1. PRONTO IL SOCCORSO AZZURRO SE IL M5S SI SPACCA SUL MES
Ilario Lombardo per “la Stampa”
giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles
Dopo il Consiglio europeo, Giuseppe Conte deve tener presente tutti gli scenari possibili. E in uno di questi si passa attraverso un terremoto parlamentare che potrebbe condurre a una diversa maggioranza. Con il M5S che si frantuma e Forza Italia che arriva a soccorrere i giallorossi.
È una conseguenza che potrebbe palesarsi da giovedì, dopo il summit dei leader Ue forse più importante degli ultimi anni. È chiaro ormai a tutti che nel pacchetto di aiuti economici per l' emergenza sarà presente il Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, che l' Italia aveva chiesto di mettere in un cassetto o di neutralizzare per la parte che riguarda le pesanti condizionalità.
Il Fondo salva-Stati nella sua formula light, destinato alle spese sanitarie, sarà la concessione che faranno i partner Ue, inserito però in un quadro di strumenti che non potrà prescindere da quello che più ha a cuore Conte: il Recovery fund, un surrogato degli eurobond che l' Italia sperava di strappare ai falchi del Nord Europa.
Se l'accordo sarà questo, un minuto dopo Conte ribadirà quanto già ripetuto per spegnere i focolai di rivolta dei grillini: il fatto che il Mes sia presente non vuol dire automaticamente che verrà attivato. Ma, come spiegano fonti di governo del Pd, è più facile dirlo che prevederlo.
Il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni ha fatto sapere che i soldi del Recovery fund potrebbero non arrivare presto. Ancora più esplicito è stato il direttore del Fondo salva-Stati, Klaus Regling, secondo il quale il denaro, anche fosse frutto di emissione di titoli comuni, non arriverebbe prima del prossimo anno, agganciato al bilancio Ue 2021-2027. E nel frattempo? L' Italia ha bisogno di risorse subito, prima dell' estate.
A disposizione ci sono 36 miliardi del Mes. «Portiamoli a casa in blocco e poi vediamo» è l'idea del ministro del Tesoro Roberto Gualtieri e di tutti gli esponenti Pd. Anche perché Spagna, Portogallo e altri Paesi Ue in difficoltà lo vogliono attivare subito per gli ospedali, i medici, il materiale sanitario.
Ieri Conte ha sentito (pare sia stato l'unico) la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen già avvertita dell' intervista al quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung dove il premier italiano ha attaccato l'Olanda sul dumping fiscale e ha avvertito che «solo il 35% degli italiani ripongono fiducia nell' Ue».
Sul Mes Conte ha ribadito di non fidarsi: «Valuteremo i dettagli di questa nuova linea di finanziamento al momento opportuno, con una discussione trasparente in Parlamento». E a quel punto in Parlamento, se il voto dovesse essere sull' attivazione, potrebbe succedere qualsiasi cosa. Le premesse ci sono state in questa settimana. L'agitazione della fronda sovranista dei 5 Stelle che sul Mes ha costretto Conte alle acrobazie. Silvio Berlusconi che strappa con gli alleati e si dichiara favorevole al fondo.
L'intervista al quotidiano Il Giornale, in cui il premier riconosce «l' opposizione costruttiva» di Fi, nello stesso giorno in cui Alessandro Di Battista sul Fatto torna a tuonare contro l'Europa, chiede a Conte di non firmare nulla e di guardare piuttosto al rapporto privilegiato costruito con la Cina.
Indizi letti allo stesso modo tra Pd e M5S, dove c'è chi si augura che il voto sul Fondo salva-Stati acceleri nel M5S l' addio dei sovranisti, magari con «Dibba» a guidare una ciurma, e il contestuale soccorso dei berlusconiani. Anche perché il tempismo Di Battista ha fatto infuriare tutti.
coronavirus, il video messaggio di ursula all'italia 4
Il Pd, ma sul fronte nomine pubbliche anche i suoi ex colleghi, a partire da Vito Crimi e Luigi Di Maio. Molti parlamentari grillini hanno inondato le chat di insulti contro l' ex deputato, definito «sciacallo peggio di Salvini», per il suo appello contro la riconferma di Claudio Descalzi ai vertici dell' Eni. Un appello che segna già una cesura dentro il M5S.
