LA SCISSIONE DELLE SARDINE! “SANTORI, TU NON CI RAPPRESENTI PIÙ", I "PESCIOLINI" ROMANI NON DIGERISCONO LA FOTO CON BENETTON E TOSCANI E RIPUDIANO I "4 LEADER DI BOLOGNA". SANTORI PARLA DI "UNA INGENUITA’" MA OGONGO, LEADER DELLE SARDINE DELLA CAPITALE, SOTTOLINEA: "ERRORE POLITICO INGIUSTIFICABILE” - VIA ALLA SCISSIONE

-

Condividi questo articolo


santori sardine santori sardine

Angelo Scarano per Il Giornale

Le Sardine si spaccano. Tutto finito? Beh, la frattura dopo la foto con i Benetton c'è e si fa sentire.

 

 

Come abbiamo già raccontato, il movimento si è spaccato e in tanti da sardine si sono trasformati in piranha per attaccare i quattro fondatori. Le facce sorridenti in compagnia dei Benetton e di Oliviero Toscani hanno agitato (e non poco) la base del movimento. A poco è servita la presa di posizione tardiva di Mattia Santori.

 

Al Corriere ha parlato di un "errore" e di una "ingenuità" rinnegando dunque la mossa di venerdì scorso. Ma ad agitare ulteriormente le acque è il movimento romano delle sardine che adesso chiede una vera e propria scissione dopo il "tradimento" nel nome dei Benetton. Lo stroppo è firmato da Ogongo, leader delle sardine della capitale che non usa giri di parole: "L’incontro che i fondatori delle Sardine hanno avuto con Luciano Benetton è stato sbagliato, inopportuno.

stephen ogongo stephen ogongo

 

Un errore politico ingiustificabile, ma solo l’ultimo degli errori che Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa hanno commesso nelle ultime settimane. Da questo momento le Sardine di Roma non fanno più riferimento ai 4 fondatori di Bologna nè alla struttura che stanno creando. Le Sardine di Roma ripartono da quei valori che hanno fatto della manifestazione di Piazza San Giovanni la più grande e la più partecipata delle sardine: uguaglianza, libertà, giustizia sociale. Affiancarsi agli squali, o diventare come loro, non ci rafforza ma ci indebolisce, ci rende prede inconsapevoli".

MATTIA SANTORI MATTIA SANTORI

 

Poi arriva l'affondo. Durissimo. Ogongo e le sardibne romane chiedono spiegazioni a Santori&Co per quello scatto alla "Fabrica": "La pubblicazione della foto scattata a Fabrica, ’centro di formazione per giovani comunicatorì, ha giustamente scatenato una polemica all’interno e all’esterno del movimento delle Sardine - aggiunge -. Ciò che rende tutto sospetto è la tempistica di questo incontro, che avviene proprio nel momento in cui si è riaperta la trattativa per la concessione di Autostrade per l’Italia. Se non ci fosse niente da nascondere, perchè non hanno reso pubblica la loro visita a Fabrica prima? Perchè non hanno pubblicato loro stessi la foto dopo l’evento?".

Roberto Morotti, Andrea Garreffa, Mattia Santori e Giulia Trappoloni - fondatori delle sardine Roberto Morotti, Andrea Garreffa, Mattia Santori e Giulia Trappoloni - fondatori delle sardine

 

Poi, lo stesso Ogongo, chiede già (dopo soli due mesi, un "ritorno alle origini": "Anche l’organizzazione delle Sardine sui diversi territori e città ne ha risentito, con l’allontanamento volontario e forzato di soggetti che non condividevano più il modo di evolversi del movimento. Un comportamento che non giova nè al movimento nè al Paese che vogliamo migliorare. Segnali preoccupanti sintomo di una situazione che ha passato il segno e a cui serve rimediare in fretta.

 

mattia santori mattia santori

Per questo, credo sia giunto il momento di ritornare alle origini del movimento delle Sardine, che era ed è un fenomeno spontaneo, aperto a tutti quelli che vogliono auto organizzarsi senza controlli e regole imposte dall’alto. Le Sardine di Roma tornano in mare aperto: la nostra forza sarà la comunità, l’essere in tanti e il saper stare insieme". Insomma le sardine già annegano nel grande mare della politica. È bastata una foto per mettere nei guai i "maestrini" della piazza di Bologna che dispensano consigli al governo e ai partiti ma non resistono alla tentazione di uno scatto in campagna insieme a Toscani e Luciano Benetton.

santori santori

 

 

stephen ogongo 4 stephen ogongo 4

santori sardine benetton toscani santori sardine benetton toscani

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...