Emiliano Fittipaldi e Nello Trocchia per "l'Espresso"
Adelfio Elio CardinaleUna delle parole preferite da Mario Monti è «meritocrazia». La ripete spesso, come fosse un mantra. Quasi un'ossessione. «La cultura degli italiani deve cambiare. L'Italia può diventare più competitiva solo se introdurremo nel nostro sistema molta più meritocrazia, che significa più responsabilità nel settore pubblico e privato», ha detto a febbraio a una tv americana.
«La riforma del merito, che porteremo presto in Consiglio dei ministri, vuole affiancare il merito alla carriera e alla formazione dei giovani», ha ribadito lo scorso maggio, mentre si discuteva del "Pacchetto Merito" messo a punto dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo per premiare i migliori a scuola e all'università. Sorprende non poco, dunque, scoprire che tra i faldoni di un'inchiesta della procura di Bari su concorsi truccati in vari atenei italiani vi sia un fascicolo aperto su Adelfio Elio Cardinale, potente sottosegretario alla Salute del governo dei tecnici.
MARIO MONTIStimato professore di Palermo, cavaliere di Gran Croce, sposato con il magistrato Annamaria Palma, capo di gabinetto del presidente del Senato Renato Schifani, secondo i pm il radiologo siciliano - imputato insieme ad altre 22 persone - avrebbe favorito «mediante raggiri e artifici» la figlia di un suo collega, l'attuale numero uno della Società italiana di cardiologia Salvatore Novo, in modo da farle vincere nel 2005 un posto da ricercatore, «con correlativo danno di rilevante gravità per l'università di Palermo, di circa 347.336 euro lordi».
Le accuse per Cardinale, di cui è stato richiesto il rinvio a giudizio, sono pesantissime: truffa, falso ideologico e usurpazioni di funzioni pubbliche, mentre Novo è imputato anche per associazione a delinquere. Lo scorso gennaio il gup Antonio Diella, a oltre due anni dalla fine delle indagini preliminari, ha dichiarato l'incompetenza territoriale e spacchettato in più tronconi l'inchiesta, nata nel lontano 2002 e basata su migliaia di intercettazioni, decidendo che gli atti riguardanti il sottosegretario devono essere trasmessi al tribunale di Palermo, dove il medico, che vanta anche una laurea honoris causa all'università di Bucarest, rischia di finire a processo.
FRANCESCO PROFUMONon si può dire che Monti sia fortunato. I suoi fidatissimi tecnici sembrano pensarne una e farne cento, e i loro guai con la giustizia ormai non si contano. Carlo Malinconico, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, è stato costretto alle dimissioni dopo esser stato pizzicato a farsi pagare vacanze a cinque stelle da Francesco De Vito Piscicelli, imprenditore indagato per la vicenda della "cricca" del G8.
Andrea Zoppini, numero due del ministero della Giustizia, ha invece lasciato a maggio perché inquisito per concorso in frode fiscale e dichiarazione fraudolenta. Reati fiscali sono stati contestati anche al super ministro Corrado Passera, indagato per una complessa vicenda che riguarda un'operazione condotta nel 2006 da Biverbanca, un istituto controllato al tempo da Intesa Sanpaolo, di cui Passera era allora amministratore delegato.
Andrea ZoppiniSe l'ex banchiere resta sulla sua poltrona dicendosi «sereno», anche Roberto Cecchi, sottosegretario ai Beni culturali, ha fatto spallucce ed è rimasto al suo posto nonostante sia stato rinviato a giudizio dalla Corte del conti per un presunto danno erariale da oltre 3 milioni di euro: Cecchi tempo fa ha spinto affinché il Mibac comprasse un "Crocifisso" di Michelangelo. Venduto per un capolavoro, la maggior parte degli esperti attribuisce l'opera a un artista minore, cosicché il suo valore sarebbe di poche decine di migliaia di euro. Ora sul governo cade la nuova tegola targata Cardinale.
La vicenda del sottosegretario è, forse, ancor più imbarazzante delle altre. La procura barese che ha indagato per dieci, lunghi anni (qualcuno sostiene siano troppi); ha individuato una presunta cupola di baroni, professori e ricercatori che, con ruoli diversi, avrebbe pilotato una decina di concorsi nel settore della cardiologia in varie università italiane, in modo da piazzare figli, amanti e parenti assortiti.
