Lettera di Carla Vistarini a Dagospia:
Caro Dago,
locandina festival della bellezza
leggo dai social di questo Festival denominato Eros e Bellezza che si svolge a Verona. Leggo che non vi sono donne fra i relatori, solo uomini. Non voglio entrare nella diatriba attualmente in corso sull'assenza di donne chiamate a intervenire, ma il passo falso, ancorché foriero di visibilità mediatica, è sotto gli occhi di tutti, e non basta dire, come hanno fatto i responsabili, che le donne pur invitate non sono volute venire.
Quello che forse non si sa, e che io stessa ho scoperto grazie al web, è che il logo, molto bello, usato dal suddetto Festival, è opera di un'artista, donna guarda caso, americana, pittrice e illustratrice eccelsa, dallo stile unico che si chiama Maggie Taylor. Ora qualcuno ha avvisato l'artista che la sua opera, raffigurante una giovanissima, bambina o appena adolescente, è stata usata dal festival per farne il proprio logo. Senza avvisarla, senza chiedere il permesso.
E Maggie Taylor si è alterata (eufemismo) e ha comunicato il suo fastidio sui social. Questo è il suo post su facebook: "A fan of my work just alerted me that a festival in Verona, Italy, is illegally using several of my images for their posters and website. It is controversial as well: a festival about eros and beauty and they are using my image "Girl with a bee dress" of an underage girl. Most of the speakers at the festival are male. If anyone knows of a media outlet that might want to write a story about this please have them contact me. How disgusting and a flagrant copyright violation! It is called Festival Bellezza and they are using it on Facebook and Instagram as well as their own site and products!".
Traduzione letterale da facebook: "Un fan del mio lavoro mi ha appena avvisato che un festival a Verona, in Italia, sta usando illegalmente molte delle mie immagini per i loro poster e sito web. È anche controverso: un festival su eros e bellezza e stanno usando la mia immagine ′′Ragazza con un abito da api ′′ di una minorenne. La maggior parte dei relatori al festival sono maschi.
Se qualcuno sa di un organo di stampa che potrebbe voler scrivere una storia su questo vi prego di farli contattare. Che schifo e una flagrante violazione del copyright! Si chiama Festival Bellezza e lo usano su Facebook e Instagram, nonché sul loro sito e prodotti!"
E questo è il link al suo post: https://www.facebook.com/MaggieTaylorFanpage/photos/a.75697571511/10157476323466512/?type=3&theater
C'è poco altro da aggiungere, se non che si resta davvero esterrefatti di fronte a certe "leggerezze", chiamiamole così.
sito di Maggie Taylor: https://maggietaylor.com/news/
SE AL FESTIVAL DELLA BELLEZZA DI VERONA C’È SOLO UNA DONNA (E A PARLARE TUTTI MASCHI)
Elvira Serra per www.corriere.it
Possiamo anche credere agli organizzatori del Festival della Bellezza in corso a Verona, «molto dispiaciuti» per le polemiche social scatenate dal loro programma di 22 appuntamenti (21, senza Philippe Daverio) di cui uno soltanto affidato a una donna, Jasmine Trinca (a onor del vero c’è pure la pianista Gloria Campaner, di supporto musicale ad Alessandro Baricco).
Possiamo anche credere che Alessandra Zecchini (coordinamento generale), Alcide Marchioro (direttore artistico) e Marilisa Capuano (programmazione editoriale) abbiano incassato il no di Charlotte Rampling, Ute Lemper, Jane Birkin e Patti Smith (nessuna che non dovesse arrivare dall’estero? e le italiane?), «impossibilitate a partecipare per le problematiche relative al Covid» (Zoom e Skype non pervenuti). E crediamo anche che «molte altre figure femminili sono state invitate, ma non se la sono sentita di intervenire» (sottinteso: a differenza dei maschi).
Quello che però è difficile credere, nell’Anno Domini 2020, è che nessuno degli eccellenti relatori (Alessandro Piperno, Pupi Avati, Igor Sibaldi, Gianni Canova, Stefano Massini, Luca Barbareschi, il già citato Baricco, Mogol, Edoardo Bennato, Massimo Recalcati, Morgan, Vittorio Sgarbi, Federico Buffa, Flavio Tranquillo, Umberto Galimberti, Gioele Dix, Massimo Cacciari, Stefano Bollani, Vittorio Sgarbi, Alessio Boni, Gianni Morandi e Michele Serra) abbia avuto la curiosità di chiedere: chi altro ci sarà? Per poi decidere, magari, di emulare il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, che invitato a un tavolo post Covid dall’Associazione Mecenate rispose: «Non partecipo a un convegno senza donne. È l’immagine di una rimozione di genere».