2. CONTE E L'OPZIONE VETO: "MES SCREDITATO, LA UE SI SALVA COI NUOVI BOND"
intervista al quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung di Oliver Meiler - il “Fatto quotidiano”
Presidente, molti italiani trovano che il suo Paese sia stato lasciato solo all' inizio della crisi dai suoi vicini, dai suoi partner storici in Europa e ne sono irritati. A ragione ?
È innegabile che l' Italia si sia trovata sola. Anche Ursula von der Leyen la vede così, a nome dell' Ue si è scusata per questo al Parlamento europeo. Ho molto apprezzato questo gesto.
() Sono risorti tra Germania e Italia vecchi luoghi comuni e cattiverie. Lei questo come se lo spiega ?
Alcuni luoghi comuni mi fanno sorridere, altri non li trovo affatto divertenti. Tra questi quello di uno Stato spendaccione. Negli ultimi 22 anni, ad esclusione del 2009, l' Italia ha registrato un avanzo primario. Questo significa che i governi italiani hanno sempre speso meno di quanto incassato. Il nostro deficit è dovuto alle somme pagate per gli interessi sul debito che abbiamo ereditato dal passato dai tempi della lira. Quindi, non solo lo Stato italiano non è spendaccione, ma rispetta i criteri europei sul deficit. Invece del 2,2% del Pil che era stato concordato, abbiamo realizzato l' 1,6%. E onoriamo sempre regolarmente i nostri debiti ().
Nel Nord si guarda soprattutto all' immensa montagna del debito italiano.
Sì, anche nel dibattito sul contrasto della crisi domina di nuovo questo errore. Si sostiene che gli italiani vogliano solo che altri Stati paghino i propri debiti. È un' insinuazione, più che falsa, sorprendente. La storia, anche quella meno recente, dimostra invece il contrario. () Oggi che siamo tutti colpiti da un evento per il quale nessuno possa fare qualcosa, serve prima di tutto solidarietà gli uni con gli altri. (). ()
Lei dice che non si stancherà di lottare finché i Partner non accetteranno debiti comuni, dunque gli Eurobond o i Coronabond. Il 23 aprile si riunisce il Consiglio Europeo. Lei è pronto a bloccare tutto col suo veto, se gli Eurobond non passeranno?
Viviamo il più grave shock dal dopoguerra ad oggi, l' Europa deve dare una risposta all' altezza. Alcune decisioni importanti sono state già prese, come l' intervento della Bce, la sospensione del Patto di stabilità, la costituzione di Sure, i fondi di garanzia della Bei.
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…questo è già molto, no?
Sì, ma è ancora troppo poco, se si pensa che abbiamo a che fare con una pandemia che sta mettendo seriamente a rischio il mercato comune.
L'Europa si può salvare se pensa in grande ().
Questo funziona solo con gli Eurobond? Lei sa che le resistenze di alcuni Paesi contro una mutualizzazione dei debiti è molto grande, in Germania, nei Paesi Bassi, in Austria, in Finlandia.
Le nostre economie sono interconnesse. Se un Paese va in difficoltà si crea un effetto domino che va evitato a tutti i costi. Qui serve tutta la potenza di fuoco dell' Unione europea attraverso l' emissione di titoli comuni che consentano a tutti i Paesi di finanziare in maniera equa e adeguata i costi di questa crisi. Non si tratta di mutualizzare il debito passato o futuro, ma solo di finanziare tutti insieme questo sforzo straordinario.
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Gli avversari nel Nord temono che questo strumento rimanga.
