SILURO DI PALAZZO CHIGI A DE MAGISTRIS, DE LUCA E BERLUSCONI – L’AVVOCATURA DELLO STATO DEPOSITA ALLA CONSULTA UN PARERE CHE DIFENDE TOTALMENTE LA LEGGE SEVERINO – LA DECISIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE AVRÀ EFFETTI ANCHE SUL RICORSO DEL CAV A STRASBURGO

Per l’Avvocatura, la decadenza non è una sanzione, ma una misura cautelare per evitare la perdita di immagine degli apparati pubblici se occupati da dei condannati. E sulla retroattività sostiene che “si applica la norma vigente al momento dell’esercizio del potere amministrativo”…

Condividi questo articolo


Liana Milella per “la Repubblica

 

VINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZI VINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZI

Ha torto De Magistris, e con lui ce l’hanno anche De Luca e indirettamente Berlusconi, a contestare la legge Severino sulla sospensione degli amministratori condannati e sulla sua non retroattività. La legge va bene così com’è e la Consulta dovrebbe dichiarare inammissibile o quantomeno infondato il ricorso del Tar della Campania di un anno fa.

 

Palazzo Chigi, per mano dell’Avvocatura dello Stato, dice la sua in vista dell’udienza pubblica che martedì 20 ottobre vedrà sul “banco degli imputati” proprio il famoso decreto legislativo del 31 dicembre 2012, comunemente chiamato “ legge Severino” , sull’incandidabilità, decadenza e sospensione dei parlamentari o amministratori locali condannati, i primi in via definitiva, i secondi anche dopo il primo grado.

 

DE MAGISTRIS DE LAURENTIIS 1 DE MAGISTRIS DE LAURENTIIS 1

Udienza e decisione molto attese, con una Corte a ranghi ridotti, 12 su 15 giudici. Relatrice Daria De Petris, nota docente di diritto amministrativo. Un evidente caso politico, oltreché costituzionale, anche se la Corte vorrebbe che la politica restasse sempre fuori dalla porta.

 

Ma proprio le due memorie dell’Avvocatura dello Stato, estensori Gabriella Palmieri e Agnese Soldani, la prima del 3 aprile e la seconda fresca del 29 settembre, rilanciano il caso politico.

 

belen luigi de magistris napoli belen luigi de magistris napoli

Perché nella difesa della piena costituzionalità della legge non verrebbero violati gli articoli 4, 51 e 97 della Carta come invece ipotizza il Tar - non solo si dà torto al sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ma indirettamente anche al governatore della Campania Vincenzo De Luca, entrambi condannati per abuso d’ufficio, il primo a un anno e tre mesi dal tribunale di Roma il 24 settembre 2014, il secondo a un anno dal tribunale di Salerno il 22 gennaio 2015.

 

Entrambi sospesi dal prefetto, entrambi “graziati” da una sospensione, e quindi rimessi in sella dalla magistratura, entrambi in attesa della Consulta che potrebbe far cadere due muri maestri della Severino, la natura della sospensione e la retroattività. Berlusconi, decaduto dal Senato per la stessa legge, vedrebbe in salita le chance con la Corte di Strasburgo dove è ricorso proprio per la retroattività.

 

DE LUCA DE LUCA

Ma l’Avvocatura, e quindi palazzo Chigi, difendono la legge. Palmieri e Soldani scrivono che il ricorso del Tar è «inammissibile» per la semplice ragione che la Cassazione, cui si era rivolto il Movimento difesa del cittadino con l’avvocato Gianluigi Pellegrino, ha tolto allo stesso Tar la competenza per darla al giudice ordinario, il quale ha confermato la sospensione, ma non ha replicato il ricorso alla Consulta. Comunque il ricorso in sé non è neppure fondato. Perché i suoi puntelli, «il ritenuto carattere sanzionatorio della sospensione e la violazione del principio di irretroattività », sono sbagliati.

