Da milano.corriere.it - estratti
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È morta a Milano Licia Pinelli, la vedova del ferroviere anarchico Giuseppe «Pino» Pinelli, accusato ingiustamente per la strage di piazza Fontana e morto a 41 anni nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969, precipitando da una finestra della questura di Milano.
«Una vita spesa con dignità coerenza e coraggio in difesa del nome di Pino…», questo il ricordo su Facebook dell'Anpi Barona. «Cara Licia quanto ti abbiamo voluto bene - aggiungono gli amici dell'associazione partigiani -. Il nostro abbraccio più forte a Silvia e Claudia Pinelli, a tutti i tuoi cari».
Gli amici riportano anche una frase in cui Licia raccontava la sua storia: «Io sono cresciuta in una casa di cento famiglie, in viale Monza, dove c'era di tutto e potevamo essere tutto, ho fatto una scelta. Sarà anche banale, ma è una scelta di vita che riguarda il modo di essere, il matrimonio, il lavoro, la verità, la politica anche».
Licia, insignita dall’ex capo di Stato Giorgio Napolitano dell’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, non ci teneva ad essere citata sui giornali, anzi chiedeva di evitare di farla comparire. Nel 2015, al cronista del Corriere, aveva ribadito la sua convinzione: sul decesso del marito non è stata fatta verità fino in fondo, rimangono versioni che contengono delle menzogne, menzogne ripetute nel tempo.
licia pinelli gemma calabresi mattarella
Il 12 dicembre 2019 Licia Rognini e Gemma Capra, vedove rispettivamente di Giuseppe Pinelli e del commissario Luigi Calabresi, si erano incontrate a Milano per la seconda volta, dopo che nel 2009 l’allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano aveva istituito la Giornata delle vittime del terrorismo (il 9 maggio, giorno dell’assassinio di Aldo Moro). Licia e Gemma si erano di nuovo strette la mano sotto gli occhi della più alta carica dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
licia pinelli gemma calabresi licia pinelli gemma calabresi giuseppe pinelli con la moglie licia e le figlie claudia e silvia
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