SEMBRA UNO SCHERZO MA NON LO È: ANTONIO PANZERI, EX EURODEPUTATO DEL PD, FINITO IN MANETTE PER IL PRESUNTO GIRO DI MAZZETTE DAL QATAR, È FONDATORE DI UNA ONG CHE “LOTTA CONTRO L'IMPUNITÀ PER GRAVI VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI” – NELL’ORGANIZZAZIONE DI CUI È DIRETTORE ANCHE EMMA BONINO E FEDERICA MOGHERINI – LA SUA CARRIERA POLITICA: DALLA CGIL AD “ARTICOLO 1” PASSANDO PER IL PD - ARRESTATE INSIEME A LUI ANCHE LA MOGLIE E LA FIGLIA...

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Francesca Del Vecchio per “la Stampa”

 

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Uno, negli anni del berlusconismo imperante è stato il volto della sinistra milanese che si opponeva al cavaliere di Arcore. Oggi la bufera ha travolto lui insieme alla moglie e alla figlia (arrestate ieri a Bergamo). L'altro, da pochi giorni era diventato il capo della più grande confederazione sindacale al mondo. 

 

Antonio Panzeri, uomo della Cgil che nel 2009 voleva «un'Europa in grado di superare gli egoismi dei governi nazionali», ex eurodeputato del Partito democratico e Luca Visentini, ex sindacalista Uil del Friuli Venenzia Giulia, sono i due italiani finiti in manette nell'inchiesta per corruzione del Qatar delle autorità belghe. 

 

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E non è una bella figura per il Paese e per il sindacato. Panzeri, bergamasco di Riviera d'Adda, classe '55, un passato nel Pci e nel sindacato, dal '95 al 2003 è segretario della Camera del Lavoro di Milano. Diventa talmente importante da essere candidato a guidare la Cgil al posto di Sergio Cofferati. Gli verrà preferito Guglielmo Epifani. Ma Panzeri si consola velocemente diventando nel 2004 "mister Preferenze" per l'Ulivo nella circoscrizione Nord Ovest con ben 105 mila voti che lo fanno entrare per la prima volta al Parlamento Europeo.

 

Diventa vicepresidente della commissione Occupazione e affari sociali dell'Eurocamera, membro supplente della commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori e fa parte della Delegazione per le relazioni con Usa e Giappone. Entra nel Pd nel 2007, anno della sua fondazione, salvo poi lasciare il partito del Nazareno nel 2017 per iscriversi ad Articolo 1 e poi alla lista elettorale «Liberi e uguali». Viene riconfermato a Bruxelles nel 2009 per guidare le relazioni con il Maghreb.

 

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Cinque anni dopo, con oltre 77 mila preferenze conquista anche la terza legislatura a Bruxelles. Da qui, nel 2019 fonda la Ong «Fight impunity» di cui è direttore, nel cui board figurano personaggi della politica italiana ed internazionale come Emma Bonino, ex ministra e commissaria europea, Federica Mogherini, già Alto Rappresentante dell'Ue, Dimitri Avramopulos, ex commissario europeo agli Affari Interni e l'ex primo ministro francese Bernard Cazeneuve.

 

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La sua organizzazione non profit con sede a Bruxelles promuove «la lotta contro l'impunità per gravi violazioni dei diritti umani e crimini contro l'umanità». Luca Visentini invece, 53 anni, poco conosciuto in Italia, ha un passato nella Uil del Friuli Venenzia Giulia, è diventato nel 2015 segretario generale della Etuc (Confederazione europea dei sindacati), riconfermato nel 2019. Poi il grande salto pochi giorni fa, diventando il sindacalista più potente del mondo, ovvero segretario generale della Ituc, la più grande confederazione sindacale del pianeta.

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