1.S&P, USA IN RECESSIONE, PIL -1,3% NEL 2020 POI RIPRESA
(ANSA) - S&P prevede per gli Stati Uniti una contrazione dell'economia dell'1,3% nel 2020 e una ripresa del 3,2% nel 2021. Per il 2022 il pil è atteso crescere del 2,5%. L'agenzia di rating stima che l'economia americana sia entrata in recessione con il coronavirus.
2.S&P CONFERMA RATING AA+ PER USA, OUTLOOK STABILE
(ANSA) - S&P conferma il rating AA+ degli Stati Uniti. L'outlook è stabile.
donald trump e anthony fauci 1
3.CORONAVIRUS: IN USA 1.169 MORTI IN 24 ORE, RECORD
(ANSA) - Con 1.169 vittime nelle ultime 24 ore, gli Stati Uniti hanno ora il triste primato del maggior numero di vittime in un giorno dall'inizio della pandemia, superando il record italiano dei 969 morti del 27 marzo. Gli Usa hanno al momento 243.453 casi positivi, piu' del doppio dell'Italia, e quasi 6.000 decessi, secondo i dati della Johns Hopkins University.
4.I DISOCCUPATI, GLI AFFITTI NON PAGATI UN'ALTRA ONDA TRAVOLGE L'AMERICA
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
Jennifer, un' attivista della campagna di Bernie Sanders che segue le comunità ispaniche di New York racconta le sofferenze degli immigrati senza documenti che hanno perso il lavoro e non possono chiedere sussidi.
Non hanno risparmi nè conti in banca, pagare l' affitto è impossibile. «Anche per noi», interviene Emma, studentessa asiatica di un college statale di Long Island. Persi i lavoretti, si fatica a fare l' abitudine con le lezioni online, ma la vera preoccupazione è che i soldi non bastano più nemmeno per il cibo, altro che pagare la pigione. Alina, che lavora in un ristorante cinese e altri attivisti che vivono la realtà del blocco della ristorazione, la mettono giù in modo molto chiaro: «Se il governo ci obbliga a chiudere e a ridurre a zero il nostro reddito, deve anche occuparsi dell' affitto: non basta prorogare di tre mesi gli sfratti perché il debito rimane. Non produrremo mai più il reddito necessario per pagare la pigione dei mesi della chiusura».
Assisto, da spettatore collegato via Zoom, a un dibattito online tra attivisti della campagna di Sanders, coordinato dal senatore Mike Gianaris che rappresenta il Queens nel parlamento di Albany. Si dovrebbe parlare delle prossime primarie dello Stato di New York, ma tutti si concentrano sull' emergenza affitti: «Quella della casa sarà una catastrofe umanitaria», prevede Gianaris.
Come per le altre catastrofi, anche quella innescata dal coronavirus colpisce per primi i ceti sociali più deboli: poveri, precari, ma anche artigiani e contractor autonomi. A New York, dove la popolazione vive per i due terzi (5,4 milioni) in affitto, la scadenza del primo aprile è stato un dramma per molti.
Non esistono dati ufficiali, ma le società immobiliari stimano che il 40 per cento degli inquilini non abbia pagato la pigione di marzo. Mentre un sondaggio sulle intenzioni degli inquilini per aprile indica che la metà pensa di non pagare mentre un altro 27 per cento pagherà, ma facendo grossi sacrifici.
Il problema è nazionale, non solo di New York, anche se fuori dalle metropoli sale la quota dei cittadini che vivono in case di proprietà.
Vari governatori, dalla California allo Utah, hanno imitato Andrew Cuomo che a New York ha sospeso gli sfratti per 90 giorni. Ma nessuno, per ora, cancella il debito: si prende solo tempo aspettando che arrivino i sussidi dello stimolo federale da 2000 miliardi di dollari e che la gente ricominci, pian piano, a lavorare. Ma i sussidi non basteranno a coprire affitti, cibo e le altre spese familiari di chi è costretto a stare a casa.
Risolverla semplicemente non pagando l' affitto non è possibile perché si rischia un effetto-domino: il padrone di casa che, non incassando più soldi, non paga le bollette, le tasse immobiliari (che in America sono elevatissime, la maggiore entrata dei comuni) e le rate del mutuo.
E i mutui, confezionati in pacchetti, sono diventati investimenti obbligazionari spesso sottoscritti da fondi pensioni dei lavoratori: poliziotti, insegnanti, lo stesso personale sanitario che oggi cura i pazienti Covid-19.
Far crollare questo mercato significa compromettere il loro futuro. Bill Ackman, miliardario degli hedge fund, ha proposto una terapia choc: cancellare tutto per un mese: stipendi, affitti, tasse, debiti.
Una via difficilmente praticabile, anche se oggi non c' è nulla di facile. Fin qui non ha avuto risposte e, comunque, questa non è una crisi che si risolve in un mese.
Durerà di più e lascerà tracce profonde, come emerge dai dati drammatici della disoccupazione Usa: 6,65 milioni di posti di lavoro persi nell' ultima settimana. Sommati ai 3,3 milioni della settimana precedente, si arriva a richieste di sussidi da parte di 10 milioni di individui che hanno perso il lavoro negli ultimi 14 giorni.
Mai visto niente di simile, nemmeno durante la Grande Depressione degli anni Trenta, dicono gli economisti che avevano previsto un incremento dei disoccupati di 3,7 milioni, poco superiore a quello della scorsa settimana.
In realtà a sorprendere è la sorpresa degli economisti, visto che i lavoratori in questo momento fermi sono decine di milioni (fino a un mese fa il mercato del lavoro Usa era composto da circa 159 milioni di impieghi complessivi - compresi quelli part time e stagionali - dei quali 131 milioni a tempo pieno). Basta pensare che l' America ha 8 milioni di addetti ai ristoranti, 15 nel settore della distribuzione (retail) e 2 negli alberghi. Quando il virus sarà sconfitto molti (ma non tutti) torneranno.
Nel frattempo, però, secondo la Federal Reserve di St Louis, potremmo arrivare addirittura a 47 milioni di senza lavoro. Mentre Goldman Sachs prevede un calo del Pil Usa del secondo trimestre del 34 per cento.