Elisabetta Rosaspina per il Corriere della Sera
SARKOZY - CARLA BRUNI - SANDRETTO
Incompreso in patria e nel partito, Nicolas Sarkozy si è rifugiato ieri pomeriggio nel grembo accogliente della sua famiglia acquisita, i Bruni Tedeschi, al gran completo a Torino per la prima presentazione italiana del libro di memorie della matriarca, Marisa, «Care figlie vi scrivo», edito da La Nave di Teseo, una lunga confessione a Carla, moglie di Sarkozy ed ex première dame di Francia, e Valeria, attrice e regista. «Non ero sicura che riuscisse ad arrivare anche mio genero - ha ammesso l'autrice - con tutta la confusione che c'è in questo momento in Francia». Un fermento, cui il marito di Carla non è del tutto estraneo.
In effetti, ieri mattina di buon'ora sembrava che l'ex presidente della Repubblica, sconfitto dal suo ex primo ministro, François Fillon, alle primarie del centrodestra per l'imminente corsa all'Eliseo, fosse riuscito in qualche modo a prendersi una rivincita sul rivale, candidato dei Repubblicani, in gravi difficoltà da diverse settimane con lo scandalo per le laute prebende alla moglie, Penelope, profuse per imprecisati incarichi professionali.
Sarkozy aveva proposto un incontro a tre, lui, Alain Juppé e Fillon per studiare una via d'uscita «dignitosa e credibile» dalla crisi del centrodestra. Un cambio in corsa tra Fillon e il sindaco di Bordeaux? Un ritorno in gara dello stesso Sarkò? Fallita questa ipotesi, sembrava comunque difficile che Carla Bruni riuscisse a prendere l'aereo da Parigi per Torino in compagnia dell' illustre marito che all'ora di pranzo stava ancora manovrando nell' ombra, per assumere il ruolo di arbitro e vecchio saggio del partito nei guai: «La sua ala chiederà a Fillon di gettare la spugna», si mormorava nei corridoi all' inizio del pomeriggio.
Nulla di tutto questo. Nel primo pomeriggio Nicolas Sarkozy è decollato con la moglie alla volta dell' antica capitale sabauda per presenziare alle 18, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, al battesimo italiano del libro di memorie della suocera.
In prima fila, con la moglie Carla alla sua sinistra, la cognata Valeria un posto più in là, l'ex presidente ha rivissuto attraverso i racconti di Marisa Bruni Tedeschi i fasti degli anni all'Eliseo, tra il 2007 e il 2012, primo presidente (almeno francese) a portarsi nei viaggi di stato la suocera: «Sono stati viaggi allegrissimi e gliene sono molto riconoscente - ha raccontato la protagonista -. Certo, al Castello di Windsor, dalla Regina Elisabetta, si è creato un problema diplomatico, perché il cerimoniale non sapeva bene dove mettermi. Alla fine mi hanno affiancato il principe di Kent, che parla sette lingue ed è stato amabilissimo».
Deludente, invece, l'incontro con Sonia Gandhi: «Con Carla volevamo chiederle se mangia ancora la bagna cauda, visto che è piemontese, di Orbassano. Ma ci ha risposto che lei non è più italiana e parla solo l'indiano». Peggio ancora alla Santa Sede, dove Sarkozy era in udienza privata e Marisa Bruni Tedeschi, con la figlia, in delegazione: «Il Papa, quello tedesco, non ha voluto ricevermi perché Carla e il presidente non era ancora sposati. Quando l' ho detto a mio genero, mi ha risposto con noncuranza: une autre fois!, sarà per un' altra volta!». Più o meno come gli dirà al ritorno Fillon, cui il partito unanime ha confermato ieri sera piena fiducia.