 

La stessa Consulta, scrivono Palmieri e Soldani, «ha negato che la norma sulla sospensione dalla carica avesse natura sanzionatoria e ne ha affermato la piena compatibilità con la Costituzione». Non sanzione dunque, ma misura cautelare, come scrive la stessa Corte, per evitare «la perdita di immagine degli apparati pubblici che può derivare dalla permanenza in carica del consigliere eletto che abbia riportato una condanna anche non definitiva».

stefania craxi e silvio berlusconi stefania craxi e silvio berlusconi

 

Quindi, scrive l’Avvocatura, risulta «garantito il contemperamento degli interessi in gioco, diritto all’elettorato passivo da un lato, buon andamento dell’amministrazione dall’altro». Quanto alla retroattività, noto cavallo di battaglia berlusconiano, l’Avvocatura è tranchant: «Si applica la norma vigente al momento dell’esercizio del potere amministrativo».

Claudio Scajola e Paola Severino Claudio Scajola e Paola Severino

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COSA FRULLA NEL TESTOLONE DI MATTEO SALVINI? IL “CAPITONE” È TORNATO IN MODALITÀ "BESTIA": PARLA DEI MIGRANTI COME DI “CANI E PORCI”, TIENE UN COMIZIO ANTI-TOGHE SUL TG1 – A COSA SI DEVE TANTA AGITAZIONE? AL PROCESSO OPEN ARMS, IN CUI RISCHIA SEI ANNI PER SEQUESTRO DI PERSONA. MA ANCHE ALLA “VANNACCIZZAZIONE” DELLA LEGA E AGLI OTOLITI SCOSSI DI GIORGIA MELONI: SE PASSA LA LINEA DURA E IL GOVERNO HA LE ORE CONTATE, MEGLIO PREPARARSI E SPARARLA SEMPRE PIÙ GROSSA, PER CAPITALIZZARE AL VOTO…

DAGOREPORT - IL NODO CREATO DALLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA, CHE HA AFFONDATO IL “MODELLO ALBANIA”, SI PUÒ SCIOGLIERE CON UN DECRETO LEGGE? NO, PERCHÉ I MAGISTRATI SI SONO ATTENUTI A UNA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA DEL 4 OTTOBRE CHE NON PERMETTE DI DICHIARARE PAESE SICURO UNO STATO IN CUI I DIRITTI NON SIANO GARANTITI SULL’INTERO TERRITORIO (TIPO L’EGITTO DI AL SISI, CHE HA TORTURATO E UCCISO REGENI) - CHE FARA' MATTARELLA? PROMULGHERÀ IL DECRETO CHE SE NE FREGA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE? - CERCASI POI QUALCHE ANIMA PIA E SOPRATTUTTO SOBRIA CHE FACCIA PRESENTE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, CHE NON PUÒ PERMETTERSI DI "ESONDARE" DEFINENDO LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA “ABNORME’’: NON BISOGNA ESSERE MINISTRI DELLA GIUSTIZIA PER SAPERE CHE LE LEGGI SI APPLICANO E NON SI DISCUTONO - EUROPA IN FIAMME: SE LA DUCETTA NON DORME TRANQUILLA, URSULA HA BISOGNO DI UNA OVERDOSE DI SONNIFERI...

DAGOREPORT – QUANDO IL BRACCIO DESTRO IN ITALIA DI ELON MUSK, ANDREA STROPPA, EVOCA IL COMPLOTTONE SULLE MAZZETTE-SOGEI, NON HA TUTTI I TORTI - L'ARRIVO DEI SATELLITI DI MUSK, ALTERNATIVA ALLA COSTOSISSIMA FIBRA, HA FATTO SALTARE GLI OTOLITI A KKR-FIBERCOP E OPENFIBER: LA DIGITALIZZAZIONE BALLA SUI MILIARDI DEL PNRR - NON SOLO: È IN ATTO UNA GUERRA APERTA DI STARLINK A TIM PER OTTENERE L'ACCESSO ALLE FREQUENZE NECESSARIE PER CONNETTERE LE STAZIONI DI RICEZIONE SATELLITARE AI TELEFONINI - NON E' FINITA: INFURIA LA  BATTAGLIA TRA KKR E PALAZZO CHIGI SU OPEN FIBER..