SULL’AUTONOMIA LA LEGA È MESSA ALL’ANGOLO DAGLI ALLEATI – FORZA ITALIA VINCOLA SENZA MEZZI TERMINI L’APPLICAZIONE DELLA RIFORMA ALL’APPROVAZIONE DEI LEP, I LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZION – IL GOVERNATORE DEL CARROCCIO ATTILIO FONTANA: “I LEP? UN PROBLEMA CHE SARÀ AFFRONTATO IN UN SECONDO MOMENTO”. MA IL PORTAVOCE FORZISTA, RAFFAELE NEVI, LO GELA: “COSÌ NON SI PARTE. IL VIA ENTRO NATALE? MA DI QUALE ANNO?” – TRA GLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA, SOPRATTUTTO AL SUD, CRESCE IL MALESSERE – IL VERTICE TRA MELONI, SALVINI E TAJANI SI ANNUNCIA UNA RESA DEI CONTI…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

roberto calderoli roberto calderoli

Un pressing costante e neppure più tanto discreto. Sull’Autonomia la Lega viene messa all’angolo dagli alleati. Forza Italia vincola senza mezzi termini l’applicazione della riforma all’approvazione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni che sono il cuore politico della legge. E la novità è che anche fra i Fratelli d’Italia, nel Sud più sensibile (anche elettoralmente) agli effetti delle nuove norme, cresce il malessere. […]

 

Il campo di gioco della maggioranza, a due giorni dal vertice dei leader, si trasforma in un ring. La miccia la innesca il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana: «I Lep? Sono un problema che andrà affrontato e superato, ma in un secondo momento. Ora partiamo con le altre materie». La conferma di una chiara volontà di accelerare, da parte del Carroccio, anche senza intesa su un piano delle risorse da assegnare alle Regioni, in settori nevralgici come la Sanità, sofferenti soprattutto nel Meridione.

 

ITER DELLA RIFORMA SULL AUTONOMIA ITER DELLA RIFORMA SULL AUTONOMIA

Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia e fedelissimo di Antonio Tajani, al telefono non nasconde le sue riserve. Anzi: «Senza i Lep non c’è l’Autonomia. Se Fontana dice il contrario, non ha letto la legge». Nevi smorza l’entusiasmo di chi, fra i leghisti, ha addirittura azzardato il via alla riforma entro Natale: «Ma Natale di quale anno?», scherza il deputato forzista. […]

 

La Lega, in attesa della definizione dei Lep, vuole cominciare a prendersi le deleghe sulle altre materie, non di poco conto, come il commercio estero: quelle, per intenderci, reclamate dal governatore Luca Zaia. Esattamente il contrario di quanto FI, ma anche Fratelli d’Italia, hanno espresso in Aula, prima del varo della legge alla Camera.

 

giorgia meloni 3 giorgia meloni 3

Un ordine del giorno firmato dai forzisti Barelli, Russo, Pagano e dallo stesso Nevi, mette ad esempio un freno deciso alla partenza dell’Autonomia, impegnando il governo a fare un’analisi di impatto dei provvedimenti che le Regioni intendono prendere in settori esclusi dai Lep. […]

 

[…] dentro FI, comincia a circolare insistentemente la voce di una possibile resistenza in Aula, da parte del partito di Tajani, quando le intese saranno sottoposte al voto (anche se non vincolante) del Parlamento. Quella sì che sarebbe un’anticamera della crisi per il centrodestra e il suo governo. Anche perché Meloni continua ad assistere in silenzio al dibattito che sull’Autonomia infiamma la sua maggioranza.

 

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Ma alcuni esponenti di FdI mettono le mani avanti. E con circospezione piantano dei paletti: «Premesso che incoraggiamo l’attuazione della legge - dice il capogruppo vicario di FdI alla Camera Manlio Messina - e che non crediamo possa danneggiare un Meridione che senza Autonomia non mi sembra sia decollato, non si può prescindere dalla definizione dei Lep. Se Zaia ritene che il Veneto possa partire senza i livelli essenziali di prestazione, bene. Il Mezzogiorno ha bisogno che vengano fissati. E che siano determinate le risorse». Messina, per inciso, è catanese, espressione di un Sud preoccupato per un’Italia a due velocità.

 

ROBERTO CALDEROLI MATTEO SALVINI ROBERTO CALDEROLI MATTEO SALVINI

Il presidente dell’Assemblea siciliano Gaetano Galvagno, vicino a La Russa, ribadisce una linea di prudenza già espressa a fine luglio: «A me non spaventa l’Autonomia, mi preme piuttosto che tutte le Regioni partano dallo stesso nastro». E in Campania, all’interno di FdI, il clima è simile: «Da sola l’Autonomia non risolve gli squilibri sui territori », afferma il coordinatore regionale Antonio Iannone, che non si sbilancia sui futuri voti in Aula sulle intese fra Stato e Regioni: «Vediamo che proposte porteranno». […]

ATTILIO FONTANA - VINCENZO DE LUCA - LUCA ZAIA ATTILIO FONTANA - VINCENZO DE LUCA - LUCA ZAIA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...