMPRE DETTO CHE STARE IN EUROPA È NEI NOSTRI INTERESSI. CI SONO DECISIONI CHE VANNO OLTRE LA FEDELTÀ A UN PARTITO”

Condividi questo articolo


MICHAEL HESELTINE MICHAEL HESELTINE

Enrico Franceschini per la Repubblica

 

Sul gotico portone d'ingresso, due poliziotti con il dito sul grilletto testimoniano i rischi del nostro tempo. Ma varcata la soglia sembra di entrare in un' era remota: due commessi in uniforme ottocentesca scrivono a penna su un libro rilegato in pelle il nome del visitatore. Tutto nella House of Lords appare obsoleto, più adatto alle fiabe che ai riti dell' odierna democrazia.

 

Eppure, all' interno una teca di vetro conserva una copia della Magna Carta, il documento dal quale nel 1295 nacque la "madre" di tutti i parlamenti odierni, di cui la Camera dei Lord è un erede attivo. Così vitale, in effetti, che nel Regno Unito d'oggi rappresenta la sola forma di opposizione di successo al governo conservatore di Theresa May e alla Brexit, a cui ha inflitto sonore due sconfitte in dieci giorni.

trump prende la mano a theresa may trump prende la mano a theresa may

 

Del voto di questa settimana, che obbligherebbe il governo a sottoporre al parlamento l' accordo di "divorzio" dall' Unione Europea a conclusione del negoziato, si avverte ancora l'eco. Lord Michael Heseltine, 84enne ex-vice premier, a lungo ministro nei governi della Thatcher e di Major, è stato tra i pochi conservatori che hanno votato contro il governo. Cenava con la moglie, mentre ha ricevuto la telefonata con cui Downing Street lo ha destituito dai suoi incarichi di consigliere. «Sarò un vecchio coglione, ma non cambio idea», commenta imperturbabile.

 

MICHAEL HESELTINE MICHAEL HESELTINE

«Ogni premier dei Tories che ho conosciuto mi ha sempre detto che stare in Europa è nei nostri interessi. Ci sono decisioni che vanno oltre la fedeltà a un partito e questa è la più importante per il nostro paese».

 

Ai ristoranti riservati ai membri, i camerieri si rivolgono loro con l' appellativo "My Lord", Mio Signore (o "My Lady"), da cui derivano i "milord" e "milady" della vulgata italiana. Legittimo chiedersi in che modo una camera parlamentare con simili costumi, che nell' immaginario collettivo simboleggia fin dal nome il privilegio, sia diventata una tana di ribelli. Per capirlo bisogna rendersi conto che i Lord inglesi, come molto altro, non sono più quelli di una volta.

 

THERESA MAY THERESA MAY

La riforma introdotta nel 1999 da Tony Blair ha sostituito tutti (tranne 92) quelli che sedevano in quest' aula per diritto ereditario: gli aristocratici di nascita che si passavano il seggio di padre in figlio. Al loro posto successivi governi hanno nominato per meriti alla società l' equivalente dei nostri senatori a vita, scegliendoli tra grandi vecchi della politica, ricchi imprenditori (inclusi finanziatori da ricompensare), ma anche illustri scienziati, economisti, esperti in ogni campo.

 

muammar gheddafi e tony blair muammar gheddafi e tony blair

È insomma una "camera di saggi", che non sempre partecipano (alla votazione di martedì c' erano 634 Lord su 804, il numero più alto da 200 anni), ma sono indipendenti dai partiti. Naturalmente la May spera di rovesciare le loro decisioni sulla Ue con un voto della camera dei Comuni, che ha l' ultima parola in caso di dissenso fra i due rami del parlamento e dove i Tories dispongono di una pur minima maggioranza.

 

"I Lord", accusa il ministro per la Brexit David Davis, «vogliono bloccare la volontà del popolo», ovvero del referendum popolare di giugno e dei democraticamente eletti membri dei Comuni. Il classico scontro fra popolo ed élite. Ma talvolta il popolo prende decisioni di destra e le élite dicono qualcosa di sinistra.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!