Aspirina per Dagospia
festa dell'unità bologna matteo renzi pedro sanchez
Al ministero dell'Economia incrociano le dita. E si augurano che domenica la Spagna riesca a darsi un governo. Da Bruxelles, infatti, è filtrato uno spiffero maligno. Anzi, doppiamente maligno.
Gli eurocrati hanno fatto sapere che se a Madrid si insedierà un governo (qualunque esso sia) la Commissione chiederà subito il conto del mancato rispetto dei parametri di bilancio. Qualora gli spagnoli non fossero in grado di formare una maggioranza di governo, le attenzioni della Commissione si riorienterebbero sull'Italia.
Non solo. Questa forma di attenzione sui conti pubblici avrebbe un timing preciso: arriverebbe ad ottobre. Subito prima o subito dopo il referendum costituzionale. E se dovesse arrivare dopo, ci sarebbero sempre le indiscrezioni fatte filtrare dalla Commissione a condizionare l'esito del voto.
Esiste però un'altra versione. Ed è quella preferita da Palazzo Chigi. Vale a dire che se la Gran Bretagna restasse nella UE (ed i remain sono sopra di 3 punti), Bruxelles capirebbe il vento e la smetterebbe con la politica del rigore. A Londra sono convinti che un'accelerazione alla Brexit sia venuta dalla scelta di nominare Juncker (vecchio burocrate democristiano) alla guida della Commissione.
il saluto tra david cameron e juncker
Una tesi che non convince i piani alti del grattacielo della Bce di Francoforte. Il sistema bancario italiano è molto meno solido di quel che appare. I tedeschi lo sanno e per questo si oppongono ad ogni salvagente offerto dall'Unione bancaria. Ed alla fine, dopo aver fatto il miracolo del "quantitative Easing", "San Mario" non si può ripetere e mettere le pezze al sistema italiano. Per di più per Renzi...
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