Gustavo Bialetti per "la Verità"
Questi non parlano. Questi sì che sono seri. Si vede proprio che fanno parte del governo Draghi, il «governo dei competenti». Mica come la banda Conte-Casalino, con bozze di dpcm e interviste sbrodolate che uscivano da tutte le parti. Nei primi giorni del nuovo esecutivo, editorialisti e commentatori hanno ripetuto questa storia della religione del silenzio. Ancora ieri il Corriere della Sera faceva notare con compiacimento che il grosso dei ministri, Mario Draghi per primo, non ha neppure un profilo social. Speriamo che nessuno sia Tinder.
Ma è bastato aspettare un paio di giorni per assistere al seguente spettacolo. Il consulente del governo per il Covid, Walter Ricciardi, auspica su tutti i giornali un lockdown pesante e divieto assoluto di sci. A metà pomeriggio di domenica, con i gatti delle nevi che già battono le piste, il ministro Roberto Speranza vieta le discese fino a quando c'è neve. Sollevazione dei presidenti di Regione del Nord e pronta velina in stile Casalino con Draghi che fa sapere di avere appoggiato la decisione del suo ministro (notizione!).
Intanto, il ministro della Scuola, Patrizio Bianchi, incontra i giornalisti e sbaglia un congiuntivo e un verbo. E ieri, imperdibile intervista della renziana Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità, a Repubblica («Serve una nuova legge per le donne»).
Mentre un'altra intervista apre a sorpresa la prima pagina del Messaggero: «Lockdown per un mese, questo governo ci ascolti». È ancora di Ricciardi. Dopo l'overdose di chiacchiere, arriva la promessa: «Comunicheremo le cose quando avremo raggiunto un risultato e il risultato lo raggiungeremo studiando». Sono parole consegnate a Repubblica dal solito Bianchi, che in 48 ore ha già parlato quasi quanto Draghi con sua moglie in tutti questi anni.
VIGNETTA ELLEKAPPA - DRAGHI E I SILENZI DEL GOVERNO