Non sarà usato un solo euro dei tedeschi per pagare il debito italiano. Questa solidarietà totalmente specifica e temporanea ci rafforzerà enormemente sui mercati().
Come farebbero i governi a Berlino e all' Aja a spiegare ai loro cittadini che è il momento di fare gli Eurobond dopo tutti i no degli ultimi anni?
Non posso certo suggerire io ad Angela Merkel o a Mark Rutte, come parlare ai loro cittadini. Non ho titolo per farlo. Posso solo ripetere che il punto di vista deve cambiare. E deve cambiare adesso.
Dobbiamo tutti guardare all' Europa da europei, il che è accaduto troppo di rado.
Spesso ogni comunità nazionale guarda all' Ue solo dalla propria prospettiva e pensa di essere in credito con l' Europa, di dare più di quanto riceve. Prendiamo ad esempio la questione delle bilance commerciali: la Germania ha da anni un enorme avanzo commerciale e viene per questo criticata perché esso è più elevato rispetto a quanto prevedano le regole dell' Ue. Col suo avanzo l' economia tedesca non fa da locomotiva dell' Europa, bensì da freno.
ROCCO CASALINO CONTE MERKEL MACRON
Dobbiamo rafforzare la nostra casa comune rapidamente per poterci confrontare alla pari con le altre potenze economiche mondiali. Perciò quello giusto è uno strumento finanziario comune, ambizioso ed equo.
Se questo non ci fosse, lei porrebbe il veto ?
Sono assolutamente deciso a impegnarmi non solo per il bene del mio Paese, ma per il bene dell' Europa intera.
Sì o no?
Lascio a lei l'interpretazione.
sergio mattarella giuseppe conte 2
Un altro strumento per liquidità aggiuntiva è il Mes. In ampie parti della politica italiana è un concetto tossico.
Sì, il Mes ha una cattiva reputazione in Italia. Non abbiamo dimenticato che ai greci nell' ultima crisi finanziaria sono stati imposti sacrifici ben oltre l' accettabile per ottenere crediti. Di qui la mia posizione fondamentalmente scettica.
Anche se fosse per spese mediche e non collegato a condizionalità ? Si tratta comunque di circa 35 miliardi.
Vediamo se la nuova linea di credito nei fatti sarà senza condizioni.
Lei sembra molto scettico. È un europeista convinto ?
NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE SERGIO MATTARELLA
Non mi appassiono alle categorie dello spirito. Dico solo che le derive nazionaliste fanno male all' Europa tanto quanto l' europeismo ipocrita, che tutto vuol prendere e nulla vuol dare. Quel che serve oggi all' Europa è un europeismo critico, ma costruttivo.
(). Con Macron la pensiamo allo stesso modo: siamo convinti che è in gioco il progetto europeo ().
Nei sondaggi, solo il 35% degli italiani ripongono le proprie speranze nell' Ue.
Questo sentimento nasce dal fatto che ci sentiamo abbandonati proprio dai Paesi che traggono vantaggi da questa Unione. Prendiamo l' esempio dei Paesi Bassi, che col loro dumping fiscale attraggono migliaia di multinazionali - che trasferiscono lì la propria sede - ed ottengono un flusso di entrate fiscali massicce, che vengono sottratte ad altri partner dell' Unione: vengono così sottratti agli altri Stati Membri dell' Ue 9 miliardi ogni anno, come riporta un' analisi di Tax Justice Network.
() Nessuno si deve raffigurare come il migliore della classe, non ci sono migliori della classe ().
Lei dice che la Storia giudicherà l' operato del governo.
Si considera un apripista per altri governi europei? L' hanno copiata in tanti.
Avrei fatto volentieri a meno di questo primato. Ma sono senza dubbio orgoglioso del senso di responsabilità manifestato dagli italiani in questa situazione e della grande risposta che, nel complesso, sta offrendo il nostro sistema sanitario nazionale. Il nostro è diventato un modello di riferimento riconosciuto anche dall' Oms. È vero, alla fine sarà la Storia a giudicarci.