Un grande classico del familismo italico: 17 docenti (Cardinale non è tra loro) sono accusati di associazione a delinquere per aver costituito un'organizzazione «durevole, con ripartizioni di ruoli, regole interne e sanzioni per la loro eventuale inosservanza, che consentiva loro di predeterminare (designandone, di fatto, il membro cosiddetto "interno" e pilotando la votazione per l'elezione degli altri membri) la composizione delle commissioni giudicatrici delle predette procedure concorsuali».
RENATO BALDUZZIObiettivo: far vincere i candidati raccomandati, «indipendentemente dal loro merito e da quello degli altri concorrenti». Che spesso ritiravano addirittura la propria candidatura per non creare problemi ai baroni di riferimento: un «gradito segno di obbedienza» scrivono i pm «alla disciplina associativa», assai apprezzato perché in questo modo i lavori della commissione venivano semplificati e, soprattutto, il "candidato unico" evitava spiacevoli ricorsi al Tar dei perdenti.
La storia in cui è implicato Cardinale riguarda un concorso a ricercatore universitario indetto nel 2004 dall'ateneo di Palermo. Salvatore Novo, professore ordinario e al tempo direttore della scuola di specializzazione in Cardiologia dell'università di Palermo, spera con tutto il cuore che vinca sua figlia Giuseppina, anche lei esperta di arterie e coronarie.
Il concorso viene bandito ad aprile e dopo qualche settimana il Consiglio di facoltà di medicina, presieduto da Cardinale, nomina il membro della commissione esaminatrice: a valutare i candidati sarà Mario Mariani. Professore a Pisa, natali a Siena, Mariani è un nome che conta tra i cardiologi. Peccato, però, che il 19 maggio l'inchiesta di Bari deflagri sui giornali: Mariani viene definito uno dei capi della presunta cupola, tanto da essere messo agli arresti domiciliari un mese dopo.
Secondo l'accusa dei magistrati di Bari, Cardinale, il suo vice Giacomo De Leo e l'amico Novo il 24 maggio compiono il loro «disegno criminoso» decidendo di sostituire il foglio del verbale che designava Mariani con un altro, falso, «in tutto identico a quello, salvo che nell'indicazione del nome del Mariani, al posto del quale avevano inserito quello di Balbarini Alberto», considerato dai pm un uomo di fiducia del Mariani stesso e pure lui indagato.
malinconicoUna manomissione, un'usurpazione di pubblica funzione che inficia - dicono i giudici - tutto l'iter del concorso. Vinto, guarda caso, proprio da Giuseppina Novo (del tutto estranea all'indagine, anche se i pm parlano di «ingiusto profitto» e «conseguimento illegittimo della nomina»), che in questi anni ha lavorato al dipartimento di cardiologia diretto dal padre. Cardinale è indicato come autore materiale del falso e per questo è imputato per quattro diversi capi d'imputazione.
In tutti questi anni il suo nome non è mai venuto fuori . La posizione del radiologo si stava avviando a sicura prescrizione. La cattiva notizia per il sottosegretario è arrivata a poche settimane dal suo giuramento davanti a Giorgio Napolitano: nell'ultima sentenza la data della presunta truffa è stata posticipata all'agosto 2011 e i termini si sono improvvisamente allungati. L'avvocato del medico sembra puntare tutto sulla prescrizione: ha fatto ricorso in Cassazione chiedendo la nullità della sentenza, sostenendo che i diritti del radiologo non sono stati rispettati.
Se la Suprema Corte deciderà in suo favore Cardinale potrebbe uscire indenne dalla storiaccia che sperava, forse, d'essersi gettato alle spalle. In caso contrario, rischia un processo davanti al tribunale di Palermo.
Chi lo conosce lo descrive come un uomo sicuro di sé, ambizioso, amante degli animali (padrone della bastardina Iana, è lui ad aver voluto che il ministero della Salute "adottasse" il sito inventato da Michela Brambilla www.turistia4zampe.it, per favorire le vacanze delle bestiole) e, soprattutto, capace di relazioni politiche importanti e incarichi di livello: ex pro-rettore nell'ateneo della sua città, Cardinale è l'attuale numero uno dell'istituto di alta formazione "Cerisdi" della Regione siciliana e vicepresidente dell'Istituto superiore di Sanità.
Una carriera in crescendo culminata nella chiamata al governo di Monti come vice del ministro Renato Balduzzi. Chissà se Monti, dopo che "l'Espresso" ha svelato le accuse contro di lui, chiederà le sue dimissioni o gli rinnoverà la fiducia. Alla faccia della meritocrazia.