1 - I DEPUTATI E I SENATORI PRONTI A PASSARE NEL GRUPPO 'INSIEME PER IL FUTURO'
MEME SUL PIANO DI PACE DI LUIGI DI MAIO
Camera dei deputati
Gianluca Vacca
Sergio Battelli
Alberto Manca
Caterina Licatini
Luigi Iovino
Andrea Caso
Davide Serritella
Daniele Del Grosso
Paola Deiana
Filippo Gallinella
Elisabetta Barbuto
Iolanda Di Stasio
Sabrina De Carlo
Luigi Gallo
Alessandro Amitrano
Elisa Tripodi
Laura Castelli
Tiziana Ciprini
Manlio Di Stefano
Nicola Grimaldi
Dalila Nesci
Simone Valente
Andrea Giarrizzo
Senato della repubblica
Emiliano Fenu
Fabrizio Trentacoste
Antonella Campagna
Vincenzo Presutto
Primo Di Nicola
Simona Nocerino
Francesco Castiello
Gianmarco Corbetta
Cinzia Leone
Pietro Lorefice
Vincenzo Santangelo
Sergio Vaccaro
Daniela Donno
2 - DI MAIO VERSO L'ADDIO: IN CORSO RACCOLTA FIRME PER GRUPPO AUTONOMO ALLA CAMERA. GRILLO: "CHI NON CREDE PIÙ ALLE REGOLE DEL GIOCO LO DICA"
LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE
La scissione è alle porte. E Luigi Di Maio è pronto all'addio. Dopo lo scontro con l'ala contiana del Movimento 5 Stelle sulla risoluzione da votare in Senato dopo l'intervento di Draghi, il ministro degli Esteri ormai è vicino all'abbandono dei pentastellati.
E' in corso in queste ore, infatti, la raccolta firma tra i deputati per la creazione di un gruppo autonomo di Di Maio alla Camera. Per la nascita di una nuova formazione a Montecitorio sono sufficienti 20 deputati sarebero già pronti l'ex capo politico in 22. I nomi che circolano sono quelli di Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Vincenzo Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana e Filippo Gallinella. Anche la deputata Elisabetta Barbuto starebbe accarezzando l'idea di lasciare il Movimento per seguire Di Maio, che la scelse candidandola al collegio uninominale di Crotone.
laura castelli giuseppe conte luigi di maio alfonso bonafede
Al Senato, invece, i parlamentari pronti all'addio sarebbero 14, tra cui Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Antonella Campagna, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola e Simona Nocerino.
Il post di Grillo
Intanto, sui dissidi interni al Movimento interviene Beppe Grillo. "Chi non crede nelle regole lo dica" scrive sul suo Blog. Senza citare mai espressamente né Conte né Di Maio, Grillo sembra difendere il presidente del Movimento: "La luce del sole è il miglior disinfettante - scrive il fondatore del partito - Luce sia, dunque, sulle nostre ferite, sulla palude e sull'oscurità. Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà".
beppe grillo giuseppe conte luigi di maio
Un post breve, ma diretto. Scritto con l'intenzione di riportare la pace nel Movimento e chiarire che o si accettano le regole del partito, o si è fuori. Parole, quelle di Grillo, che più che placare gli animi sembrano voler accentuare il rischio di una scissione di un addio di Di Maio ai pentastellati.
Il voto sul secondo mandato
Proprio a causa dello scontro intorno al Movimento potrebbe saltare anche il voto sul secondo mandato. Inizialmente annunciata da Conte entro la fine di giugno, la consultazione online probabilmente subirà uno slittamento della data di convocazione.
luigi di maio giuseppe conte meme by carli
L'ipotesi, secondo quanto riferiscono all'Agi fonti parlamentari pentastellate, è quella di congelare per il momento la votazione perchè in questa fase quello del doppio mandato appare un tema che può essere strumentalizzato. Grillo potrebbe essere a Roma giovedì, mentre domaniè prevista un'assemblea dei parlamentari che si annuncia infuocata. Intanto i vertici del Movimento 5 Sstelle stanno discutendo gli ultimi passaggi della trattativa sulla risoluzione di maggioranza che verrà votata oggi.
L'intervento di Di Battista
Sulla frattura dentro i 5 stelle è intervenuto anche l'ex frontman Alessandro Di Battista, fuoriuscito da tempo dal Movimento ma sempre attento alle sue dinamiche interne: "Della nuova scissione del Movimento 5 Stelle (ricordo che ne avvenne già una dopo l'ok al governo Draghi) e della nascita del nuovo gruppo 'atlantisti e europeisti' o 'moderati e liberali', non mi importa nulla. Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) di entrare nel governo dell'assembramento".
E aggiunge: "Ciò che avviene oggi è soprattutto frutto di quei giorni. Un movimento nato per non governare con nessuno - prosegue - ha il diritto di evolversi e governare con qualcuno (mantenendo, ovviamente, la maggioranza nel consiglio dei ministri) per portare a casa risultati. Non ha alcun diritto di governare con tutti per portare a casa comode poltrone. Si chiama ignobile tradimento. Non senso di responsabilità". Poi conclude: "Forse adesso, e soltanto adesso, alcuni attivisti del Movimento stanno comprendendo le ragioni delle mie scelte passate (e anche di quel che dicevo in passato). Ma, per l'appunto, è il passato".
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