Grazia Longo per La Stampa
federica guidi e gianluca gemelli
Sì alla pubblicazione di intercettazioni strettamente relative alle indagini. No a quelle che non attengono alla vicenda giudiziaria o che coinvolgono persone estranee all' inchiesta. Con la discussione, oggi al Consiglio dei ministri, del decreto legislativo (nove articoli) sulle nuove regole sulle intercettazioni si pongono dei paletti, dei limiti, alla divulgazione di notizie che finora hanno inondato i mass media.
Tanto per capirci, lo sfogo «mi tratti come una sguattera del Guatemala» che l' ex ministra Federica Guidi rivolgeva al compagno Gianluca Gemelli indagato per «traffico di influenze» nell' inchiesta Tempa rossa di Potenza, non avrebbe mai avuto il via libera alla pubblicazione. Per il semplice motivo che non sarebbe stata riportata sull' ordinanza.
Lo stesso vale per il colloquio privato in cui l' ex premier Matteo Renzi invitava il padre Tiziano a «non dire bugie, racconta tutta la verità su Romeo» a proposito del caso Consip. E neppure avremmo assistito alle tensioni contro l' ex consigliere giuridico dell' ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Loris D' Ambrosio, morto d' infarto poco tempo dopo che era stata diffusa la telefonata dell' ex ministro dell' Interno Nicola Mancino che lamentava l' accanimento nei suoi confronti dei magistrati di Palermo che indagano sulla Trattativa Stato-Mafia.
D' ora in poi, se la riforma proposta dal ministro della Giustizia Andrea Orlando verrà approvata, si eviterà che conversazioni non rilevanti ai fini delle indagini e attinenti la vita privata, possano finire negli atti processuali e da qui sui giornali. È stata però superata l' empasse di una prima bozza del decreto che preveda non i virgolettati delle intercettazioni ma solo un riassunto. «Quando è necessario, sono riprodotti soltanto i brani essenziali», dispone ora il provvedimento. Se varato dal Cdm, ci sarà un ulteriore passaggio alle Camere per il parere delle Commissioni competenti prima dell' avallo definitivo.
GIORGIO NAPOLITANO SALUTA IL FERETRO DI LORIS DAMBROSIO
Limiti previsti anche per gli avvocati. «Il difensore ha diritto d' esame e non di copia dei verbali e conversazioni intercettate. Ha in ogni caso diritto alla trasposizione, su supporto idoneo, delle relative registrazioni». In altri termini, mentre attualmente gli avvocati che assistono possono accedere all' intero brogliaccio delle intercettazioni, con le nuove norme potranno avere solo un cd con dati esclusivamente riferiti al proprio assistito. Potranno però consultare gli atti, sotto sorveglianza dell' ufficio del pm.
Qui ci sarà un archivio riservato delle intercettazioni la cui «direzione» e «sorveglianza» sono affidate al procuratore della Repubblica e il cui accesso - registrato con data e ora - sarà consentito solo a giudici, difensori e ausiliari autorizzati dal pm. Quanto ai mezzi per intercettare, si delimita l' uso dei «trojan», che sono i captatori informatici, in pc o smartphone. Verranno usati senza particolari vincoli per i reati più gravi, come terrorismo e mafia, mentre per gli altri occorrono motivazioni esplicite.
Novità anche per reati più gravi contro la pubblica amministrazione commessi da pubblici ufficiali, uno strumento per rendere più efficace il contrasto alla corruzione. E ancora: a parte il diritto di cronaca, è previsto il carcere fino a 4 anni per chi diffonde riprese audiovisive e registrazioni di comunicazioni effettuate in maniera fraudolenta per danneggiare «la reputazione o l' immagine altrui».
PROTESTE CONTRO LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI
La discussione si annuncia animata. Ma molti correttivi sono già stati apportati dal ministro Orlando, dopo un confronto con Anm, penalisti, Garante della privacy e, prima ancora, con il Csm. Tra i ritocchi c' è un maggiore controllo sulla polizia giudiziaria da parte dei pm. È probabile che abbia pesato lo scontro tra il pm di Napoli Woodcock e il maggiore dei carabinieri del Noe Scafarto in merito ad alcune trascrizioni «taroccate» del caso Consip. D' ora in poi la polizia giudiziaria procederà ancora alla sbobinatura delle intercettazioni ma «oltre a data, ora e dispositivo intercettato, dovrà indicare anche l' oggetto dei colloqui».