1. DOSSIER: BOCCIA E BRAGA, MELONI CON URGENZA IN PARLAMENTO
(ANSA) - "Il quadro che emerge dall'inchiesta hacker e dalle notizie che quotidianamente leggiamo sulla vicenda è inquietante.
Siamo di fronte ad un sistema di sicurezza del Paese che fa acqua da tutte le parti e che, come è evidente, viene usato dalla destra al governo per pericolosi dossieraggi e faide interne".
"A questo punto è necessario che la Presidente del Consiglio venga con urgenza in Parlamento: vogliamo sapere come sia possibile che sia stato violato il sistema dello SDI, con hackeraggi di dati che, a quanto pare, toccano le più alte cariche dello Stato". Così in una nota i capigruppo del Pd Francesco Boccia e Chiara Braga.
2. DOSSIER: BONELLI, E’ UN ATTENTATO ALLA DEMOCRAZIA. DESTRA CHE SPIA SE STESSA. FINISCE IL COMPLOTTISMO A SENSO UNICO DELLA MELONI
"La scoperta da parte della Procura di Milano del centro di dossieraggio gestito da una società privata non è solo lo scandalo più imponente della storia della Repubblica, ma rappresenta un vero e proprio attentato alla democrazia.
Apprendere che tra coloro che hanno commissionato richieste di informazioni tramite accessi illegali alle banche dati dello Stato ci siano anche esponenti politici di destra o a essa legati, oltre a società a partecipazione pubblica, solleva interrogativi seri e drammatici sulla democrazia del nostro Paese.
Il fatto che tutte queste informazioni riservate, e addirittura l'intera piattaforma, siano state offerte ad un partito di maggioranza evidenzia la gravità della situazione". Così Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra.
"Per mesi, la presidente Meloni ha evocato complotti contro la sua persona, facendo del vittimismo una strategia politica: eppure, le notizie che emergono dall'inchiesta di Milano dimostrano che esponenti di destra spiavano altri esponenti di destra e non solo".
"Per mesi – continua Bonelli – la Meloni ha parlato di complotti ai suoi danni e oggi apprendiamo che il centro di dossieraggio era sotto la gestione della società Equalize, guidata da Enrico Pazzali, nominato al vertice della Fiera di Milano dal presidente della Regione Lombardia, il leghista Attilio Fontana.
È in gioco la nostra democrazia, e il Parlamento deve essere convocato in seduta comune per ascoltare quanto hanno da dire la presidente Meloni e il ministro dell'Interno Piantedosi sulla vulnerabilità dei nostri sistemi di sicurezza. La senatrice Ronzulli dovrebbe essere immediatamente ascoltata dalla commissione Antimafia, insieme ai vertici delle società pubbliche che hanno commissionato report su imprenditori, avversari politici e personaggi pubblici. Vogliamo sapere dal ministro Piantedosi se vi sia una profilazione degli esponenti politici del nostro Paese nelle banche dati del Viminale e, se sì, per quale motivo", conclude Bonelli.