Estratto dell'articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”
Un passaggio a vuoto improvviso, che testimonia delle difficoltà della maggioranza in una giornata in cui esplode pure il caso-Mes.
Con Forza Italia che, ancora scossa e percorsa da fremiti interni per la riorganizzazione dopo la morte di Berlusconi, fa uno sgambetto agli alleati sul Decreto lavoro, fiore all’occhiello del governo, presentato nella data simbolo del Primo maggio.
«Un incidente», dirà la capogruppo al Senato Licia Ronzulli. Ma un incidente, per usare le sue parole, che provoca sospetti e polemiche.
L’epicentro del terremoto è Palazzo Madama, sede della commissione Bilancio. Lì, in tarda mattinata, va ai voti il parere sul pacchetto di emendamenti presentati dalla relatrice Paola Mancini di Fratelli d’Italia. Doveva essere un passaggio formale, anche se le norme aggiuntive erano state presentate in ritardo, invece il risultato finale clamorosamente è di parità: dieci favorevoli e dieci contrari, e per le regole del Senato il parere non passa. Il centrodestra va sotto.
LICIA RONZULLI MATTEO SALVINI CLAUDIO LOTITO
E decisive sono proprio le assenze di due senatori forzisti, Claudio Lotito e Dario Damiani, vicino a Ronzulli. Le motivazioni ufficiali si fermano a un ritardo dei due esponenti forzisti. Ma non è un mistero che Lotito stia facendo pressing, in questo periodo, per modificare la cosiddetta legge anti-pirateria, in discussione nelle commissioni Giustizia e Lavori pubblici, su un aspetto che riguarda i diritti televisivi. La premier Giorgia Meloni è invece contraria. Per quanto riguarda Damiani, avrebbe difettato di puntualità a causa del prolungarsi di un rinfresco per il suo compleanno.
Resta la sostanza politica del problema: maggioranza in difficoltà al punto da lanciare segnali di aiuto anche a Italia Viva, che con la senatrice Silvia Fregolent avrebbe potuto dare un appoggio decisivo al centrodestra. Fregolent — che fino a quel momento si era astenuta — vota invece contro il parere. E tutto salta.
In ambienti FI, al di là della prudenza ufficiale, il caso parlamentare si consuma alla vigilia di una riunione dei gruppi e del comitato di presidenza che dovrebbe convocare il consiglio e dare il via libera alla presidenza pro-tempore di Antonio Tajani. Non tutti i malesseri, nella cosiddetta opposizione interna anti- governativa, si sono placati, in attesa che il coordinatore dia segnali concreti di una gestione unitaria.
claudio lotito silvio berlusconi
Oggi, a sorpresa, il partito cambia invece tesoriere: via Alfredo Messina, una vita tra Mediaset, Fininvest e Mondadori, al suo posto arriva Fabio Roscioli, avvocato dell’ex premier e uomo di fiducia della famiglia. Sarà lui a fare da link tra il partito ed i figli del Cavaliere che sono diventati i garanti delle fideiussioni con cui FI sopravvive. Sarà Roscioli a detenere il simbolo e a fare il rappresentante delle liste.
(…)
LOTITO
Estratto da corriere.it
LOTITO DORME DURANTE LA RIUNIONE DEL GRUPPO DI FORZA ITALIA AL SENATO
«Si informi, io sono quello con più presenze in assoluto. Non ho mai saltato una commissione da quando sono stato eletto, non sono mai arrivato in ritardo. Sono il primo ad arrivare al Senato e sono l’ultimo ad uscire. Praticamente lo chiudo il Palazzo Madama...». Claudio Lotito, senatore di Forza Italia e presidente della Ss Lazio, non ci sta e respinge al mittente le accuse al partito azzurro di aver determinato, con le assenze dei suoi senatori, il ko della maggioranza in commissione Bilancio sul Dl lavoro.
Per Lotito si è trattato di un banale contrattempo: «Io mi attengo a quello che mi dice il capogruppo, le dietrologie non servono in questi contesti. Noi dovevamo scendere a una certa ora e siamo scesi, se hanno votato prima non lo so.
Nel momento in cui il nostro capogruppo avvisa il presidente della commissione e dice «tra 15 minuti siamo giù»... Io non lo so dopo che è successo». Per la relatrice del Dl lavoro, la senatrice di Fdi Paola Mancini, si è trattato di un incidente che non doveva accadere... «Se la senatrice Mancini avesse fatto parte della commissione Bilancio non avrebbe dato quella interpretazione. Inutile fare un film su questa cosa. Contano i fatti. Si ricordi, fatti non parole», chiosa Lotito.
ANTONIO TAJANI PIANGE AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONI
CLAUDIO LOTITO AL SENATO lotito ballerino claudio lotito foto di bacco (1)