Estratto dell’articolo di Mirella Serri per “la Stampa”
Trent'anni di politica italiana raccontati su Instagram. Michela Murgia ha scelto il social più gettonato per lanciare il suo grido di allarme: «L'arrivo di questo nuovo fascismo era prevedibile… non siamo arrivati a questo punto di colpo». Quali sono i sintomi che la scrittrice sarda ritiene di aver colto negli ultimi decenni […]? […] il ricordo di un libro-reportage di Gad Lerner che s'intitolava Operai.
[…] «gli operai di fabbrica, strutturalmente votanti a sinistra, avessero gradualmente cominciato a dare consensi alla Lega Nord». […] è il segnale di una prima virata. Ma non nella direzione interpretata da Massimo D'Alema, allora leader del Pds, secondo cui i leghisti erano una costola della sinistra. […] sostiene Murgia: «La lega in quegli anni era un partito apertamente razzista, antimeridionale, maschilista e separatista per ragioni economiche e fiscali».
umberto bossi silvio berlusconi pierferdinando casini gianfranco fini
[…] Una manciata di anni più tardi, ricorda sempre Michela, arriva il G8 di Genova, con le sue tremende violenze poliziesche e soprattutto con gli insabbiamenti e le connivenze statuali: «Genova ha spezzato per sempre la mia fiducia nello Stato democratico […]».
Il governo del tempo, a guida di Silvio Berlusconi era allora di centrodestra […] Per Murgia era solo una mimetizzazione, la realtà era già di destra tout court. […] poi arriva un nuovo provvedimento sull'immigrazione targato Bossi-Fini e «madre di tutti i respingimenti», e un paio d'anni più tardi la legge Biagi che […] era un ulteriore […] allargamento […] del precariato.
Si trattava di una norma che colpiva al cuore la composizione di classe, la coscienza collettiva dei lavoratori, segmentandone gli interessi. […] È come un fiume in piena, Murgia. Il suo decalogo sulla resistibile ascesa del neofascismo italico continua a cumulare […] indizi su indizi […] Nel 2007 la destra realizza un abbraccio mortale con «le peggiori formazioni del cattolicesimo conservatore».
giorgia meloni matteo salvini silvio berlusconi al compleanno di salvini
L'occasione è il Family day che prende di petto la libertà riproduttiva delle donne e i diritti Lgbtq+. Sempre nel campo dei diritti, scoppia il "caso Englaro", quello della giovane Eluana, da anni in persistente stato vegetativo dopo un incidente. Una lunga vicenda giudiziaria sfocia nell'autorizzazione all'interruzione della terapia di sostegno vitale alla ragazza. Una decisione contestata da un vasto fronte di destra […]
Arrivando all'oggi, Murgia s'inalbera per il contrasto della destra al riconoscimento dell'omogenitorialità. Anche questo sarebbe un esempio del nuovo fascismo in marcia.
«Se non lo vediamo arrivare è perché lo abbiamo sempre visto partire da monarchie e da instabilità più o meno dittatoriali». Questa volta, invece, arriverebbe dalla democrazia malata.
Complice […] di questo fascismo arrembante, secondo Michela, c'è Matteo Renzi che la narratrice definisce «un democratore», un politico che […] mette in atto un «regime […] ispirato nei comportamenti a un autoritarismo sostanziale». Commenta Murgia: «Per fortuna il referendum costituzionale lo perse». Il leader del terzo polo ha tra i suoi demeriti anche quello di […] far propria «la retorica del merito e dell'eccellenza».
RENZI E LA SCONFITTA NEL REFERENDUM
E l'ex presidente del Consiglio fiorentino ha anche la grande colpa di aver «orientato il decreto di criminalizzazione del salvataggio in mare che renderà difficile l'azione delle Ong». Conclusione inevitabile del ragionamento, quando finalmente arriva Giorgia Meloni: «Non arriva all'improvviso, dalla fogna […]. Arriva quando può finalmente arrivare, senza che la massa lo trovi strano o pericoloso. Perché le crepe nelle tubature dei liquami sono partite molto prima».
[…] Michela Murgia […] ci descrive leader politici e ministri che parlano di razze e di etnie, che cercano di controllare i corpi delle donne, che vogliono togliere diritti alle minoranze, che vogliono edificare una nuova egemonia culturale che sa tanto di vecchio. […]
vincenzo vecchi al g8 di genova matteo renzi dopo il referendum MICHELA MURGIA