TE L’HO MES PROPRIO LÌ - SCENDE IN CAMPO IL TEDESCO KLAUS REGLING, DIRETTORE GENERALE DEL MES, PER SPEGNERE LE SPERANZE DI ITALIA, FRANCIA E SPAGNA SUI CORONABOND: “LE LINEE DI CREDITO PREVENTIVE DEL MES SEMBRANO ATTUALMENTE LO STRUMENTO PIÙ APPROPRIATO” - IL CRUCCO REGLING, SUPER EUROFALCO, NON PARLA A CASO: VUOLE TIRARE LA VOLATA A UN COMPROMESSO FAVOREVOLE AD ANGELA MERKEL E AL FRONTE RIGORISTA...

-

Condividi questo articolo


Andrea Muratore per https://it.insideover.com/

 

Klaus Regling Klaus Regling

Klaus Regling, direttore generale del Meccanismo europeo di stabilità, è stato a lungo un’eminenza grigia nei palazzi del potere comunitario. Burocrate silente, l’economista tedesco 69enne che guida il fondo salva-Stati è, per molti punti di vista, detentore di un potere più solido di quello delle istituzioni politiche comunitarie e, come scrive l’Agi, “per quasi trent’anni, questo funzionario affabile e riservato ha vissuto di ogni fase di sviluppo del progetto dell’euro, nel ruolo di protagonista e di garante degli interessi tedeschi”.

 

Regling parla poco ma in maniera sempre significativa: e nella giornata di ieri ha deciso di esprimersi pubblicamente con un editoriale apparso sul quotidiano Frankfuter Allgemeine Zeitung volto a perorare la causa del Mes come più efficace strumento anti recessione nella fase di massima acutezza della crisi del coronavirus.

 

Klaus Regling Klaus Regling

Regling, in sostanza, prende posizione per l’utilizzo della potenza di fuoco del Mes assieme alle nuove manovre della Banca europea degli investimenti (Bei) e della Commissione (indennità antidisoccupazione Sure), sostenendo che “ci sono suggerimenti per creare nuove istituzioni o nuovi strumenti, ma ci vuole tempo che al momento non abbiamo” e che “le linee di credito preventive del Mes, mai utilizzate in passato, sembrano attualmente lo strumento più appropriato”.

 

Uno dei massimi burocrati d’Europa si esprime dunque con una forte incisività politica e, di fatto, in direzione decisamente opposta alle speranze dei governi di Italia, Francia e Spagna, che hanno chiesto alla Commissione e all’Eurogruppo l’elaborazione di strumenti nuovi, tra cui i famosi Eurobond, e un superamento del vincolo tra il ricorso al Mes e le prevedibili misure di austerità che ad esso dovrebbero seguire.

Klaus Regling Klaus Regling

 

Regling, anseatico di Lubecca, città ponte tra i super-falchi del rigore Germania e Olanda, parla il linguaggio dei falchi ma ha l’accortezza di non infarcirlo della pedante retorica moralista che a lungo abbiamo sentito da parte degli alti esponenti politici ed economici del Nord Europa.

 

I suoi sono toni da burocrate, apparentemente neutri: ricorda che con 410 miliardi di euro per i prestiti agli Stati membri dell’Ue il Mes potrebbe garantire linee di credito a tassi di interesse bassi e dispone di “strumenti finanziari diversi per situazioni diverse”. Più del detto conta il non detto: e cioè che al ricorso al Mes sono legate le famose condizionalità che frenano i Paesi del Sud Europa dal consegnarsi a un incerto futuro di riforme strutturali e austerità che, peraltro, non verrebbero nemmeno governate dalla Commissione ma da quella che di fatto è un’istituzione terza.

 

Klaus Regling Klaus Regling

Nelle parole di Regling non c’è, dunque, alcuna presa di posizione sul reale dibattito attorno al Mes, e cioè l’incertezza se il ricorso ai suoi fondi dovrebbe essere un semplice ritorno in ogni Paese della quota data in dotazione (visione italiana) oppure subordinato a condizionalità leggere (Germania) o ferree (Olanda) e limitato a singoli Paesi che ne facciano richiesta. In questa tripartizione e nella differenza tra i vari approcci si gioca il futuro dell’Europa del rigore e dell’austerità. Regling parla da direttore del Mes ma certamente nell’editoriale della Faz parla, prima di tutto, da tedesco: il tentativo di tirare la volata a un compromesso favorevole ad Angela Merkel e, soprattutto, di distogliere il discorso dalla discussione sugli Eurobond è palese. Regling, il più influente tra i “santi in Paradiso” di Berlino, scende in campo e mantiene la palla nella metà campo dei rigoristi: ora per i Paesi mediterranei opporsi all’utilizzo del Mes sarà molto più difficile.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT – FIATO AI TROMBONI! IL 6 E IL 7 NOVEMBRE ANDRÀ IN SCENA A ROMA UN GROTTESCO SPETTACOLO DI ITALICA IPOCRISIA: GLI STATI GENERALI DELLA RAI, DUE GIORNI PER DISCUTERE ‘’COME TENERE LA POLITICA FUORI DALLA RAI’’ (SEMBRA CROZZA MA È COSÌ…) - A CHE SERVE TALE GIGANTESCA PRESA PER IL CULO CHE VEDRÀ OSPITI LA RUSSA, GIULI, VESPA, FLORIS, GRASSO, TRAVAGLIO, SECHI, SCHLEIN, SALVINI, URSO, TAJANI, ETC., VOLUTA DALLA CURVACEA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, LA 5STELLE BARBARA FLORIDIA? - NON È UN MISTERO L’OBIETTIVO DI CONTE DI ACCAPARRARSI IL TG3 IN CAMBIO DEL VOTO A FAVORE DEL CARTONATO DI GIANNA LETTA, SIMONA AGNES, IN TREPIDA ATTESA DELLA PRESIDENZA RAI - MA CONTE SI RITROVA I NEURONI DIVISI TRA GOFFREDO BETTINI E MARCO TRAVAGLIO, MENTRE BEPPE GRILLO LO ASPETTA AL VARCO DELLA COSTITUENTE (MUOIA M5S CON TUTTI I FILISTEI) - LA PRECISAZIONE DELLA FLORIDIA...

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...